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Sappiamo molto bene quanto il settore dell’istruzione sia stato messo a dura prova dagli eventi dell’ultimo anno. A risentirne sono stati sicuramente gli studenti, in primis, che hanno dovuto rinunciare all’apprendimento a cui sono sempre stati abituati. Un apprendimento in sede, a stretto contatto con colleghi e docenti. Le università, poi, hanno sicuramente pagato dazio da un punto di vista economico-finanziario e continuano a farlo.
Eppure, qualcosa di positivo c’è stato, anche dopo un anno come questo. La formazione online, infatti, ha mostrato tutto il suo potenziale, quantomeno in alcuni casi. Non solo nella forma, sicuramente più agile e fruibile, ma anche nei contenuti. In Sicilia, a distinguersi è stato sicuramente il Master di Palermo Innovation Lab, percorso di studi focalizzato su “New Media, finanza e innovazione per lo sport”. La prima edizione del Master, giunta al secondo bimestre, è stata coordinata dal dottore Francesco Stassi e dalla dottoressa Emanuela Perinetti, supportati dal Dipartimento di Scienze Economiche Aziendali e Statistiche dell’Università degli Studi di Palermo.
Di sicuro, il Master in questione ha obiettivi molto ambiziosi, testimoniati dalla portata degli ospiti presenti per la prima giornata del secondo bimestre del corso di studi. Parliamo di testate giornalistiche sportive come “La Gazzetta dello Sport” e “Sport Network”, oltre al noto ex giocatore palermitano Cristian Zaccardo, protagonista anche ai Mondiali del 2006.
Si è parlato, dunque, di progetti innovativi, a sfondo sportivo, in grado di stimolare la voglia di fare e la creatività delle “nuove leve”. Iniziative, dunque, che abbracciano i tanti campi in cui lo sport è radicato, come il marketing, l’informazione e la finanza. Di particolare spicco è stato anche l’intervento del noto giornalista Gianluca Di Marzio, che per l’occasione ha presentato il suo libro “Grand Hotel Calciomercato”, opera ricca di aneddoti e retroscena sul periodo calcistico più atteso dell’anno.
Ovviamente, uno dei temi più discussi del percorso formativo è stato quello degli eSports. Anche in questo caso, gli ospiti sono stati di portata nazionale. Oltre al fondatore dell’Osservatorio Italiano eSport Enrico Gelfi, gli studenti hanno avuto la possibilità di interagire con Mattia Guarrancino, videogiocatore professionista ora in forze alla Sampdoria, con cui si è discusso di alcuni dei temi più importanti legati agli eSports. In particolare, ampio spazio è stato dato al loro impatto sociale, alla loro capacità di aggregare e creare integrazione. Oltre a questo, ovviamente, si è discusso del ruolo che gli eSports stanno acquisendo nel mondo e nel nostro paese, soprattutto se paragonati agli sport tradizionali, e del loro potenziale economico.
Se Palermo Innovation Lab ha deciso di riservare un’attenzione particolare agli eSports, infatti, il motivo va ricercato nell’esplosione che questi ultimi hanno avuto in tempi recenti, frutto di un lavoro che parte da lontano, esattamente come la sorprendentemente lunga storia degli eSports. Per molti, infatti, le radici del gaming competitivo sono state poste agli inizi del 2000, con la diffusione dei primi titoli multiplayer di grande successo come Halo e World of Warcraft. Eppure, il primo vero torneo di videogiochi risale al 1972 e vi hanno preso parte 20 studenti dell’Università di Stanford.
Da allora, la crescita degli eSports è stata semplicemente impressionante. Soltanto nel 2019, la valutazione delle principali aziende legate a questa disciplina è cresciuta del 54% rispetto all’anno precedente, rimanendo poi stabile nel 2020. Tsm, la prima in classifica, ha infatti raggiunto un valore pari a 410 milioni. Sul podio, invece, anche Cloud9 e Team Liquid, rispettivamente con 350 e 310 milioni. Numeri da capogiro che però certificano l’importanza che gli eSports rivestono al giorno d’oggi.
Il mondo della formazione ha subito un colpo durissimo, recentemente, dovendosi adattare a un cambiamento ancora in corso. Eppure, realtà come il Master sviluppato da Palermo Innovation Lab rappresentano più che una speranza per il futuro. In particolare, l’iniziativa che ha preso vita nel capoluogo siciliano potrebbe contribuire alla formazione di nuove figure professionali nel mondo dello sport. Non solo in quello tradizionale che tutti noi conosciamo ma anche, soprattutto, in quello “virtuale”.