“Siamo stati facili profeti e lo avevamo, purtroppo, già detto che sarebbe finita così.
Discarica ancora una volta chiusa. Nonostante le rassicurazioni di sei mesi fa, quando il sindaco di Ragusa si è insediato a presidente della Srr, affermando che entro pochi giorni sarebbe arrivata la documentazione dell’Aia per l’impianto di Tmb, nulla di tutto questo. Anzi, la proroga è scaduta e, in queste ore, i vari Comuni iblei che conferivano a Cava dei modicani, compreso ovviamente Ragusa, si trovano in grande difficoltà”.
E’ il capogruppo del Movimento Cinque Stelle al Consiglio comunale di Ragusa, Sergio Firrincieli, ad affermarlo chiarendo che “nessuna soluzione, a tutela dei diritti dei cittadini iblei, il sindaco, in qualità di presidente della Srr, ha saputo mettere in campo per tempo. L’utilizzo dell’impianto di Tmb – aggiunge Firrincieli – il cui iter era in fase di definizione due anni e mezzo fa, quando Cassì si è insediato, doveva rientrare in un ambito di ordinarietà che, purtroppo, non c’è mai stato. Una grave mancanza da parte di un sindaco che, in tempi non sospetti, sarebbe dovuto andare a Palermo, se il caso, a battere i pugni sul tavolo dell’assessorato reclamando il rilascio dell’Aia. Adesso dicono che sarà questione di ore. Speriamo. Stiamo parlando, in ogni caso, di risorse e opportunità perse per manifesta incompetenza e mancanza di peso politico. Resta il fatto che un vulnus gravissimo si è consumato in danno alla collettività iblea e tutto ciò perché chi avrebbe dovuto gestire nella maniera ottimale questa vicenda non è stato capace di farlo. Lo sapevamo che sarebbe finita così. Anche nella seduta consiliare dello scorso 12 gennaio avevamo denunciato il rischio a cui si sarebbe andati incontro e che puntualmente si è concretizzato. Anche in quell’occasione ci fu detto che in pochi giorni il caso si sarebbe risolto. Come è finita? Ai ragusani i disagi, i maggiori costi e l’ardua sentenza”.