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“C’era una volta la parola!”. Riceviamo

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Il 14 settembre 2011 il Parlamento approvava la Legge n.148 con la quale dava delega per la riorganizzazione della distribuzione sul territorio degli uffici giudiziari al dichiarato fine di realizzare risparmi di spesa e maggiore efficienza di giustizia. Conseguentemente, con decreto legislativo n. 155/2012, in vigore dal 13 settembre 2013, venivano soppressi trenta tribunali e le relative sezioni staccate, fatte salve quelle a servizio delle isole minori.

Gli uffici soppressi venivano accorpati ai tribunali provinciali. Il tribunale di Modica veniva accorpato a Ragusa.

A Modica si costituiva sin da subito un Comitato che contestava il provvedimento e chiedeva, in subordine, l’assegnazione all’ex circondario (Modica, Ispica, Scicli e Pozzallo) di una sezione staccata. Tale istanza, per quanto sollecitata, rimaneva senza alcun seguito.

Il 20 luglio 2018 si costituiva in Roma il Comitato Nazionale per la “Giustizia di Prossimità” cui veniva affidato il mandato di avviare, presso le competenti sedi istituzionali, le iniziative ritenute utili per conseguire la revoca, o comunque la modifica, delle norme cennate.

Il Ministro della Giustizia Bonafede consentiva un incontro che sembrava aprire alla possibilità di un ripristino ma che però, tuttavia, si esauriva nell’impegno di istaurare cosiddetti uffici di prossimità, ossia neppure lontani parenti degli Uffici soppressi.

Nel 2014 ben sette regioni, tra queste la Sicilia, si facevano promotrici di un referendum abrogativo teso ad annullare la L. n. 148/2011 ma la Corte Costituzionale (Presidente Sergio Mattarella, Giorgio Napolitano Presidente della Repubblica che, appena qualche giorno prima della pronuncia, esprimeva la sua “personale” contrarietà), con sentenza n. 12 del 15 gennaio 2014, dichiarava l’inammissibilità della richiesta.

La battaglia per il ripristino veniva così ripresa per le vie ordinarie.

Insediatosi l’attuale Governo, ed essendo evidente lo spreco di risorse finanziarie nonché la grave, quanto evidente, più elevata inefficienza di giustizia, da più parti si levavano voci a sostegno del ripristino dei tribunali soppressi.

In data 22 febbraio il Sottosegretario alla Giustizia Delmastro riceveva al Ministero il direttivo del Comitato Nazionale cui confermava la volontà del Governo all’agognato ripristino; di tanto sarebbero stati tuttavia destinatari non tutti i tribunali soppressi ma solo quelli che avrebbero ampliato gli originari circondari.

Il 16 giugno 2023 il Sottosegretario ribadiva i medesimi concetti all’assemblea del Comitato, riunita in Roma, nei locali dell’Organismo Congressuale Forense (O.C.F.) inducendo quanti si erano spesi a moltiplicare i propri sforzi per conseguire quel risultato. A tale effetto Modica riusciva ad acquisire l’adesione dei Comuni di Portopalo di Capo Passero, di Pachino, di Noto e di Rosolini e, avvalendosi della conferma dei Comuni originari di Scicli, Pozzallo ed Ispica, proponeva la istituzione del Tribunale di Modica Val di Noto.

Il 26 novembre 2024, nel corso di un ulteriore incontro al Ministero, richiesto per conoscere lo stato dell’arte, il Sottosegretario introduceva inaspettate novità: affermava infatti che il Governo era orientato intanto a ripristinare, con disegno di legge governativo, solo tre tribunali – uno al nord, uno al centro ed uno al sud – con delega per ulteriori ripristini nei tempi e con modalità da definire.

Lo sconcerto è stato intuibile: indurre professionisti che si spendono da oltre undici anni, a massacranti attività, per conseguire nei propri territori una giustizia di prossimità, martellando i tanti rappresentanti istituzionali per ottenerne l’adesione al progetto, e sentire poi dire loro che si era scherzato, è stato a dir poco avvilente.

