Il Consiglio comunale di Modica ha approvato la delibera di dissesto finanziario.
La votazione ha fatto registrare dodici voti favorevoli e quattro astenuti, mentre otto consiglieri uscivano dall’aula prima del voto; le astensioni e le assenze sono dei consiglieri di maggioranza.
Giunge così ad una prima conclusione la vicenda finanziaria del Comune, dopo undici anni di sottovalutazione e di approssimazione, nei quali non è stato rispettato il piano di riequilibrio approvato nel 2012, che doveva tenere il Comune lontano dal dissesto.
Adesso si apre una nuova fase che sarà caratterizzata da una politica finanziaria rigorosa, costruita su entrate credibili e su una drastica riduzione della spesa.
In questo contesto si tratta di limitare le conseguenze negative del dissesto, garantendo quei servizi essenziali per la città e soprattutto quelle a favore delle fasce più deboli della popolazione.
Sul piano politico – commenta Vito D’Antona, di Sinistra Italiaa – la riunione del Consiglio ha confermato la netta spaccatura della maggioranza: su ventuno consiglieri eletti nelle ultime elezioni a sostegno del Sindaco, nove appoggiano il Sindaco mentre dodici, tutti vicini all’on. Abbate, hanno girato in malo modo le spalle al Sindaco. Occorre una alternativa politica; a Modica è stato riservato non solo il fallimento economico, con gravi ripercussioni sulla città, ma anche il fallimento della politica voluta da Abbate e dal centrodestra camuffato da civismo; a distanza di un anno e mezzo dalle elezioni il Sindaco Monisteri non ha una più la maggioranza per governare”.
1 commento su “Dissesto al Comune di Modica. D’Antona: “Occorre un’alternativa politica””
Di chi è la colpa?
Vostra, della “sinistra” modicana.
Certo non tutta per fortuna, se no la chiamerei “destra”, ma di quella sinistra fatta di avvocaticchi in cerca di visibilità, di professionisti, che mal si conciliano con gli effettivi bisogni delle classi (mi spiace dire “classi”, ma è così purtroppo) disagiate cui si abbatte quotidianamente il maglio della sopravvivenza socio-economica senza avere nessun “santo” a cui votarsi.
Sarebbe opportuno un bell’esamazzo di coscienza e il coraggio di allontanare quei soggetti, sfollaurne, noti frequentatori di sé stessi, che nulla hano a che fare con gli idealista che i tendono perseguire e rispettare
Riparta da qui, la sinistra e vedrete, che la gente riporrà nuovamente la fiducia