L’Italia, così come altri paesi, è impegnata ad accogliere coloro che fuggono dai territori coinvolti dalla guerra in atto in Ucraina, e molti minori stanno arrivando nel nostro paese, da fonti giornalistiche trattasi ad oggi di circa 10.000 minori, numero destinato ad aumentare.
Molti di questi minori hanno l’età per essere accolti a scuola, dopo aver “sospeso” le attività quotidiane nella terra di origine e dopo aver lasciato i loro affetti più cari (padri, madri, nonni).
Il MIUR, come sempre attento alle “emergenze” che ormai sono diventate una “normalità”, ha emanato la Circolare 381 del 4.3.2022 per dare le prime indicazioni operative e ha stanziato 1 milione di Euro per i mediatori linguistici e culturali e per il supporto psicologico agli alunni.
Anche nella nostra provincia sono arrivati minori ucraini e la scuola, come sempre, ha affrontato questo problema con disponibilità per garantire sostegno e accompagnamento, mettendo in atto percorsi di inclusione. La scuola nel nostro territorio non è nuova a queste esperienze e da tempo è impegnata ad accogliere minori stranieri per garantire il diritto all’istruzione.
A Modica 5 bambini sono stati inseriti in alcuni Istituti Comprensivi del comune,2 fratellini alla “Poidomani”, 2 al “Santa Marta” e 1 all’ “Amore” di Frigintini.
Dopo aver trovato accoglienza negli Istituti di cui sopra, i 5 bambini sono stati ricevuti nei giorni scorsi dal Sindaco e dalla Giunta nell’aula consiliare del Comune con i loro parenti, gli alunni e i docenti delle classi interessate, e con la presenza significativa dei Dirigenti Scolastici.
Il Sindaco Abbate, ha accolto con affetto tutti i presenti, sottolineando l’importanza della solidarietà e dell’inserimento nelle scuole dei bambini per proseguire il percorso educativo affinchè i minori ritrovino condizioni minime di “normalità”, in particolare rivolgendosi ai piccoli ucraini e alle loro famiglie regalando loro un uovo di Pasqua.
La toccante cerimonia ha visto la grande partecipazione dei bambini dei tre Istituti Comprensivi, che hanno letto poesie scritte per i nuovi compagni e gli alunni di quinta dell’I.C. “Poidomani”hanno anche cantato una canzone per la loro accoglienza. I Dirigenti Scolastici sono intervenuti per sottolineare come la Sicilia sia sempre stata terra di “accoglienza” perché anche noi nel passato siamo stati accolti, e adesso noi accogliamo bambini immigrati e rifugiati. L’inclusione di questi bambini, provati dagli eventi, comporta oltre all’accoglienza, anche supporto psicologico per evitare conseguenze traumatiche nel loro futuro.
È stata sottolineata l’importanza della presenza di questi bambini che hanno vissuto esperienze drammatiche nel loro paese che hanno sconvolto la loro quotidianità e come la scuola possa diventare una opportunità per ricostruire forme di familiarità in un contesto lontano con una lingua sconosciuta. Questa esperienza si pone come opportunità anche per i nostri alunni italiani per un arricchimento personale e un’apertura all’altro, oltre che alla strutturazione di relazioni empatiche significative.
Ovviamente la barriera linguistica è il primo ostacolo all’azione educativa, pertanto in questa prima fase non è fondamentale il raggiungimento degli obiettivi scolastici, ma la strutturazione di relazioni affettivo-emotive e l’organizzazione dell’ambiente per creare un clima positivo.
Ho visitato le classi dell’I.C. “Poidomani” dove sono stati inseriti due fratellini essendo venuta a conoscenza del loro arrivo dall’Ucraina, un piccolo di 3 anni inserito nella scuola dell’infanzia, e la sorellina di 10 anni inserita in una quinta, ambedue del plesso di Via Sulsenti. Ringrazio a questo proposito la Dirigente Spadaro, che ha subito aderito alla mia richiesta con grande sensibilità e professionalità.
Ho potuto rilevare come le insegnanti e il personale non docente si sono subito attivati per garantire l’inclusione, più semplice per il bambino della scuola dell’infanzia, già frequentante il nido in Ucraina, in quanto i piccoli comunicano immediatamente con il gioco, con i linguaggi non verbali, con le attività motorie, manipolative e grafico-pittoriche. Per l’alunna di quinta ho potuto rilevare, oltre la grande disponibilità e professionalità delle docenti, che gli alunni sono stati subito contenti di accogliere la loro coetanea, mettendo in atto strategie di peer education e tutoring.
Le docenti si sono subito attivate modificando gli approcci metodologici e organizzativi, personalizzando la didattica alle nuove esigenze del contesto, predisponendo ambienti accoglienti, di cura e di attenzione, garantendo la socializzazione mediante l’uso anche delle tecnologie presenti a scuola (LIM e traduttore simultaneo), e costruendo insieme materiali didattici bilingue. Anche le altre scuole senz’altro hanno messo in atto strategie di accoglienza e di supporto per questi alunni.
La scuola, adottando strategie personalizzate, aiuta i ragazzini e i bambini a sviluppare forme di resilienza, di forza d’animo, di speranza per il superamento della situazione attuale, dove cura, socialità, emozioni ed anche apprendimenti sono dimensioni strettamente intrecciate.
L’accoglienza nelle nostre scuole non deve trascurare la governance, cioè la ricerca di collaborazioni con gli EELL ed anche con le Associazioni del Terzo Settore.
La giornata presso l’Aula Consiliare di Modica ha rappresentato, infatti, un importante esempio di collaborazione sinergica tra istituzioni per il raggiungimento di obiettivi comuni di integrazione, accoglienza, cura.
Dott.ssa Gianna Criscione
Ispettrice MIUR, ex Provveditore agli Studi di Ragusa