Ma intanto si sussurra  che l’unica novità in programma, rispetto a quanto emerso nel corso dell’incontro del 26 novembre, sarebbe data dal fatto chei tribunali da ripristinare sarebbero quattro, , in prima battuta, e non tre, da assegnare, nel rigoroso rispetto del tristemente famoso manuale Cencelli, e nell’intollerabile disprezzo dei principi oggettivi più volte ribaditi e infine calpestati, nel seguente ordine: uno ad Alba (Moderati), uno a Bassano (Lega), uno a Rossano Calabro (Fratelli d’Italia) ed uno a Lucera (Forza Italia).

Eventuali altri Uffici saranno ripristinati, se lo saranno, in forza della delega che sarà contenuta nel disegno di legge da proporre al Parlamento.

Va infine osservato che i quattro tribunali minori abruzzesi (Lanciano, Vasto, Sulmona e Avezzano), soppressi ma in proroga, sono stati definitivamente confermati a motivo degli eventi sismici patiti bypassando eventi analoghi, anche recenti, che hanno interessato il territorio ibleo come è stato documentato in data 31.8.2018, dal sisma di magnitudo 4.4 del 23 dicembre 2020 con epicentro a 15 Km. a sud di Acate e dalla scossa tellurica di magnitudo tra 4,8 e 5,3 gradi della scala Richter registrata il 7.2.2025, con epicentro a Messina ma avvertita anche a Ragusa!

Il 10 gennaio 2025 il Comitato nazionale si è ancora riunito nella sala dell’Organismo Nazionale Forense, a Roma, ove ha censurato con forza l’improvvido cambio di rotta annunciato dal Governo nonché nella volontà di insistere – tenuto conto che tutti concordano sul fallimento della L. n. 148/2011 – nel ripristino di tutti e trenta i tribunali soppressi riservando, in mancanza, forti iniziative di protesta.

 L’ABITO CUCITO SU MISURA

In parallelo con i fatti di valenza nazionale, altri se ne registrano, che traggono origine dalle citate disposizioni di legge, circoscritti ma non meno singolari.

A Ragusa, ove è stato accorpato il Tribunale di Modica – una tra le più antiche e più prestigiose istituzioni giudiziarie della Sicilia, risalente all’anno 1361 – corre da tempo la vexata quaestio circa la idoneità del Tribunale provinciale a garantire la sicurezza di utenti, Magistrati, Avvocati, funzionari, e quanti hanno avuto e hanno necessità di accedere nel palazzo di giustizia di via Natalelli. Le perplessità derivavano dalle criticità strutturali che un tecnico nominato dal Presidente e dal Procuratore della Repubblica aveva rappresentato a tali massime Autorità già nel luglio del 2010. E però, nel corso di quasi quindici anni, nessuna iniziativa di contrasto è stata adottata, men che meno la realizzazione della scala antincendio, salve le manutenzioni rese necessarie da improvvisi crolli di intonaci o da altri fatti analoghi che hanno ripetutamente imposto la sospensione delle ordinarie attività di udienza.

