Cerca
Close this search box.

Quando vedrà la luce la Chiesa “del grembiule”?

Tempo di lettura: 2 minuti

La cerimonia solenne, ancora dal sapore medievale, del Concistoro per la nomina dei nuovi cardinali, a cui ho assistito mentre preparavo l’omelia sul brano di Luca (14,1.7-14) per la Liturgia di domani, mi ha suscitato alcune riflessioni che voglio condividere.
Gesù è invitato a pranzo da un capo dei farisei e, osservando come ci si disponeva a tavola rispettando le gerarchie prescritte dal rigido cerimoniale, coglie l’occasione per una riflessione, che poi Luca adatta per la sua comunità in cui si verificavano situazioni simili. In un banchetto i primi posti spettavano alle persone di riguardo e, a seguire, agli altri in considerazione alla posizione sociale, religiosa ed economica. Gesù guarda divertito qualcuno che si è portato troppo avanti e poi ha dovuto retrocedere per dare il posto ad uno più importante, questo gli offre l’occasione per dare una lezione, non da ospite ma da padrone di casa. Dice: “quando sei invitato a pranzo non metterti al primo posto… perché venendo uno più importante non ti si dica: cedigli il posto, al contrario, mettiti all’ultimo posto così il padrone di casa vedendoti possa dirti: amico vieni avanti”. Gesù con i suoi discepoli era tornato più volte sull’argomento. Non si era mai mostrato interessato a far loro ottenere successi nella vita. Quando lasciavano trasparire l’ambizione dei primi posti, li riprendeva con severità (vedi i due fratelli Giacomo e Giovanni). Proibiva l’uso dei titoli onorifici, non tollerava le “divise” che sacralizzavano le caste, ironizzava sugli scribi che amavano passeggiare in lunghe vesti, essere salutati nelle piazze, avere i primi posti nelle sinagoghe. Purtroppo questi insegnamenti nella chiesa sono stati disattesi e, anzi col tempo la ricerca dei primi posti si è accentuata fino a ridicolizzare quanti chiamati ad essere “guide” si atteggiano oggi a “primi della classe” . E’ una palla al piede che la Chiesa porta con sé da secoli, da quando si è lasciata guidare non dal Vangelo ma dal Potere civile. Per secoli è stato infatti il potere civile, l’Imperatore, a segnarne il cammino, nominando vescovi, convocando Concili. E così, dimenticando gli insegnamenti di Gesù, si è talmente fatta condizionare dal potere da ereditarne gli aspetti più deteriori, incapace ad esempio ad abbandonare titoli e paludamenti perfino quando il potere se ne è disfatto. Mitra, anello, pastorale sono reminiscenze imperiali. Titoli come Monsignore, Eccellenza, Eminenza, Beatitudine, sono titoli che ormai solo la Chiesa conserva anche dopo che il Concilio aveva tentato di azzerarli. Il celebre “Patto delle Catacombe”, che un gruppo di Vescovi aveva firmato alla fine del Concilio, con cui si sceglieva una Chiesa povera, si decideva di abbandonare i segni del potere per lasciare emergere “il potere dei segni”, cioè quelli del Vangelo, per la quasi totalità dei Vescovi è rimasto sulla carta, anche perché solo in pochi vi avevano aderito, e i più l’avevano criticato. Resta ancora oggi l’eterno problema della chiesa, nonostante i tentativi del Vaticano II e adesso di Papa Bergoglio. Tutti dovremmo fare a gara per servire sull’esempio che Gesù ci ha dato “Non sono venuto per essere servito, ma per servire e dare la vita”. E invece ci lasciamo prendere dalla smania di occupare i “primi posti” e così si finisce per primeggiare, per gonfiarsi di orgoglio e di cogliere ogni occasione per autocelebrarsi. Gesù ha cercato inutilmente di ricordarcelo fino all’ultimo! Nella cena di addio ha posto un segno inequivocabile, che nella chiesa è rimasto solo come gesto liturgico da compiere il Giovedì Santo: ha lavato i piedi ai suoi discepoli, lasciando come testamento: “Se io il Signore e il Maestro, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri” (Gv 13,14).

Umberto Bonincontro

490664
© Riproduzione riservata

3 commenti su “Quando vedrà la luce la Chiesa “del grembiule”?”

  1. I ” signori” della chiesa hanno commesso errori da secoli ostentando ori e sfarzo, hanno dimenticato l’umiltà del Cristo. Chi crede più in loro? Ville, palazzoni, abiti firmati e macchinoni , dall’umiltà all’esaltazione dello sfarzo tutto il contrario della parola di Dio. Dispiace dirlo ma i loro discorsi suonano di grandi bugie.

  2. Questo Signore, che con l’età ha perso ogni freno inibitorio, piuttosto che esprimere la saggezza degli anni, sembra accanirsi come certi adolescenti in una polemica “contro”la Chiesa. È risaputa la sua vocazione di Accusatore, peccato che non tenga conto delle sue ombre, alcune di queste sotto gli occhi di tutti.
    Le sa tutte lui! Ma un esemplare così unico non andrebbe posto in considerazione?
    Lui tiene la predica sul potere, dimenticando lo squallido spettacolo che ha reso quando ha dovuto lasciare il Santuario, avvelenando la comunità e ostacolando l’arrivo del suo successore.
    Nel suo caso non era questione di potete, perché sono sempre gli altri a volerlo, il suo ero un puro è disinteressato desiderio di servizio

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Articoli correlati

RTM per il cittadino

Hai qualcosa da segnalare? Invia una segnalazione in maniera completamente anonima alla redazione di RTM

UTENTI IN LINEA
Torna in alto