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Modica. Rosario, Luciano e la loro Punto con vista sul mondo

Tempo di lettura: 2 minuti

“Se è vero che il mondo gira, la mia casa prima o dopo da qua deve passare”. Questo proverbio siciliano che ci ricorda che tutto, prima o poi, trova la sua soluzione, in qualche modo calza per la storia che vi stiamo per raccontare. Una bella storia di amicizia tra due giovanotti di 84 anni che non hanno bisogno di chissà che per essere sereni e stare bene tra di loro. Basta poco per godersi la vita, un’auto parcheggiata a bordo di una strada trafficata, i ricordi di una vita, magari qualche pettegolezzo. Questa è la storia di Luciano Ulcano e Rosario Avola. I modicani più attenti avranno notato spesso e volentieri una Fiat Punto bianca parcheggiata in uno spazio privato a ridosso della Via Risorgimento, quartiere Sorda. Dentro quest’auto che sembra voler uscire dal garage senza farlo mai, ci sono due distinti signori, Luciano e Rosario, classe 1940 entrambi. Chi li ha notati, compreso chi scrive, sicuramente si sarà chiesto: ma cosa fanno questi signori sempre parcheggiati in macchina che sembrano stiano per uscire ma non escono mai? Oggi sveliamo il “mistero”.

“Premesso che potete tranquillamente dirmi di farmi i fatti miei e avreste tutte le ragioni del mondo, ma vi posso chiedere perché salite in macchina e rimanete per ore a guardare gli altri che passano?”

Questo il mio esordio consapevole che la mia domanda sarebbe potuta apparire quantomeno indiscreta. Invece con un gran bel sorriso i due amici di una vita mi rispondono: “Le auguriamo di arrivare alla nostra con la stessa voglia di vivere che abbiamo quando apriamo il garage, usciamo la macchina e ci posizioniamo ad osservare il mondo che ci passa davanti. Non c’è bisogno di farsi un giro per vedere gente, sono le persone che ci passano davanti”.

Risposta ineccepibile. Ci mettiamo a chiacchierare e mi raccontano che loro abitano là, l’uno di fronte all’altro da oltre 50 anni, da quando via Risorgimento era poco più che una strada di campagna e loro ebbero il coraggio di investire in quel posto costruendosi con le proprie mani le case dove tutt’ora abitano. “Una volta vedevamo molte più persone, oggi qua è un deserto” – mi dicono. Quando gli faccio notare che si trovano nel cuore del quartiere più trafficato di Modica mi spiegano che non conta che ci siano tante auto ma che loro intendono come non ci siano più i rapporti interpersonali. “Prima si chiacchierava di più, ci si salutava sorridenti, ci si sentiva parte della grande famiglia del vicinato. Oggi tutti i palazzi che sono spuntati come funghi sembrano disabitati. Le persone vivono accanto ma sono sole. Quindi noi preferiamo stare seduti in macchina ad osservare e a parlare, anche per ore, con il caldo, il freddo, la pioggia. Ci divertiamo e ci rilassiamo”. Se Luciano è indiscutibilmente il pilota, il passeggero può anche cambiare. Ogni tanto Rosario cede il posto alla signora Grazia, moglie di Luciano. Raramente escono al di là di quella catenella che delimita il loro piccolo mondo antico. Hanno i figli che li vanno a trovare spesso, hanno i ricordi e il loro posto in prima fila su quel teatro che è la vita. Se poi volete fermarvi a parlare con loro saranno ben lieti di accogliervi nel loro punto di osservazione privilegiato con vista Mondo

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2 commenti su “Modica. Rosario, Luciano e la loro Punto con vista sul mondo”

  1. Grandiosi ! Se solo si desse a loro la possibilità di parlare alle nuove generazioni ! Basterebbero dei luoghi di incontro in ogni quartiere della città ,ecco perché le aree verdi pubbliche hanno tanta importanza.

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