Al Ministero hanno finalmente compreso che il palazzo di via Natalelli non è idoneo ad assicurare il servizio Giustizia e la improcrastinabilità di soluzioni alternative. Per la verità si sarebbe dovuto prendere atto, tanti anni fa, della esistenza del palazzo di giustizia di Modica, situato a poco più di 13 chilometri, costituito da una struttura moderna, baricentrica, antisismica, servita da ampi parcheggi che ospitava l’omonimo Tribunale e l’annessa Procura della Repubblica, inaugurata nel 2004, con un costo di dodici milioni di euro circa, e che tutt’ora ospita l’archivio e gli uffici del Giudice di Pace. Di tale pronta disponibilità non si è voluto tenere alcun conto. La famosa scala antincendio non è stata mai realizzata, le aule di palazzo Ina sono state spesso negate alle ordinarie attività mentre il costo degli affitti sostenuto per i locali ad uso degli Agenti di P.S. e per quelli destinati agli ufficiali giudiziari e al Giudice di Pace, nonché per i ripetuti interventi manutentivi, hanno provocato costi crescenti e ripetute interruzioni dei servizi. Al contempo le segnalazioni del Comitato pro Tribunale Modica sono state tutte disattese e rubricate alla voce “campanilismo”. Della denuncia fondata sulla criticità della struttura il P.M. del tempo chiedeva l’archiviazione, che il GIP, pure a seguito di opposizione, accoglieva.

E però l’8 febbraio u.s., è apparso, improvviso, l’articolo di stampa della “La Sicilia” che ha dato notizia del “Nuovo Tribunale a Ragusa nell’ambito dell’attività ” finalizzata alla ottimizzazione degli spazi e alla gestione efficiente ed economica delle dinamiche organizzative”. Si afferma in quell’articolo, che si sta ricercando un locale di superfice non inferiore a 1.800 mq., preferibilmente dislocato nel centro della città … con domande di partecipazione da pervenire entro le ore 14 di domani!”, ossia entro le ore 14 del 9.2.2025.

La consistenza della superfice ricercata, le sue caratteristiche, l’ubicazione e la perentorietà del termine (entro domani, ore 14!) entro cui far pervenire eventuali offerte non possono che ricondursi al Palazzo Tumino di viale del Fante che costituisce, da venti anni a questa parte, oggetto di trattativa tra i privati e l’Ente pubblico.

Stiamo a vedere quel che verrà fuori nei prossimi giorni e se sarà confermata la previsione  che qualcuno ha azzardato in forma solenne circa sette anni fa,  ossia che “alla gara  sarà presentata, molto probabilmente, solo un’offerta …e che vincitrice sarà una società del gruppo facente capo al sig. Tumino Santo. Insomma l’abito cucito su misura!

Con buona pace dei dodici milioni di euro impegnati, e sprecati, per la realizzazione del palazzo di giustizia di Modica, dei tanti altri che saranno destinati all’acquisto dell’agognata struttura ragusana di viale del Fante nonché del risparmio di spesa e della maggiore efficienza di giustizia auspicati dal legislatore del 2011 e buttato alle ortiche!

Pozzallo, 14 febbraio 2025

Avv. Enzo Galazzo,

(Portavoce del Comitato Tribunale Modica nonché componente del Direttivo Nazionale del Comitato per la Giustizia di Prossimità).

 

 

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6 commenti su ““C’era una volta la parola!”. Riceviamo”

  1. Bella esposizione, ma i richiami ad incontri e a possibili aperture , le è proposte, le tesi elencate la smentiscono, dal 2013, si sapeva che non si sarebbe tornato più indietro, indipendementevche fosse più prestigioso e antico quello di Modica, tutte giravolte che non hanno portato a nulla, non c’entra la politica assoggettata a interessi per fini elettorali, c’entrano i 13 km di distanza, non essere provincia e la lungaggine conclamato nell’emettere sentenze, in quanto l’organico deii giudici era perennemente e carenti i quali nominati andavano, scappavano, via subito e oltretutto Modica non è una città ad alto densità mafiosa come i comuni limitrofi che ne giustificasse la presenza. L’unica salvezza sarebbe stata quella di elevare a Provincia Modica, comprendendo i comuni che hanno aderito all’argamento del circondario, che poi i netimi o pachinesi, preferissero venire a Modica rispetto Siracusa, sorgono molti dubbi, pratici, affrontare strade e la loro lunghezza rispetto alla citta aretusea, sa di illusione… Si è portata avanti una battaglia già persa sin dall’inizio, bisognava riconvertire l’edificio ex tribunale, oppure creare una giustizia privata….

