Come già espresso Iacono considera l’intervento per l’ex hotel La Pinta “miope” poiché si andrà ad abbattere gran parte della struttura per realizzare solo su un piano una sede distaccata dell’Istituto Alberghiero.
“Capisco che spesso la politica ha bisogno di lasciare la propria “firma” con l’avvio di un’opera tangibile – dice Iacono – ma qui siamo dinanzi a una scelta, e a una “firma”, che consideriamo ben poco futuribile e dai costi esosi per i cittadini. Infatti leggere le lodi verso il sindaco Cutello, da parte del direttore generale del Libero Consorzio Nitto Rosso, per aver deliberato la demolizione dei
due terzi della struttura dell’ex hotel stride con la realtà fattuale”.
“Una realtà che vede il Comune di Chiaramonte pagare rate di circa 50mila euro l’anno sino ancora al 2044 per una struttura che vedrà l’abbattimento di due piani e che ospiterà una cucina professionale per la sezione distaccata dell’Alberghiero. E’ soltanto questo che serve al territorio? Un territorio vocato al turismo della montagna, all’accoglienza, all’eccellenza enogastronomica e dell’olio. Mentre nelle altre città si sfruttano fondi Pnrr e altre tipologie di fondi europei per potenziare la ricettività turistica a Chiaramonte ci precludiamo tutto ciò, gettando alle ortiche un bene che è stato valutato nel 2009 dall’Ufficio catasto di Ragusa 1.350.000 euro e nel 2024 dal Comune di Chiaramonte 1.100.000 euro”.
“Un bene – proseguono Iacono e Chinnici– che potrebbe produrre indotto, posti di lavoro, ricchezza per il territorio. Non dimentichiamo che lo stesso ex hotel è stato oggetto di studio del Laboratorio Internazionale d’architettura dal titolo “Il progetto dell’esistente e il restauro del paesaggio” coordinato da Docenti universitari e al quale hanno partecipato 64 studiosi che hanno elaborato delle proposte progettuali tra le quali anche il recupero e la ristrutturazione dell’hotel La Pineta per farne una struttura ricettiva architettonicamente bella e sostenibile, immersa nel verde e funzionale a un progetto di sviluppo del turismo naturalistico all’interno del bosco”.