
“La CGIL di Ragusa dichiara il proprio sostegno alla battaglia intrapresa dai Giudici Onorari del Tribunale di Ragusa per rivendicare il riconoscimento dello status di lavoratori con una equa retribuzione insieme ai diritti previdenziali e alla loro stabilizzazione. La battaglia di queste lavoratrici e lavoratori della Giustizia sta interessando tutti i tribunali d’Italia per dire basta a questa “condizione di precariato determinata dal mancato riconoscimento di qualsivoglia istituto giuslavoristico in essere tra la magistratura onoraria e l’amministrazione statale ed il, conseguente, riconoscimento dei diritti costituzionalmente garantiti a tutti i lavoratori, siano essi pubblici che privati.”
È quanto sostengono il segretario generale della CGIL di Ragusa, Peppe Scifo e il segretario generale della FP CGIL di Ragusa, Nunzio Fernandez, in riferimento alla protesta intrapresa dai Giudici Onorari del Tribunale di Ragusa impegnati in una legittima vertenza che punta alla loro stabilizzazione
“Tutta la magistratura onoraria ritiene, ad oggi, scrivono ancora i due dirigenti sindacali, inaccettabile questa condizione di privazione della dignità professionale, tanto più perché determinata dallo Stato, il cui compito costituzionalmente previsto è quello di garantire i diritti di tutti i cittadini e promuovere l’uguaglianza degli stessi di fronte alla legge”.
Sulla base di queste ragioni le lavoratrici e i lavoratori della magistratura onoraria di Ragusa manifesteranno oggi, 22 dicembre, per rivendicare nei confronti dello Stato la fine di questa condizione di estremo precariato.
La CGIL di Ragusa sarà a fianco di questa battaglia che interessa nel complesso nazionale 5000 magistrati onorari che sono fondamentali per l’intero sistema della giustizia italiana con a carico più della metà dei processi civili e con personale impiegato in continuità da 20 anni in una condizione di invisibilità. La CGIL e la Funzione Pubblica CGIL di Ragusa sostengono le rivendicazioni della magistratura onoraria perché questa è una battaglia sacrosanta, soprattutto dopo la sentenza della Corte di Giustizia Europea del 16 luglio scorso nella quali si riconosce la figura dei giudici onorari al pari dei giudici europei, affermando il diritto ad essere inquadrati come lavoratori subordinati e non volontari.
La condizione di lavoratrici e lavoratori senza diritti per questa categoria è ancora più drammatica con l’attuale crisi pandemica dove in caso di malattia o di isolamento fiduciario, dovuto ai tanti casi di Covid riscontrati anche tra i giudici onorari, non esiste diritto ad alcun indennizzo dovuto alla loro assenza involontaria.
La CGIL esprime solidarietà alla battaglia di questi lavoratori, conclude la nota, ne condivide pienamente le rivendicazioni che intende sostenerle in ogni contesto in linea con tutte le battaglie che si stanno conducendo a fianco delle lavoratrici e dei lavoratori vittime di forme di lavoro povero e precario legalizzato. Anche attraverso la battaglia dei Giudici Onorari affermiamo ancora una volta la necessità di approvare la nostra proposta di Legge già depositata in Parlamento che riguarda la riforma in chiave attuale dello Statuto dei Lavoratori attraverso la Carta Universale dei Diritti del Lavoro.”