Mediocredito Centrale e Credimi hanno siglato un accordo per finanziare il tessuto imprenditoriale delle piccole e medie imprese. L’operazione prevede lo stanziamento di 26,6 milioni di euro, di cui 25 milioni di euro da parte di Mediocredito Centrale e di ulteriori 1,6 milioni da parte di Credimi, che verranno utilizzati principalmente per portare liquidità alle imprese operanti nel Sud Italia e nelle isole, e in particolare nelle regioni di Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. L’emissione andrà a finanziare le PMI attraverso la sottoscrizione dei veicoli di cartolarizzazione di Credimi.
Potranno accedere ai finanziamenti società di persone (SAS e SNC) e di capitali (SRL e SPA), con almeno due anni di vita, attraverso una procedura totalmente digitalizzata, una richiesta compilabile in pochi minuti sul sito web di Credimi, accessibile da qualsiasi device.
L’esito della richiesta, completo di preventivo con costi, piano di ammortamento e importo finanziabile, viene comunicato in tre giorni lavorativi a tutte quelle imprese valutate positivamente da Credimi. I finanziamenti, fino a 2 milioni di euro, avranno una durata di 5 anni di cui 1 anno di preammortamento, e saranno coperti dal Fondo di Garanzia per le PMI, gestito da MCC per conto del Ministero dello Sviluppo Economico.
Lo sforzo congiunto di MCC e Credimi ha permesso di realizzare un’operazione a sostegno dell’economia reale e delle imprese che vorranno avere fondi per finanziare la ripresa e nuovi progetti.
“L’operazione sottoscritta con Credimi – ha dichiarato Bernardo Mattarella, Amministratore delegato di Mediocredito Centrale – rappresenta una modalità innovativa per intervenire a sostegno dell’economia reale. Gli strumenti di alternative financing costituiscono una parte significativa della strategia messa in campo da MCC per realizzare la sua mission di banca a supporto delle PMI, in particolare del Mezzogiorno. Una strategia che intendiamo sviluppare ulteriormente avviando la collaborazione con il mondo del fintech che, al pari delle banche tradizionali, vogliamo affiancare come banca di secondo livello continuando, allo stesso tempo, a potenziare le nostre forme di intervento diretto”.