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Differenziata. M5S Ragusa: Stanchi dei metodi educativi di Cassì

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“Il sindaco di Ragusa Cassì ha ormai stancato con questa aria da maestro, da padre di famiglia, da esperto su tutto che deve educare i cittadini. Anche se, in Consiglio comunale, ha cercato di attenuare il senso e il significato della parola educare, resta nel post sui social questa pretesa di educare che stride con i numeri della differenziata che fanno dei cittadini ragusani fra i più ‘educati’ della Sicilia e d’Italia”.

È la posizione di Sergio Firrincieli, capogruppo del Movimento 5 Stelle, di fronte agli atteggiamenti del primo cittadino di sfrontata pretesa di superiorità politica e di altezzosità nei confronti della città.

Aggiunge Firrincieli: “La situazione è ormai senza limiti: a nome mio e del Movimento 5 Stelle che mi onoro di rappresentare in Consiglio comunale, diciamo basta a questi atteggiamenti di presunta superiorità personale e politica. Come accade spesso, la carica sembra aver fatto perdere di mira gli obiettivi da raggiungere al nostro sindaco che pretende di educare una città dalla grande tradizione di compostezza, di civiltà e di comportamenti sempre ineccepibili. Sappiamo spesso che la sua ars oratoria lo trascina su terreni impervi, suscitando irritazione anche all’interno della sua stessa maggioranza, come nel caso di poche ore fa, quando ha disquisito sullo ‘spessore’ di personaggi della sua maggioranza: nota a tutti la sua insofferenza contro ogni segnale di critica al suo operato che trova nel sottoscritto il bersaglio politico preferito per affermare la sua smania di precisione e di competenza su tutto al di sopra di tutti”.

“Per restare in tema di raccolta differenziata – continua Firrincieli – il sindaco non deve pensare a educare i cittadini ma deve stare attento alla comunicazione, deve rendere i controlli efficaci e deve trovare i doverosi aggiustamenti ad un sistema peraltro collaudato che, come tante cose di questa città, con questa amministrazione, tardano ad andare a regime. Con le percentuali raggiunte, è delirante criminalizzare l’utente che produce un sacchetto in più di indifferenziato, piuttosto servono informazione e comunicazione più chiara e più puntuale, serve garantire un servizio più efficiente per il ritiro degli ingombranti, servono controlli mirati in determinati quartieri e in aree rurali”.

“Il sindaco ha preferito di decidere autonomamente compensazioni con la ditta per altri servizi – spiega ancora Firrincieli – si è disinteressato delle spese per la comunicazione, per quelle dei contatti diretti con l’utenza, ha disatteso le richieste per contenitori di adeguata capienza, peraltro non fornendo risposte precise ai dettami del capitolato, ha permesso che si omettesse la distribuzione porta a porta dei sacchetti specifici, come era previsto dal capitolato. A questo punto, siamo noi che consigliamo al primo cittadino di andare a scuola, per essere formato, informato e anche educato ad un comportamento politico adeguato al ruolo che riveste, che impone, prima di tutto il massimo rispetto dei cittadini e delle diverse componenti politiche presenti in città. Come scrive oggi la consigliera Malfa, e come sostenevano anche autorevoli candidati sindaco in campagna elettorale, si è rivelato un errore affidare la guida della città a chi per la prima volta, senza esperienza e senza alcuna conoscenza della macchina amministrativa, si era proposto come l’uomo nuovo capace di offrire soluzioni ai diversi problemi della città”.

“Non solo le scelte politiche e di persone si rivelano, ogni giorno di più, sensibilmente affette da criticità – conclude Firricieli – ma ci si ostina a parlare di processo educativo nonostante i tanti segnali che fanno intravedere area di fallimento per le strategie e i piani di rilancio e di risveglio di una città che non può vivere solo di opere pubbliche perché rischia di restare come le vie di Cinecittà, fatte solo di facciate di palazzi, senza vita e senza persone all’interno, e senza lo spirito della politica vera che alimenta uomini e cose”.

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