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Ecco il progetto della costruenda Casa della Comunità di Modica

Tempo di lettura: 2 minuti

La Casa della Comunità di Modica sarà finalmente realtà. Ad annunciarlo è l’Onorevole Ignazio Abbate che durante il suo secondo mandato da Sindaco fu il primo a battersi per questo ambizioso progetto. Lo scorso febbraio l’Ufficio Tecnico dell’ASP di Ragusa ha completato il progetto di fattibilità tecnico economica di quello che diventerà un punto di eccellenza della sanità locale e lo ha trasmesso all’Agenzia Invitalia presso il Ministero dell’Economia. Sarà un poliambulatorio con diverse specializzazioni al servizio della comunità. La gara per la sua realizzazione è già stata pubblicata e il prossimo 10 maggio scadranno i termini per la presentazione delle offerte, tra cui verrà selezionata la società affidataria delle successive fasi di progettazione e realizzazione. La Casa della Comunità di Modica sorgerà tra via Fabrizio e via Duilio al posto di 2 edifici destinati già a demolizione perché dichiarati inagibili: l’ex Scuola media Giovanni XIII e la relativa palestra. La nuova struttura occuperà una superficie di oltre 2.000 mq, di cui oltre 1.000 mq coperti, e garantirà alla cittadinanza di Modica l’erogazione dei Servizi sanitari di cure primarie (Medici di Medicina Generale, Pediatri e Infermieri di Famiglia o di Comunità), Servizi specialistici ambulatoriali (Cardiologia, Diabetologia, Pneumologia, Ecografia ecc.), Servizi di telemedicina, Punto prelievi, Servizi infermieristici, Consultorio, Centro vaccinale, Assistenza domiciliare, Assistenza medica 24 ore su 24, Integrazione con i servizi sociali etc. “L’opera – commenta l’Onorevole Abbate – sarà interamente finanziata con i fondi PNRR per un costo totale di circa 4 milioni di euro e sarà completata in 36 mesi, ovvero entro il 31 marzo 2026. La sua realizzazione offrirà tantissimi servizi di qualità agli utenti e nel contempo contribuirà a smaltire il carico sul pronto soccorso del Maggiore. Grazie inoltre alla realizzazione dello svincolo di c.da Caitina il traffico non andrà a gravare sul quartiere Sorda visto che la struttura sorgerà a poche decine di metri dalla nuova strada. Sono estremamente soddisfatto e nel contempo orgoglioso di poter dare questa notizia tanto attesa perché allora, insieme alla mia Giunta, capimmo subito le sue potenzialità e passammo immediatamente la proprietà delle due strutture scolastiche, peraltro fatiscenti, all’ASP proprio per questo scopo. Ci tengo a ringraziare sia la direzione provinciale dell’ASP in tutte le sue figure sia la direzione sanitaria dell’Ospedale di Modica per l’individuazione dell’opera e per la celerità nell’andare ad espletare tutti gli atti per realizzare la gara”.

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9 commenti su “Ecco il progetto della costruenda Casa della Comunità di Modica”

  1. Ho l’impressione che possa essere un passo avanti per poter chiudere l’ospedale… da una parte si raddoppia l’ospedale di Ragusa, per la realizzazione di un polo sanitario provinciale Mirco dall’altra si creano questi punti sanitari sul territorio… Mah…

  2. L’unica opera utile alla cittadinanza delle amministrazioni Gnaziu, è la rotatoria della Caitina.
    Sempre che, i suoi giannizzeri dell’UTC, hanno lavorato a norma.
    Avremo modo di verificarne con scrupolo l’operato, subito dopo l’inaugurazione.

  3. Cittadino curioso

    Encomiabile iniziativa , in attesa che uno storico scriva un’ autobiografia .. per comprendere la figura , che non si può lasciare solo ai detrattori…

  4. Per tutte le altre opere, dalla progettazione ai finanziamenti, massima cautela e vigilanza.
    Ricordiamoci che le amministrazioni Gnaziu han fatto un mare di debiti.
    Tutto ciò per garantirsi la strada per arrivare a Palermo.

  5. Cittadino curioso, aggiungerei anche disinformato poichè, non è merito del suo eroe preferito, già, perchè tutti i comuni della nostra provincia saranno dotati di case della comunità, per non parlare che si realizzeranno anche 3 ospedali di comunità e 3 centrali operative territoriali che avranno sede a Ragusa, e questo sarà in tutte le ASP della Sicilia e naturalmente tutto finanziato dal PNRR e quindi dall’Europa.
    La brutta notizia che lei Cittadino curioso e disinformato è che, purtroppo, per causa della incapacità tutta italiana e siciliana in particolare non credo si riuscirà a portare a termine i progetti nel tempo limite ammesso.
    Il suo “eroe” nun ci ficca nenti, se non qualche parola spesa per mera demagogia, magari potesse incidere.
    Date a Cesare quel che è di Cesare. Buona giornata a tutti.

