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Infrastrutture. Il segretario generale Ust Cisl: “Iblei a rischio abbandono”

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“Nel sempre più controverso approccio che il mondo del lavoro intrattiene con le problematiche del quotidiano, non possiamo fare a meno di considerare che la città di Ragusa, così come il resto del territorio ibleo, si trovi costretto a fare i conti con un abbandono infrastrutturale che, in questa fase storica, è assolutamente desueto e che non ci aiuta a sviluppare quei percorsi di crescita che pure si renderebbero necessari per guardare al futuro con maggiore serenità”. Parola del neosegretario generale dell’Ust Cisl Ragusa Siracusa, Giovanni Migliore, che, venerdì scorso, nell’auditorium della Camera di Commercio, nel capoluogo ibleo, ha partecipato ai lavori della seconda edizione degli Stati generali dell’economia indetti dal Comune di Ragusa. “Il progetto Rurban city presentato dall’Iriloc – ha chiarito il segretario generale Migliore – è interessante perché consente alla città di riappropriarsi di una parte del territorio che non ha mai perso le proprie prospettive di antropizzazione e che, anzi, adesso può riviverle in maniera più marcata, proprio facendo affidamento su questo continuo rimando tra la parte urbana e quella agreste. Resta, però, cruciale il nodo infrastrutturale. Senza che lo si sbrogli, si continuerà a procedere navigando a vista. E non va bene. Sappiamo dei problemi della Siracusa-Ragusa-Gela, con il recente definanziamento del tratto Modica-Scicli. Conosciamo gli attuali disagi per chi percorre la Ragusa-Catania dove, tra l’altro, sono in corso i cantieri di ristrutturazione e quindi, al momento, in attesa di tempi migliori, il traffico veicolare è condizionato da numerosi disagi. Poi, c’è il discorso dell’aeroporto di Comiso, in attesa di rilancio. Per non parlare delle potenzialità del porto di Pozzallo, infrastruttura che potrebbe dare molto di più alla causa. Noi, come Cisl, riteniamo che sia necessario un nuovo paradigma di sviluppo per questa terra. Ma affinché se ne definiscano i contorni è necessario sedersi tutti attorno a un tavolo, superando la valida fase degli Stati generali, per cercare di studiare assieme quali possono essere i percorsi migliori da battere. Lo studio che abbiamo letto venerdì scorso ci consente di potere contare su qualche chance in più. A patto, però, che l’approccio diventi sistemico e non sporadico. Senza la reale volontà di cambiare le cose, difficilmente riusciremo a compiere passi in avanti. Noi, per quanto riguarda la contrattazione, come abbiamo dimostrato in altre circostanze, siamo pronti ad avviare il percorso”.

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