![](https://www.radiortm.it/wp-content/uploads/2024/02/CONGRESSO-DC.jpg)
Si è svolto ieri a Modica, presso l’Hotel Borgo Don Chisciotte, il Primo Congresso Provinciale della Democrazia Cristiana. Sì, il primo. Perché nel 1994, dopo Tangentopoli e la caduta delle ideologie, si è avuta la fine dei partiti tradizionali ed è venuta meno nel nostro Paese la cultura politica quale elemento di progettualità e di indirizzo della realtà. La cultura popolare democratico-cristiana, la cultura socialista riformista e la culturale liberale hanno lasciato il posto ad un bipolarismo nel quale i partiti sono scomparsi, nonostante ancora si parli sempre di destra, centro e sinistra.
A farsi sostenitore della rinascita della DC nell’area iblea è l’on. Ignazio Abbate, che è approdato a Palermo a seguito di un percorso di impegno politico di lungo tempo in terra iblea: è stato consigliere provinciale, poi sindaco di Modica, e in questi anni l’immagine che ha dato di sé è stata quella di un politico tenace, caparbio, decisionista, accentratore e poco democratico per gli avversari, sempre pronto ad intervenire sul campo senza guardare tempo da spendere e provenienze politiche. E difatti egli stesso non ha guardato la sua radice politica, innestata nella sinistra, allo stesso modo di qualche altro deputato ibleo che, provenendo da una cultura liberale, è andato a sinistra.
Ma agli elettori il passato sembra interessare poco, quel che per loro vale è la capacità di portare a soluzione i problemi della collettività. Ma, come diceva Primo Levi “non c’è futuro senza memoria”, e la memoria è importante perchè aiuta a non far ripetere gli errori commessi.
Una vecchia DC che la città di Modica ricorda è quella uscita dalle elezioni del 12 maggio del 1985, allorché subì un calo di 5.000 voti rispetto al 1980, perdendo 9 consiglieri comunali e attestandosi su un numero di 15:
“Nonostante la sconfitta, la Dc rimaneva, comunque, sempre il primo partito con il 35,4 %, mentre il Pci riportava 6.748 voti (21,0%), ottenendo 9 seggi e perdendo voti a vantaggio del Psi che, con i suoi 6.917 voti (21,7%), conquistava anch’esso 9 seggi in Consiglio comunale. L’onda negativa per la Dc modicana continuò anche alle elezioni provinciali e nazionali, poiché prendeva sempre più piede, a livello nazionale, il craxismo, divenuto il vero ago della bilancia della politica italiana. La Dc modicana fece registrare un netto calo alle elezioni provinciali, raccogliendo 11.120 voti e portando in consiglio Salvatore Iacono, uomo vicino al deputato regionale Avola, mentre il Pci eleggeva Giuseppe Sammito e Giuseppe Giannone, riportando 6.928 voti; anche i dissidenti della Dc, confluiti nel Cdu, riuscirono ad ottenere un buon piazzamento, attestandosi sui 3.289 voti”. (1)
All’on. Abbate spetta ora il compito di ricostruire la nuova DC, che faccia dimenticare quella degli anni ‘80 e ‘90 , anni in cui il partito scudocrociato
“non accennava a riprendersi e continuava ad attraversare un profondo malessere. Era, a torto o ragione, contestato, accusato, specie da parte del mondo giovanile, ed oggetto di disaffezione anche quando la città si era già resa sempre più conto del fallimento dell’alternativa di sinistra. Certamente il bubbone che aveva distrutto, in quel periodo, la Dc in provincia, e in particolare a Modica, era stato il sistema delle correnti interne. Si capiva bene che la Dc era un partito grosso, la cosiddetta “balena bianca” e, quindi, la presenza delle correnti era considerata una cosa normalissima ed uno strumento di garanzia della democrazia interna”(2).
In quel tempo, nella Dc di Modica le correnti erano degenerate in “gruppi di potere”, “centri in cui prevaleva la tesserocrazia: chi aveva più tessere contava e comandava, il resto, e cioè la trasparenza, la “meritocrazia”, il valore, l’impegno e le capacità delle persone avevano un valore relativo.