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  2. “indipendementevche fosse più prestigioso e antico quello di Modica”
    @Giuseppe prima che Ragusa venise elevata a capoluogo di provincia non aveva, oltre alle scuole superiori, nemmeno il tribunale. Quindi quella affermazione tra virgolette non ha completamente senso né valore.
    Poi che storicamente vogliamo ridimensionare il valore di Modica rispetto a quello che Ragusa non è, questo è un altro discorso.
    Provincialismo povero.

  3. … piccolo ma essenziale particolare: la chiusura del tribunale di Modica è stata consequenziale anche alla chiusura della Casa Circondariale di Piano del Gesù di Modica Alta. Infatti non avrebbe più avuto senso la persistenza del Tribunale a Modica considerato che a 13 km era attivo quello di Ragusa, sede peraltro del Carcere di via G.di Vittorio.

  4. C’è qualche senatore e qualche deputato che rema contro, i fatti dimostrano che l’anno scorso in una assemblea tenutasi a Roma con il Sottosegretario Delmastro, diceva di essere d’accordo sulle raccomandazioni dell’UE per una giustizia di prossimità, aggiungendo per snellire i tribunali accorpanti dal carico di lavoro sopravvenuto con la chiusura di trenta tribunali soppressi a seguito di una scellerata riforma della giustizia che non ha migliorato l’efficienza e i risparmi, di proporre la possibilità di ampliare i territori per rendere più effucuente lavgiustizia nei confronti dei cittadini.Il Governicchio attuale è tutto concentrato sull’acquisto di Palazzo Tumino con un mare di problemi non sanabili dal punto di vista urbanistico, hanno invenzione di fare pure un centro commerciale, qualche banca, qualche gratta e vinci, qualche ristorante, caserme, ecc. ecc. Della giustizia giusta, accorciare i tempi di attesa, evitare scellerate spese, non gliene frega assolutamente nulla ai politici sono concentrati ad aprirne dei trenta solo tre ovviamente sindaci dri territori tifosi di frittelle d’italia e non conta assolutamente nulla il deliberato dell’assemblea Regionale Siciliana che ha approvato una legge voto per la riapertura dei tre tribunali siciliani, Modica, Mistretta e Nicosia. Non si hanno tracce di commento del Presidente Schifani sulla materia.

  5. Il Tribunale di Ragusa fu istituito con Regio Decreto 31 maggio 1928 n° 1320, a seguito dell’istituzione della provincia di Ragusa, avvenuta con R.d.l. 2 gennaio 1927 n° 1, contestualmente ai tribunali di Aosta, Brindisi, Enna, Pescara, Pistoia, Rieti, Varese e Vercelli
    Se Modica fosse stata elevata a Provincia allora si sarebbe tenuto il Tribunale, nonostante fosse più antico e prestigioso ha dovuto cedere il passo a Ragusa grazie ai buoni uffici di un politico ragusano intimo del Capo, Condottiero, questa è la storia e bisogna fare i conti, poi le promesse da marinaio da sottosegretari o altri esponenti, sono pie illusioni, così che riattivando i tribunali soppressi si sarebbe velocizzata la giustizia per i cittadini, pia illusione, non c’è nessuno che rema contro è un dato di fatto che occorre prendere atto, senza rivangare complotti, a danno della contea, che una volta era tra le prime e poche città della regione a vantare la presenza di un tribunale, ma si era al tempo del periodo glorioso della Contea, tempi andati che non ritorneranno più, è inutile portare avanti un’iniziativa che non ha alcuna possibilità, non si torna indietro.. come l’iniziativa della Regione che prevedeva per tre tribunali soppressi nuova vita, sempre pie illusioni, iniziativa per fini elettorali, ma di sostanza finanziaria vacua…

  6. Avv. Galazzo, cosa s’intende per Giustizia di Prossimità? E quale potere legislativo essa esercita?

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