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Modica, il Piano di Riequilibrio che non convince D’Antona

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“Nell’ultima riunione del Consiglio Comunale è apparso evidente che Abbate, chiudendo il dibattito sul Piano di riequilibrio, ha cercato di anticipare la sua linea difensiva in caso di diniego della Corte al Piano rimodulato ed un obbligo di dichiarare il dissesto”. Vito D’Antona di Sinistra Italiana torna ad occuparsi del Piano di Riequilibrio del Comune di Modica ritengo vieppiù che presentarsi, il sindaco, dopo otto anni di amministrazione, come colui che “ha ereditato un Piano approvato nel 2012 che, a suo dire, presentava tante lacune e che ha dovuto condurre una azione sobbarcandosi rimodulazioni ed interlocuzioni con la Corte dei Conti, appare una ricostruzione surreale, al punto in cui siamo”.
“Senza volere citare in questo momento i tanti rilievi della Corte sulle inadempienze nella gestione del Piano – fa rilevare D’Antona – , ricordiamo ai cittadini che almeno due volte nel 2017, in piena amministrazione Abbate, ci siamo trovati di fronte all’obbligo di dichiarare il dissesto, come quando ci fu impedito di potere rimodulare il Piano in quanto la Giunta si era appropriata di una competenza propria del Consiglio (Delibera Corte n. 70 del 9 marzo 2017), o quando la Corte deliberò “ .. il grave e reiterato mancato rispetto degli obiettivi intermedi fissati dal Piano .. “ (Delibera Corte n. 150 del 24 luglio 2017), con la conseguenza della automatica dichiarazione di dissesto.
Gli oltre otto anni di interlocuzione con la Corte dei Conti sono costellati di richiami al Sindaco per ritardi e inadempienze di ogni genere fino a formali contenziosi.
A questo punto, nell’interesse dalla città, delle imprese e dei cittadini, confidiamo nella clemenza della Corte dei Conti che dia esito positivo all’esame del Piano di riequilibrio.
Ma, in ogni caso, non sarà certo con i “comizi” supportati dal suo Assessore al bilancio, già Presidente del Collegio dei Revisori e già esperto finanziario, che Abbate può sottrarsi alle sue responsabilità; a partire dalla scellerata scelta nel 2012 di smantellare un efficiente servizio di ragioneria e tributi e avere esclusa la necessità di avere un responsabile finanziario a tempo pieno.
E d’altra parte – conclude – se Abbate ritiene di avere fatto tutto quello che era necessario, perché si ostina scandalosamente a sottrarre al Consiglio Comunale e alla città la conoscenza della documentazione inviata a giugno alla Corte dei Conti?”

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