“Dei 1.600 soci tesserati che, tra la fine degli anni ‘80 e l’inizio degli anni’90, la Dc di Modica poteva contare, erano pochi quelli che spontaneamente davano la loro adesione e pochi quelli che ritiravano e pagavano personalmente la tessera. Alcuni non sapevano, a volte, neanche di essere tesserati”(3).
La DC di Modica venne infatti commissariata e venne presentata, dal segretario cittadino pro tempore, al primo commissario provinciale della Dc, on. Lello Rubino, il 10 ottobre del 1985, una relazione in cui si affermava, tra l’altro: “il Partito non ha saputo e potuto unirsi attorno ad alcuna seria progettazione politica, di talché la Dc ufficiale non ha tenuto un concorde atteggiamento, appalesandosi all’esterno con comportamenti talvolta incoerenti o contraddittori, con scarsi contatti con le categorie e con gli stessi rappresentanti del partito designati nei vari organismi” (4).
La DC iblea di quel periodo “Appariva un partito lontano dai problemi della gente, chiuso in se stesso nella gestione del potere, si era ridotta insomma, nonostante la buona volontà e l’impegno di pochi che avrebbero voluto rinnovarla, ad un partito fantasma privo di una organizzazione interna: non esisteva infatti un movimento femminile né quello giovanile, non esistevano (una volta per contrasti interni, un’altra volta per veti commissariali) le sezioni di quartiere; i dipartimenti, tranne qualcuno, erano sulla carta; si erano affievoliti i rapporti vitali e costanti con le varie categorie di commercianti, artigiani, imprenditori, organizzazioni sindacali, sportive, sociali e culturali e cattoliche”. (5)
Certamente, la nuova DC dell’on Abbate non ha nulla a che fare con il passato, ma avrà il compito di rifondare quel partito che negli ideali dei suoi fondatori non è mai morto, né ne suoi valori di libertà e di democrazia dei suoi Padri costituenti. Oggi è necessario che un partito che si ispira ai valori del cattolicesimo si mostri in grado di aprire una nuova stagione di impegno che si muova almeno in alcune grandi direzioni: il lavoro, la solidarietà, la rifondazione etica della politica, la cultura e il turismo.
Sul versante del lavoro occorre la realizzazione di uno spazio Euro-mediterraneo per sostenere un modello di crescita equilibrato in tutta la Regione; sul versante della solidarietà c’è una idea centrale a cui non si può rinunciare, e precisamente all’idea che nell’attività economica il fine ultimo dell’azione non può essere l’impresa o il profitto sic et simpliciter, ma l’interesse generale, la persona e il cittadino: i principi di solidarietà e di sussidiarietà sono i due pilastri fondamentali per promuovere la dignità dell’uomo.
E’ altresì urgente la elaborazione di un “Patto sociale” per affinare i modelli di erogazione dei servizi, dalla sanità alla scuola, dall’assistenza sociale all’integrazione vera dei cittadini extracomunitari, per una coesione sociale che rafforzi la vivibilità del territorio siciliano e delle singole realtà locali.
Infine il versante di una ri-fondazione etica della politica e di una visione della cultura intesa come capacità di interpretare le problematiche del nostro tempo in un quadro di interazione con il turismo.
Ci auguriamo una nuova DC iblea capace di mostrarsi in grado di formare una nuova generazione di politici, che siano capaci di ridisegnare in modo nuovo “il significato della politica”, avviando nuovi processi di educazione alla cultura politica.
Ci auguriamo una nuova DC capace di porre in essere l’altra faccia della politica, quella in grado di smentire, con i fatti, tutte quelle persone che si sono ormai rassegnate a pensare che la politica non è altro che ricerca di potere, e pertanto ha un volto diabolico in quanto la smania del potere induce al ricorso di qualsiasi mezzo, anche il più scorretto e disonesto, pur di conquistarlo e mantenerlo.
Ci auguriamo una nuova DC che sappia testimoniare l’altra faccia del potere, quello cioè che non si fa servire ma che, al contrario, viene esercitato come servizio all’intera comunità, allo Stato in quanto garante del bene comune, alla propria Regione, città o Provincia; quello che evita il dominio sugli altri, il loro asservimento e sfruttamento, il ricorso all’inganno e alla malizia; quello che sa essere libero dall’orgoglio, dalla prepotenza, dal ritenersi superiore alle leggi stesse e che rifugge dalla corruzione. Ci auguriamo una nuova DC che sappia rimettere al centro i valori morali senza far ricorso alla menzogna, all’uso spregiudicato del denaro, al trasformismo, alle promesse che sa di non poter mantenere.
