Al via in queste ultime ore, anche su tutti i canali social di Confcommercio provinciale Ragusa, la campagna “Il Futuro non (si) chiude” che la confederazione ha voluto attivare per lanciare un messaggio forte in ordine alla ripartenza delle attività economiche. “E’ un segnale deciso – sottolinea il presidente provinciale Gianluca Manenti – per fare sentire la voce delle imprese che stanno pagando un conto pesantissimo alla pandemia ma che non vogliono arrendersi e chiedono, in sicurezza, di poter ripartire. Questo il senso della campagna che mira a fare passare in modo ancora più capillare il messaggio di Confcommercio al Governo: ristori più robusti e tempestivi per il settore”. Ad accompagnare visivamente lo slogan della campagna, un video e scatti fotografici d’autore per mostrare, nel modo più realistico possibile, gli effetti della pandemia soprattutto nel commercio, nel turismo e nella cultura. “Nel 2020, secondo le stime dell’Ufficio Studi di Confcommercio – dice Manenti – in provincia di Ragusa sono andati persi tra i 2 e i 3 miliardi di euro di Pil e quasi 1,5 miliardi di consumi mentre sono sparite dal mercato circa 150 imprese del commercio non alimentare e dei servizi, di cui circa la metà esclusivamente a causa della pandemia. Tra i settori più colpiti, la ristorazione, la filiera del turismo, il settore abbigliamento e calzature e il comparto culturale e ricreativo dove, tra cinema e spettacoli dal vivo (musica, teatro, danza), le perdite hanno superato il milione di euro”. Oltre alla campagna social e alle iniziative territoriali, che sono elementi di protesta e richiesta di attenzione, nell’iniziativa di Confcommercio c’è anche l’elemento di proposta: un contributo per la definizione di un possibile piano di riforme e investimenti che utilizzi al meglio il Pnrr. Undici punti che coprono diversi ambiti, dalla riforma fiscale all’accesso al credito, da turismo e cultura passando per la mobilità sostenibile fino ad arrivare al lavoro autonomo professionale.
- 27 Dicembre 2024 -