L’Anpi provinciale di Ragusa aderisce alla campagna nazionale lanciata dall’Anpi nazionale per mettere in campo un’azione concreta per aiutare Gaza, i suoi bambini, le sue donne, i suoi uomini feriti gravemente.
“Lanciamo, quindi, anche nella nostra provincia una campagna di raccolta fondi destinati esclusivamente alla preziosa attività sanitaria di EMERGENCY in quella terra martoriata” sottolinea il presidente provinciale Gianni Battaglia, effettuando una sottoscrizione sul sito di Emergency:
https://insieme.emergency.it/participant/anpi-per-gaza
Ci appelliamo quindi a tutte le cittadine e i cittadini: dateci una mano!
L’Anpi chiede che l’Italia riconosca lo stato di Palestina perché questo è l’unico modo per risolvere una tragedia che dura da quasi 80 anni e che oggi sta incendiando il Medio Oriente: Palestina e Israele, due popoli in due Stati in reciproca sicurezza. Tutti – o quasi – lo dicono ma nessuno fa nulla di concreto. La prima cosa da fare è riconoscere lo Stato di Palestina adesso. Per questo lanciamo una campagna per il riconoscimento dello Stato di Palestina. Ci rivolgiamo in particolare ai sindaci affinché, come già avvenuto a Firenze e in vari altri Comuni su proposta largamente unitaria, approvino una risoluzione che chieda, con senso di profonda responsabilità e di pace, questo.
4 commenti su “Ragusa. L’Anpi lancia raccolta fondi per sostenere le attività di Emergency a Gaza”
Non bisogna riconoscere la Palestina, esiste già. Dopo quanto visto, Israele deve cessare di esistere in forma governativa e rientrare sotto il governo palestinese, sotto forma di coloni ed immigrati.
Quindi l’ANPI si ritrova di nuovo a dovere contrastare il rigurgito nazista. Tutti lo sanno, ma nessuno lo dice.
Il sig. Battaglia sa perfettamente che su quella famosa votazione sul riconoscimento della Palestina come Stato, l’Italia si è vergognosamente astenuta. Come perfettamente sa che il Governo ha dichiarato illegale una manifestazione pro-Palestina. E credo sappia anche che non illumineranno i palazzi per il massacro d’innocenti.
Signor Spinello,
Lei è diventato un attivista, andando avanti così lo troveremo in qualche piazza che sventola la bandiera palestinese. Aspetti che si costituisca prima uno stato palestinese con confini definiti e riconosciuti internazionalmente. Il nostro paese, insieme a molti altri, ha detto no, e in maniera netta la Germania. Tra l’altro, non è con un procedimento unilaterale che si riconosce uno stato. Certe decisioni non si prendono in un sottoscala. In quanto all’Anpi, non si capisce cosa abbia a che fare con Gaza e i rimasugli del suo governo di terroristi, a meno che non consideri il terrore di quei “rivoluzionari” parente stretto del terrore seminato in Italia dalle BR, alias i compagni che sbagliano. In realtà, l’agitazione di un gruppo di nostalgici vecchietti fuori moda, ha molto a che fare con la loro sempreverde battaglia antifascista, che li ha spinti a preoccuparsi oltre ogni misura dei cercapersone esplosi nei pantaloni dei capi, sottocapi, mezzi capi di Hezbollah. Sarà per una questione di attributi?
Attivista non direi Dott.ssa Faletti, forse intollerante alle ipocrisie. Non sono il tipo che marcia con una bandiera in mano sapendo che dopo tutto rientra, tutto si normalizza, (anche con qualche idrante) e dopo ci si dimentica tutto e andiamo avanti come sempre. E poi in Italia e specie gli italiani, ci piace fare sfilate, proteste, scioperi, ma poi non portano a termine quello che hanno iniziato e come codardi tornano a casa soddisfatti per avere urlato per qualche giorno. Non che i sindacati o le associazioni di categoria siano da meno, questo va detto pure. Quindi oggi l’attivista è il preludio per l’ascesa in politica, si figuri quanto durerebbe un tipo come me in politica….
L’ANPI ha fatto la sua esternazione pubblica e democratica consapevole anche delle eventuali critiche, ho apprezzato la posizione presa a favore del popolo palestinese, ma ho fatto notare che i nazisti hanno un altro volto e vanno combattuti in altro modo.