Il nuovo ministro per l’Istruzione, del governo di Mario Draghi, è Patrizio Bianchi, 68 anni e originario di Ferrara, una lunga carriera di professore universitario. Già assessore regionale all’Istruzione in Emilia Romagna, per ben due mandati nei governi Errani e Bonaccini. Specializzatosi alla London School of Economics, ha alle spalle 250 pubblicazioni e 40 libri. È stato anche rettore dell’Università di Ferrara fino al 2010, attualmente titolare della cattedra Unesco “Educazione, crescita e uguaglianza”.
Bianchi, sembra essere l’uomo giusto al posto giusto, una figura preparata, che conosce bene il mondo della scuola. Ad aprile era stato chiamato dal Ministro Azzolina, per guidare la task force di esperti per far ripartire la scuola dopo la chiusura del primo lockdown.
Tanti saranno i nodi al pettine, che il nuovo ministro dovrà sciogliere. Primo fra tutti l’Esame di Maturità 2021, che interresserà circa 500.000 studenti, ma bisogna affrontare anche le problematiche gestionali, frutto non solo della pandemia. Sarà necessario recuperare gli studenti perduti, programmare il piano vaccinale dei docenti e risolvere il problema delle cattedre vacanti.
Insomma, l’agenda del nuovo inquino di Viale Trastevere, si annuncia fitta e scottante. Serve far presto, perché in gioco c’è il futuro del Paese, che ha nell’istruzione un pilastro importante.
Bianchi è un ministro che ha l’idee ben chiare, ma chiede l’aiuto di tutti per poter fare una scuola nuova. La sua idea di scuola non è per niente banale, vuole una istruzione con una visione aperta, proiettata all’Europa, che prepari e avvi i suoi studenti alla vita e al mondo del lavoro. Una scuola che faccia dell’innovazione tecnologica una marcia in più. Una scuola che ha a cuore ogni studente, in cui nessuno si deve perdere.
Sogna una scuola nel cuore di tutti i cittadini. Bisognerà lavorare anche per avere scuole in sicurezza a livello strutturale, di questo ne è fermamente convinto il ministro, che da assessore regionale ha vissuto il dramma del sisma in Emilia.
Ad aprile ha realizzato un dossier dettagliato per far ripartire la scuola, quindi sa bene che per riaprire in sicurezza non bastano solo parole, ma occorrono i fatti, tra questi quello di assumere gli insegnanti e colmare il gap delle cattedre vacanti.
Bianchi è una figura interessante, sono diversi gli incarichi ricoperti nel campo educativo e non solo. Il nuovo ministro è un uomo capace di dialogo, che riconosce all’Istruzione un ruolo importante per la crescita del Paese, oltre ad agire si porrà in ascolto di quanti vivono giorno dopo giorno il mondo della scuola.
Lo attende un percorso arduo, ma ha le spalle larghe, e riuscirà a trovare la giusta soluzione ai tanti nodi, e così rispondere alle diverse sfide che lo attendono così da dare risposte concrete a quanti le attendono e fornire al Paese una scuola nuova, sicura, efficace ed innovativa.
- 21 Dicembre 2024 -
1 commento su “HUMANITAS… Con Bianchi la scuola riparte!”
Insomma una scuola dove i ragazzi saranno condizionati mentalmente! Educati a seguire la tecnologia a tutti i costi, e magari togliendo il Latino la Storia la Geografia ecc.…
Come ai nostri tempi, quando ci insegnavano la storia e oggi approfondendo scopro distolta. A partire da Garibaldi! Oppure quando si parla di Mussolini in un modo, e in altro di Stalin, che a confronto appare un chierichetto. Oppure parlare di mafia come associazione a delinquere quando invece rubava ai ricchi per dare ai poveri. O come Gesù quando toccò i soldi ai sacerdoti del tempo e invece fini per essere giudicato un delinquente, tanto da metterlo in croce. Ecco, poi come le cose, anche le verità vengono distolte, e si cresce con tante convinzioni che difficilmente poi si riesce venirne fuori. Ma chi scrive i libri, è come scrivere Vangelo specie se assecondati dalle stesse persone che seguono il loro filo del pensiero! E questo succede con i libri, pensa il danno irreversibile che ti creerà la tecnologia! Basta pensare solo a quanti oggi scrivono con la penna e invece quanti con una tastiera. Ci sono ragazzi che non sanno più scrivere su un foglio di carta, e se lo fanno la calligrafia è inguardabile, sembrano dei geroglifici!