Il fatto che tanti uomini della vecchia DC abbiano commesso errori, non deve pertanto essere motivo di pregiudizio a prescindere per giudicare la rinascita di tale partito, perché quando una persona paga con il carcere gli errori commessi non può essere, almeno per me, considerato un criminale irredimibile a vita; è pur vero, però, che il compito della nuova va DC iblea, guidata dalla segreteria provinciale Anna Maria Aiello e dal suo Presidente Michele D’Urso, dovrà essere in grado di riportare la politica a dialogare con i cittadini nella verità e trasparenza.
Al leader di questa nuova avventura, Ignazio Abbate, che è anche vice segretario vicario del partito scudocrociato, spetta in particolare questo ruolo; se nella sua posizione di punta della DC iblea egli volterà pagina( “Voltare pagina” fu lo slogan del suo manifesto elettorale per la candidatura alla carica di primo cittadino,) i frutti potranno arrivare, atteso che in questi anni in cui ha tenuto la scena politica si è dimostrato capace di porre in essere una azione politica sempre irta di difficoltà e problemi finanziari, e in un confronto costante con quartieri, lavoratori, disoccupati, e quanti lavorano nei settori vitali dell’economia: il turismo, l’agricoltura, l’edilizia, le piccole e medie imprese, le realtà commerciali.
A questi ha cercato di indirizzare l’operato della sua azione anche da deputato, dando alcune risposte, quelle che è stato in grado di dare; ma è pur vero che ha lasciato, come contestatogli dall’opposizione, una pesante situazione di bilancio, ereditata dal nuovo sindaco.
La nuova DC iblea va dunque in mano ad un gruppo di dirigenti con l’on. Abbate accettato all’unanimità e che, rispetto alla storia da noi raccontata, non avrà problemi di correnti; e la cui figura di politico ha saputo armonizzare il dialogo sia con le fasce medio-alte, sia con le fasce popolari, sia con il territorio e le campagne del modicano, sia con le fasce più deboli. Saranno state piccole cose che hanno mirato alla qualità della vita dei cittadini, alla qualità dei servizi pubblici, dell’ambiente e del territorio, del sostegno alle imprese; ma sono state realizzate. Certo sul piano di una crescita economica, dello sviluppo di infrastrutture e di una risposta occupazionale, di crescita turistica e culturale è necessario molto di più. E’ quello che la popolazione iblea si aspetta!
(1) D.Pisana, Modica in un trentennio. Percorsi di storia di una città in cammino, 1980-2010, Genius Loci Editrice, 2010.
(2) Ibid.
(3) Ibid.
(4) Ibid.
(5) Ibid.
26 commenti su “Sulle ceneri della DC, la nuova DC di Abbate… di Domenico Pisana”
avvertivamo nell’aria una ventata di novità con la Democrazia Cristiana….
Ma, come diceva Primo Levi “non c’è futuro senza memoria”, e la memoria è importante perchè aiuta a non far ripetere gli errori commessi.
Come cittadini abbiamo tanta voglia di un partito serio, ben organizzato, impegnato ha portare il benessere nella provincia di Ragusa,
Il lavoro è l’impegno sono il motore della buona politica , l’etica è il distintivo di chi ha un futuro sicuro , l’onestà è il biglietto da visita riconosciuto sempre dagli elettori ,
Gli onori per un grande partito devono essere impressi nella storia .
Tutto il resto va lasciato a chi rovista nella spazzatura in cerca di scheletri non essendo in grado di fare altro .
BUONA POLITICA D.C.
“sul versante della solidarietà c’è una idea centrale a cui non si può rinunciare, e precisamente all’idea che nell’attività economica il fine ultimo dell’azione non può essere l’impresa o il profitto sic et simpliciter ma l’interesse generale, la persona e il cittadino…”
Ma se non ha fatto altro che curare gli interessi suoi e degli amici suoi, elargendo permessi ad personam per le costruzioni più improponibili, bypassando sovrintendenza e comitati di cittadini !
a Professò, ma che ci vuole coglionare !?
