
Ragusa – Prosegue il percorso per il riconoscimento della denominazione di origine protetta per il pane a pasta dura degli Iblei. Alla presenza del sindaco Peppe Cassì e dell’assessore allo Sviluppo Economico Giorgio Massari, il 30 aprile prossimo, alle ore 10, presso l’assessorato allo Sviluppo Economico, si incontreranno i sindaci dei comuni iblei per la sottoscrizione del protocollo d’intesa fra gli Enti aderenti al progetto di adesione all’iter di riconoscimento Dop per il pane a pasta dura degli iblei.
Al contempo il comitato scientifico presieduto da Giuseppe Cicero consegnerà il lavoro prodotto dalla Commissione Scientifica: si tratta della bozza del disciplinare, lavoro propedeutico per il riconoscimento Dop.
All’incontro del 30 aprile sarà inoltre presente il presidente del Comitato organizzatore, Carmelo Iacono e Roberta Roccella, figlia del promotore e anima dell’iniziativa Riccardo Roccella, scomparso l’anno scorso.
“Si tratta di un ulteriore passo avanti, in sinergia con gli altri comuni iblei, – dichiara l’assessore allo Sviluppo Economico Giogio Massari – per il raggiungimento del traguardo del riconoscimento del Dop del pane a pasta dura degli iblei; un percorso che va oltre la natura stessa del prestigioso riconoscimento perché accomuna ancor di più una realtà un territorio le cui vere radici sono fortemente connotate anche dall’antica tradizione del pane fatto in casa. Si assiste un po’ ovunque ad un felice rinnovamento di questa tradizione dovuto ad un’aumentata cultura della ricerca delle cose buone e vere. È alquanto bello pensare che quando facciamo il pane in casa stiamo riallacciando pratiche e tradizioni antichissime”.
3 commenti su “Un protocollo d’intesa fra i sindaci iblei per il riconoscimento DOP per il pane a pasta dura degli iblei”
Ottimo , il pane di pasta dura unisce magnificamente il territorio della nostra provincia
A Modica però ,i nostri fornai del pane di casa hanno fatto la differenza, hanno iniziato tanto tempo fa , con piccoli panifici di campagna che hanno cominciato a produrre u pani i casa , oggi si produce solo pani i casa , oltre ai panini , ggiminati, filoncini , (le nostre bachette) .
Come sempre i Modicani sempre avanti .
Spero qualche luminare modicano riesce a fare anticipatamente come per il Cioccolato di Modica IGP, anche per le Scacce Modicane IGP.
In pratica dopo tutto l’iter burocratico per questo riconoscimento e dopo avere attenuto la DOP, (se la otterrete) il pane “ri casa” diventerà costoso e burocratizzato. Si perchè il panettiere prima di mettersi ad impastare deve riempire un mare di moduli per l’uso delle materie prime (legna compresa) e dopo riempire altri moduli per la vendita e per l’eventuale fornitura a terzi. Tutto questo non prima di avere costituito un Consorzio (necessario per ottenere una DOP) e quindi spese annuali per l’iscrizione al consorzio, spese per la certificazione da parte dell’organo di controllo e spese per le varie analisi sempre a carico del produttore. Non trascurando tutto il pane che dovrà essere regalato alle Istituzioni e ai politici per le passerelle che organizzeranno strada facendo per promuovere un prodotto che alla fine è solo pane. Seppure un buon pane. Poi magari col tempo ci dovranno applicare un Qr code per essere certo di mangiare del pane hi-tech conforme al protocollo. Insomma se la cosa andrà in porto, il pane di casa per forza maggiore sarà acquistato a non meno di 8-10 euro al kilogrammo. Alla fine a mangiare sono sempre i burocrati che lucrano sempre sui produttori ignari, ingenui, ma servizievoli.