Ieri 5 novembre, la polizia tedesca ha dichiarato di aver preso in custodia i membri di un gruppo di militanti neo-nazionalisti. L’operazione ha coinvolto i separatisti sassoni [“Saechsische Separatisten”], un movimento monarchico, autonomista e secessionista che cercava di ripristinare il vecchio regno di Sassonia. Si tratta, secondo l’Ufficio del procuratore generale tedesco, di un gruppo militante composto da 15-20 persone la cui “ideologia è caratterizzata da idee razziste, antisemite e in parte apocalittiche”. Dal punto di vista dell’associazione, la Germania sta affrontando il “collasso” e che il collasso statale e sociale avverrà un “giorno X” indefinito nel tempo, e che il gruppo, attraverso la lotta armata, è intenzionato a conquistare aree in Sassonia e, se necessario, altri stati della ex Germania dell’Est al fine di “stabilire uno stato e un sistema sociale orientato verso il nazionalsocialismo.”
In una dichiarazione il leader nazionale del partito Alternativa per la Germania (AfD) , prendendo le distanze, ha detto che i membri coinvolti facenti parte il un gruppo estremista devono essere immediatamente espulsi, facendo riferimento ai “membri colpiti dalle misure restrittive adottate dal procuratore generale” dopo aver confermato un collegamento tra il partito e otto sospetti rivoluzionari, arrestati durante un mega raid poliziesco, che si stavano addestrando per la caduta del moderno stato tedesco. Descrivendolo come un “caso urgente e grave”, la stessa AfD ha detto che sospenderà anche i loro diritti di appartenenza al partito con effetto immediato fino a quando il tribunale arbitrale non avrà appurato i fatti e raggiunto una decisione. “Non importa a nome di chi i separatisti sassoni hanno operato, non c’è posto per loro nel nostro partito della libertà, della pace e della sovranità nazionale”, ha detto AfD.
“Il lavoro dell’Intelligence tedesca, ha detto in un comunicato il Ministro dell’Interno Nancy Faeserha, ha così ostacolato la fase iniziale di un piano che prevedeva un colpo di stato militare in Sassonia, attaccare la gente e il nostro stato attraverso l’uso della forza armata”. Secondo i media tedeschi, ad architettare il golpe sarebbe stato Kurt Haettasch, un politico AfD nello stato orientale della Sassonia, dove il partito è arrivato vicino a vincere le elezioni nel land lo scorso settembre. In queste ore il quotidiano regionale LVZ ha diffuso un comunicato stampa del presidente dell’AfD, in cui il capo della Sassonia, Jörg Urban, avrebbe revocato l’appartenenza al partito a tre membri. Le autorità tedesche hanno dichiarato che i membri del gruppo estremista rifiutano profondamente l’ordine democratico liberale di base della Germania, invitando Alternative fur Deutchland a continuare nell’opera di espulsione dei “separatisti sassoni” dal proprio partito. AfD è attualmente al secondo posto nei sondaggi nazionali con il 16 per cento.