Illustrissimo Professore mi dispiace tantissimo che lei non abbia affrontato seriamente la realtà politica che insiste a Modica.
Drugo @. Lei conosce molto bene la realtà che si vive a Modica. Mi dispiace che non si firma, è maturo il tempo per metterci la faccia e di esporsi per il bene di tutti.
Personalmente non parlo e non scrivo solo per sentito dire ma bensì perché in possesso di documenti a comprova.
Con immutata stima un caro saluto al Professore Pisana.
Diceva mi nonno quando il tuo avversario sbaglia non lo correggere, bene continuate così .
Purtroppo ci sono un mare di scansafatiche che ci mangiano bene, nella cosiddetta giustizia sociale, lavora e faticha che io mi pappo uno stipendio pubblico con annessi e connessi . Ecco il sunto dell’interesse generale , che non è generale , ma solo per quattro furbi, che si sono piazzati con l’aiuto di un politico ,che sputando nel piatto dove si abbuffano , cercano improbabili giustificazioni !!!
A Drugo sei furbo , bravo , ma non ti puoi nascondere millandando minchiate.
Gattopardismo siciliano avallato da una pseudo cultura autoreferenziale e dalla banalità di eruditi. La Sicilia resterà sempre ai margini a causa dei siciliani.
Amo Modica, non millando, sono lavoratore autonomo e non mi sono mai servite conoscenze politiche, che pure ho; semplicemente mi ripugna solo l’idea.
” Un melodramma rappresentato da guitti”. A Modica non c”è politica, né sana né seria… ma un calderone clientelare, dove tutti cercano di mettersi dentro per guadagnare una immagine, per tentare la scalata sociale,per trovarsi da fare e poter sgomitare anche senza merito e titolo. Basta osservare come hanno ridotto la Città! Altro che nuova DC!!!! Una città allo sbando, dove manca di tutto per poterla, civilmente, definire tale.( Anche la tari fatta recapitare scaduta da quasi tre mesi ) … ma a chi può servire una nuova DC? Bastava far funzionare la vecchia!!!! Manovre dispersive e fuorvianti sulla traiettoria delle scie chimiche
Tutte le notizie sono infarcite dei commenti di Amo Modica, il non plus ultra della sapienza.
Amo Modica ci spiega:
“DC, il motore della buona politica , l’etica è il distintivo di chi ha un futuro sicuro, l’onestà è il biglietto da visita riconosciuto sempre dagli elettori… il motore della buona politica , l’etica è il distintivo di chi ha un futuro sicuro , l’onestà è il biglietto da visita riconosciuto sempre dagli elettori”
E parla di onestà, e ripete onestà… e non sa che altro dire.
Accetto sicuramente e posso capire l’ascesa del centro e della Democrazia Cristiana (come nel passato) in Sicilia in considerazione che, l’attuale destra umilia la Sicilia, e questo lo comprende anche l’onorevole Minardo che, in qualche modo si sta disimpegnando dalla Lega (o almeno me lo auguro) e mi auguro altresì che converga in un centro moderato, in considerazione anche che, il PD si sta annientando giorno per giorno succube agli attacchi grillini, che, ritengono il PD il loro nemico naturale,
posso capire tutto, ma addirittura inneggiare all’onestà di un partito che ha come presidente Totò Cuffaro mi sembra un po’ esagerato… vero Amo Modica?
Lasci perdere di sparare a casaccio solo per mettersi in mostra, studi invece, stuti la storia della Sicilia, studi la storia di Modica, vada a leggere cose serie, ascolti, si informi, perchè poi rischia di fare figuracce pietose.
Ma come fa a presentarsi in consiglio comunale senza comprendere nulla, sicuramente avrà avuto tanti voti, ma questo non significa che abbia compreso la realtà delle cose, studi, studi, studi.
Lo scrivo per lei, le sarà utile studiare un po’, mi creda.
Anonimus, mi fa piacere l’invito allo studio e condivido pienamente.
Mi farebbe piacere che studiasse bene l’iter triennale del pandemonio, rispetto al quale Lei non ha avuto nulla da eccepire, additando come follia chi, pur prendendo le distanze e di fatto non “morendo”, si è “salvato” lo stesso. Chissà perché il periodo covid sia stato per Lei tutto chiaro e alla luce del sole
Sono nessuno.
