Senza dubbio si tratta della più crudele e sanguinosa strage di civili in Nigeria degli ultimi anni, in cui hanno trovato la morte circa 200 persone, e altre 10mila costrette con la forza a lasciare le proprie case. Un’ondata di violenza senza precedenti che ha coinvolto soprattutto le comunità rurali dello stato settentrionale di Zamfara. I residenti hanno riferito alla polizia e al quotidiano Premium Times che gli aggressori, giunti nelle aree rurali dello stato a bordo di motociclette, erano almeno 500. Massacri ad opera di bande criminali coalizzate, definite da quelle parti “i banditi della Nigeria” tra le quali annoveriamo una folta schiera di assassini seriali come i Wanu, Lion Bar, Laho, Rafin Gero, Lallaho, Kurfar Danya, Dutsin Dan Ajiya, Tungar Geza, Kewaye y Tungar, solo per citarne alcune. Banditi, dichiarati dal governo nigeriano, gruppo terroristico nonché lealisti del cosiddetto “capo del terrore”, tale Bello Turji. Il commissario per gli Affari umanitari dello Stato, Faika Mohammed, ha annunciato che sono stati inviati materiali di prima necessità agli sfollati nei dipartimenti di Anka e Bukkuyum. Strategia del terrore, attuato dalle bande criminali per il controllo del territorio, attraverso l’esproprio forzato, a difesa dei loro loschi traffici illegali.