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La tragedia di 32 anni fa sulla Modica-Pozzallo. Per non dimenticare

Tempo di lettura: 2 minuti
Era il 14 agosto 1991, Carmelo Cannizzaro dopo aver trascorso un giorno in compagnia di tutta la famiglia figli, fratelli e sorella, stava rientrando casa. Era stata  una bella giornata, trascorsa con i parenti più cari, avevano parlato molto quel giorno, quanti ricordi, si erano detti che in fondo essere  una famiglia numerosa era stata una fortuna, perché  non si era mai soli. Giunta, però, la sera Carmelo Cannizzaro, era salito sulla sua Fiat 127, insieme con l’amata moglie Maria ed a due dei suoi cinque figli (Giampiero e Antonello). L’indomani sarebbe stato un altro giorno di lavoro (faceva il postino), che svolgeva con passione ed impegno. Quella sera era indeciso se ritornare a Modica dalla vecchia provinciale Modica-Marina di Modica  o dallo scorrimento veloce. Il destino volle che inforcasse quest’ultima strada. Era una strada nuova moderna, senza incroci, dove stare attenti alle auto  in entrata, e poi a quell’ora non c’era molto traffico. Aveva appena superato il lungo rettilineo dopo il viadotto Cava delle mele, quando, all’improvviso, si vide venire incontro una A112,   che forse a causa dell’alta velocita, aveva sbandato. Carmelo Cannizzaro si portò sulla sua destra il più possibile, in un solo attimo gli passò davanti ai suoi occhi tutta la vita, poi il buio. Oggi sono 32 anni  da quel tragico incidente, restano  i  sopravvisuti, i due ragazzini, Giampiero e Antonello, rispettiamente di  e 13 anni. In quell’incidente morirono cinque persone: Carmelo Cannizzaro, la moglie Maria ed i tre giovani occupanti l’ A112 (Carmelo Floridia, Carmelo Basile Salvatore Mavilla).
Ninì Giurdanella
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