Quello che ho scritto è quello che vorrei fosse lo statuto della nuova DC e confido nella figura dell’onorevole Abbate che possa metterlo in atto nella nostra Provincia .
Cuffaro è un’uomo ingombrante, che proviene da una parte della Sicilia lontana anni luce da noi, e che non possiamo comprendere, una terra dove il capo dei capi può vivere in un paesino dove si conoscono tutti , ma nessuno sa chi è realmente???
Ha pagato con 7 anni di galera vera , cosa rarissima in Italia, ha festeggiato con tutti a base di cannoli quando è caduta l’accusa di essere organico alla mafia.
Siamo Siciliani la mafia è presente in Sicilia !!!
Se la combatti seriamente, Muori .
Falcone, Borsellino ,Chinnici ,la torre P. ,Mattarella, Giuseppe Fava, Beppe Alfano ,Livatino , padre Puglisi, Dalla Chiesa, Placido Rizzotto ,Peppino Impastato , e tanti altri Eroi .
Cosa fare ? ??
Prendiamo il meglio e l’efficienza ma per favore non facciamo gli angioletti scandalizzati, che nessuno può scagliare la prima Pietra!!!
Chitiattru, a dove stà scritto che è stato tutto chiaro, in un paese scadente come il nostro niente è chiaro, l’ignoranza regna sovrana fra terre piatte ed enormi balle che riempiono le menti di complottisti e disagiati vari.
Amo Modica, lei cita tante persone che hanno combattuto la mafia e quindi? “Se la combatti seriamente, Muori”?.
E’ assurdo quello che scrive, quindi, le persone che lei ha citato sono morti per niente? Se tanto la gente come lei pensa che la mafia non va combattuta altrimenti “muori”…
Amo Modica lei ogni giorno si qualifica sempre di più, io sono convinto che lei neppure si rende conto di quello che scrive, non possiamo commentare oltre per pietà.
Leggo frasi allucinanti e stento a credere che un siciliano possa pensarla in questa maniera. Non voglio nominarlo. Suggerisco di far sfogare questo commentatore. Lasciatelo scrivere e non dategli ascolto : sicuramente non è sano di mente o usa droga oppure ancora è nella realta un moralmente colluso con la mafia. Andrebbe segnalato alle autorità ma non dategli corda. Evitatelo, non consideratelo, prima o poi si stuferà.
Io continuo a scrivere per chi capisce quello che scrivo .
Quelli che vogliono capire male, non penso che posso dirgli granché, tanto vogliono capire male .
Quelli che insultano, che cambiano Nome a secondo della notizia , non penso di prenderli in considerazione, si qualificano da soli , hanno un brutto carattere, e onestamente valgono poco .
Ribadisco quello che ho detto in onore agli Eroi che ho citato ,
Chi combatte la mafia veramente Muore.
Chi la combatte a parole Vive, e ce ne sono tantissimi ,
Lo stato paga un’esercito di persone per combattere la mafia , ma la mafia è sempre più forte e più ricca .
In questo triste contesto devono vivere
e lavorare i nostri amministratori ,
Io li capisco perché non sono ipocrita come alcuni , ho detto li capisco e basta .
beato, anonimus.
quelli che si rifiuteranno di mangiare insetti, li chiamerai No-larv e non riceveranno il Grill-pass. Fatti ru ova, pessu.
Non ho letto tutti i commenti mi viene da pensare ma come si fa a correre dietro ad un partito dove il primo esponente è stato condannato a 7 anni(innocente)ovvio lui non c’entra niente come tanti che sono stati “in vacanza”mi viene da pensare al plurale ma ci siamo o ci facciamo????:D
Un articolo che alla luce di alcuni commenti assurdi ritengo sia più saggio astenersi.
“mafia è povertà mentale”, ritengo anche povertà culturale, già quella povertà culturale che ci ha portato ad essere ai margini del “mondo”, irrecuperabile.
Auspicherei il professor Pisana a commentare e prendere una posizione su ciò che si è detto nei commenti, naturalmente trascurerei i soliti traumatizzati dal vaccino che si infilano come i cavoli a merenda.
@ anonimo
Risposta Pisana? Campa cavaddu……
Responsabilizzare, un segretario..cosi’ efficiente..un gran passo x il futuro di Modica..complimenti vivissimi buona fottuna!
