
Una bellissima notizia per la stabilità mondiale. Oggi i diplomatici indiani e cinesi hanno concordato di lavorare intensamente per alleviare la forte tensione tra i due paesi e porre fine al più grande scontro armato, da decenni, sul confine himalayano dove a giugno sono morti una ventina di soldati indiani. Il ministero degli Affari esteri indiano ha affermato che i colloqui hanno portato negli ultimi due mesi alla “stabilità sul campo” e che saranno compiuti tutti gli sforzi necessari a ripristinare la pace tra le due superpotenze nucleari. I diplomatici nella riunione odierna hanno concordato sul fatto che il prossimo round di colloqui tra i comandanti di Stato Maggiore dovrebbe tenersi molto presto con l’obiettivo di lavorare per “il ritiro anticipato e completo delle truppe” lungo il confine de facto, noto come Linea di Controllo Effettivo. Dall’uccisione cruenta di giugno di soldati indiani da parte delle truppe cinesi, in cui sono state utilizzate nelle imboscate pietre e mazze, i rivali dotati di armi nucleari, hanno inviato migliaia di truppe sull’aspra area di frontiera tra la regione indiana del Ladakh e l’altopiano tibetano occupato dai cinesi. Il mese scorso nel tentativo di alleviare la tensione, i contendenti hanno creato zone di divieto di pattugliamento, il ritiro dell’artiglieria e l’utilizzo di droni per verificare l’effettivo ritiro delle truppe dalla zona di confine. Come si ricorderà l’India, da quando era iniziato il conflitto, aveva imposto forti restrizioni alle importazioni di merci cinesi. La Cina, tuttavia, in questi giorni ha sorprendentemente intensificato l’acquisto di riso e acciaio dall’India. Lo scenario dello scontro, lungo il lago Pangong Tso è considerata una delle più belle e remote zone del pianeta con un’altitudine compresa tra i 4400 e 4700 metri.