  6. Cittadino Curioso

    PER PRECISIONE sono stati approvati i progetti di fattibilità tecnico-economica per ospedali e case della comunità dalla direzione strategica dell’ASP di Ragusa. Speriamo che,
    grazie alla “capacità” realizzativa e pragmatica siciliana , si riuscirà a portare a termine i progetti nel tempo limite PREVISTO . Inoltre speriamo che si realizzeranno NON SOLO I 3 ospedali di comunità PREVISTI : uno a Ragusa, uno a Scicli e uno a Comiso MA ANCHE LE, 3 centrali operative territoriali previste- Le case Comunità sono previste in tutti i comuni della provincia . Si aspettano aiuti dalla regione per il deficit comunale e il problema strutturale delle colombaie della cooperativa di Vittorio- Con l’interessamento si spera degli eroi preferiti da Pippinzuludugu

  7. cittadino curioso, capisco che se l’è presa a male, stia sereno, anche a me piacerebbe una reale “capacità” realizzativa e pragmatica siciliana, eccome se piacerebbe,
    essendo siciliano anche io… ma mi dispiace per lei, non è così.
    Vedo solo siciliani che per avere una sanità migliore vanno al nord, ma se lei vede gente del nord scendere in Sicilia a curarsi, be allora potrei ricredermi.
    I fatti sono come sono e non come vorremo fossero, io sogno una Sanità in Sicilia non dico ottima come lei pensa, ma almeno migliore ed accettabile.
    Mi scusi e la saluto, se mi insulta comprenderò il disagio, pazienza, e mi saluti il suo eroe preferito.
    Suo Pippinzuludugu

  8. Fermo restando che l’intero plesso scolastico Papa Giovanni XXIII – come si è riusciti a fare egregiamente per parte del vicinissimo Istituto Tecnico Commerciale – lo si sarebbe potuto recuperare completamente per poi riportarci dentro le numerose classi da anni, ormai, scomodamente allocate nell’ex edificio Gensal, per il quale (vedasi determine sul sito del Comune) si spendono annualmente un gran bel po’ di soldi per l’affitto!

    Fermo restando, dicevo, questa tragica realtà dei fatti, vien da chiedersi:

    Che senso ha costruire un’utile nuova struttura sanitaria come questa in un posto inutile in quanto distante 500 metri in linea d’aria ovvero a poco più di 1 km percorribile dall’Ospedale Maggiore?!

    Perché ostinarsi a non prevederla – visto che la si dovrà comunque costruire ex novo – in una zona completamente opposta nella città e che innegabilmente gioverebbe tantissimo dei suoi poliambulatori, come ad esempio a Modica alta?

    Ma la cosa più discutibile e che salterà sicuramente fuori, in maniera eclatante, sarà l’impossibilità di gestirla al pieno delle sue funzioni per l’inevitabile “carenza di personale sanitario”: una piaga che da decenni fa soffrire la popolazione, ma non scuote sufficientemente gli animi degli amministratori della cosa pubblica!

    Tutto lì starà il problema!

    Altro ché trovare una scusante nella necessità di decongestionare il pronto soccorso del Maggiore!

    Ma decongestionare da cosa?

    Il pronto soccorso dell’ospedale Maggiore – con grandi spese ampliato in grandezza e potenziato in attrezzature, definito additrittura una perla della sanità territoriale, è sofferente non per un numero troppo alto di utenti che lo “invadono” 24 ore su 24, ma per l’impossibilità di farlo funzionare a pieno regìme, causa la sopracitata “scarsità di operatori sanitari”!

    Ci si vuole forse far credere che se per il Maggiore non si trovano e non si troveranno specialisti, per quest’altra infrastruttura, invece, il personale sufficiente lo si troverebbe?

    Beh, se parte del personale preposto sarà quello dell’attuale “cassa mutua” di via Vittorio Veneto, costretto a spostarsi “in toto” alla Sorda, forse..

  9. Il ragionamento di Emanuele è plausibile. Perchè realizzarlo in quel posto? Se la struttura esistente oggi risulta inagibile, qualcuno si sarà sicuramente posto il dubbio: ma per quale motivo? La geologia cosa dice in merito?

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