Bi, ecco il Pippo-Anonimus foriero di battaglie volte apparentemente al bene, salvo poi accodarsi come capra alle decisioni, deridendo i suoi pari concittadini. Poi fa qui la morale ai presunti mafuosetti, girandosi dall’altra parte sulle decisioni mafio-sanitarie, per portarsi acqua al mulino.
Dall’alto delle nuvole il fu fondatore della DC, Don Sturzo On.le , si gira è rigira infastidito ed offeso ( alla memoria ) per la presenza di individui che scimmiottano la vecchia DC.
Questa ” nuova DC “, non ha nulla a confronto della passata DC.
Gnaziu Abbate è un terricolo, e ben poco sa di marinaresco…
L’ultimo dei marinai, mai avrebbe dato un nome già utilizzato, ad una barca nuova…
Avrebbe dovuto calatafare per bene lo scafo, ed ora fa già acqua…
Appena arriva un fortunale, c’è l’elevata possibilità che il natante vada a fondo…
Da terricolo, Gnaziu sa nuotare ??
Chissà se si era munito di paperella, vista la sua poca confidenza con l’acqua…
Del suo equipaggio, quanti hanno capacità natatorie, e quanti riusciranno restare a galla, dopo un naufragio improvviso??
Quello che si legge è un frammento di storia tra spezzoni di libro e attualità, la cui sintesi dà una vaga rappresentazione della politica, e della politica della DC, del secolo scorso a Modica.
In particolare, un passaggio merita particolare attenzione poiché vi si sostiene che le anomalie del passato non trovano ripetizione nel presente, nella presunta nuova DC.
Una considerazione che inizia come nei vangeli:
“In quel tempo, nella Dc di Modica le correnti erano degenerate in “gruppi di potere”, “centri in cui prevaleva la tesserocrazia: chi aveva più tessere contava e comandava, il resto, e cioè la trasparenza, la “meritocrazia”, il valore, l’impegno e le capacità delle persone avevano un valore relativo”.
In tutta sincerità, non trovo inversioni di tendenza nella politica di oggi, e calza a pennello un passo del Qoelet (1,9): “Quel che è stato sarà e quel che si è fatto si rifarà; non c’è niente di nuovo sotto il sole”.
Aggiungo sinteticamente che “in quel tempo” la DC creò due serbatoi elettorali: l’AZASI, che da modello di sviluppo divenne presto un carrozzone, e l’Ospedale Maggiore, alla cui magnificenza architettonica non corrispose, fatte le dovute eccezioni, adeguata eccellenza.
Le strutture incompiute e degradate, oltre la seconda ala del nosocomio, oggi, e il dissolvimento inglorioso dell’AZASI, ieri, rappresentano, fra tante altre, la concreta evidenza storica di quello che è stata ed è la politica modicana; svelano inequivocabilmente il grado di sensibilità del corpo elettorale e dei corpi intermedi modicani.
Al politico e all’uomo Abbate vanno riconosciuti i suoi meriti, ma sulla scia del personalismo che caratterizza i partiti e i movimenti politici della cosiddetta seconda repubblica – dove, nel simbolo, il nome del leader prevale sulla denominazione del partito stesso, e dove le anime di quest’ultimo si conformano ciecamente al capo – è naturale che “la nuova DC … non avrà problema di correnti”.
Sembra che in questo articolo si sia fuso uno stile agiografico con una sorta di nuova leggenda dell’araba fenice, dove a rinascere, tra controversie e deja vu, forse è un partito non proprio nuovo.
Sono convinto che gli errori del passato si ripetano perché da essi non si trae insegnamento ma, ammesso che sia vero il contrario, se il futuro è il divenire del presente, cogliamo con prudente disincanto le prospettive dell’oggi.
Tuttavia, resta da capire se, in sede regionale, l’astensione dal voto sulla norma “salva ineleggibili” e la tenace promozione della riforma delle Province, a loro volta riformate nel 2014 con l’obiettivo di semplificare e risparmiare, siano da leggere come segni di cambiamento.
Stando alle dichiarazioni del Dr Giovannini, circa le mistificazioni sanitarie, la mafia è decisamente altrove e declinata perfidamente.