Il governo incassa la fiducia al Senato con 156 voti a favore. Ma è scoppiata la bagarre attorno a un voto, quello di Lelio Ciampolillo, ex M5s.
Ciampolillo non ha risposto alle prime due chiamate, ma sul filo di lana, quando la presidente del Senato aveva già chiuso le votazioni ha chiesto di poter esprimere il suo voto. Casellati ha deciso di fermare tutto e ricorrere alla registrazione della seduta prima di decidere se riaprire o meno il voto all’ex senatore del M5S.
Dopo una lunga consultazione, sia Ciampolillo che Riccardo Nencini di Italia Viva sono stati riammessi al voto dando il proprio sì alla fiducia. Dall’esame dei video delle telecamere dell’Aula è stato verificato che i due senatori hanno annunciato il loro voto prima che la presidente del Senato chiudesse la votazione.
Il premier Giuseppe Conte aveva già lasciato Palazzo Madama. Il capo del governo è andato via prima della proclamazione della votazione ma con il risultato già chiaramente a favore della fiducia. Il verdetto alla fine indica 156 voti per il sì. I no sono stati 140, 16 gli astenuti.
Nel corso della sua replica a Palazzo Madama, Conte aveva detto senza giri di parole: “Se non ci sono i numeri il governo va a casa”. Ma a sorpresa Maria Rosaria Rossi e Andrea Causin di Forza Italia hanno votato sì alla fiducia. Come previsto, invece, i senatori di Italia viva si sono astenuti. Il voto in Senato non regala una maggioranza assoluta a Conte, che avrebbe dovuto ottenere almeno 161 voti per rilanciare in tutta tranquillità l’azione di governo, ma con questo risultato il premier ora può provare a ripartire cercando nei prossimi giorni il sostegno di altri parlamentari.
- 21 Dicembre 2024 -