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Si celebrano i 63 anni dell’Anffas..di Nele Vernuccio

Tempo di lettura: 2 minuti

Le persone con disabilità sin dalla nascita hanno i dovuti sostegni pratici ed economici anche se non sempre è stato così.

Se cinquant’anni fa nascevi con disabilità, soprattutto intellettiva, eri emarginato dalla società, la famiglia doveva sobbarcarsi autonomamente tutti i problemi annessi. Comprendiamo bene che quando si ha un deficit intellettivo la gestione non è facile.

Per questo motivo il 28 marzo 1958 un gruppo di genitori con figli affetti da grave deficit intellettivo fondò l’Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale, comunemente denominata Anffas.

Da quel 28 marzo 1958, sono iniziate un’infinità di battaglie che hanno permesso a questi Ragazzi il totale inserimento e integrazione nella società.

Vengono istituiti dei centri ove questi Ragazzi possono trascorrere le loro giornate. È doveroso ricordare che prima della nascita di questa Associazione, i soggetti con queste problematiche venivano ricoverati nei manicomi psichiatrici perché le famiglie non riuscivano a gestire autonomamente queste annose problematiche. Nei manicomi venivano zittiti e storditi con le scosse elettriche.

Vennero creati i primi centri di riabilitazione ove cercavano di far progredire e migliorare questi Ragazzi. L’Anffas riuscì a far istituire nelle scuole italiane la figura dell’insegnante di sostegno, in modo da poter integrare questi Ragazzi nel sistema scolastico italiano. Da quel momento è stato possibile affermare che quei giovani erano completamente integrati nella società. Una grandissima conquista e vittoria considerato, appunto, che sino al 1958 erano completamente “abbandonati”.

Nella mia città, Modica, l’Anffas è molto radicata e attiva, in particolare l’iniziativa che apprezzo molto è “L’orto sociale” che permette ai Ragazzi che ne fanno parte di poter praticare l’orticoltura. Non avendo disabilità fisiche ma intellettive, possono praticarla tranquillamente e sentirsi “utili” per la società. Sappiamo bene quanto è salutare e benefico il contatto con la natura.

 

Nele Vernuccio

 

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