Cerca
Close this search box.

Decreto Natale, Italia zona rossa nei festivi e prefestivi

Tempo di lettura: 2 minuti

L’Italia sarà rossa per tutti i festivi e prefestivi fino alla Befana, con i negozi, i bar e i ristoranti chiusi e il divieto di uscire da casa propria se non per motivi di lavoro e salute. Dopo giorni di discussioni, il governo vara la nuova stretta per evitare che i pranzi e le cene delle feste facciano da detonatore per una terza ondata a gennaio e febbraio. Le misure sono contenute in un decreto legge di 3 soli articoli che il Consiglio dei Ministri ha approvato dopo una lungo confronto all’interno del governo e con le Regioni.

Sono complessivamente 10 i giorni in cui sarà estesa a tutta Italia la zona rossa: 24-25-26-27 e 31 dicembre, 1-2-3-5 e 6 gennaio. Dal 28 al 30 e il 4 gennaio, invece, ci sarà la zona arancione. “Le misure del governo hanno funzionato grazie alla responsabilità dei cittadini – ha detto all’inizio della conferenza stampa il premier, Giuseppe Conte -. E’ un metodo che ci ha evitato il lockdown generalizzato. Siamo partiti con il metodo a zone con RT a 1.7 e lo abbiamo riportato a 0.86, tanto che nei prossimi giorni tutte le Regioni possono diventare zona gialla”.

In tutto il paese, ha detto il premier, valgono dunque le regole finora adottate nelle regioni rosse: sarà “vietato ogni spostamento in entrata e in uscita” sia tra le regioni sia tra comuni e all’interno degli stessi “salvo per comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero per motivi di salute”. È sempre possibile rientrare alla propria abitazione o domicilio. “È possibile ricevere nella propria abitazione fino a 2 persone non conviventi con eventualmente i propri figli minori di 14 anni – ha poi sottolineato -. È una misura che abbiamo pensato per consentire quel minimo di socialità che si addice a questo periodo”.

Nei giorni da zona rossa saranno chiusi i “centri estetici, bar e ristoranti. Saranno invece aperti supermercati, negozi di alimentari, di prima necessità, farmacie e parafarmacie, parrucchieri e barbieri”, dice ancora e “torna l’autocertificazione”. “Un sistema liberaldemocratico non manda la polizia in casa – ha aggiunto -, a meno che non ci una flagranza di reato. Noi non entriamo nelle case degli italiani, è un decreto concepito come limite alla circolazione”.

“È una decisione non facile, sofferta – ha aggiunto -: dobbiamo rafforzare il regime di misure necessarie per cautelarci meglio anche in vista della ripresa delle attività di gennaio”. “Il virus – ha proseguito – continua a circolare
dappertutto in Europa: si lascia piegare ma non sconfiggere, perciò anche tra i nostri esperti c’è forte preoccupazione che anche la nostra curva dei contagi possa subire un’impennata nel periodo natalizio. Il Cts ha espresso forte preoccupazione per gli assembramenti e la comprensibile voglia di convivialità e socialità”.”Fino alle 22 – ha poi aggiunto – sono possibili le funzioni religiose”.

“L’intero territorio nazionale sarà zona arancione il 28, 29, 30 dicembre e 4 gennaio. In questi giorni ci si potrà spostare esclusivamente all’interno del proprio comune senza giustificarne il motivo. Per venire incontro a comuni fino a 5000 abitanti fino a 30 km ma non nei capoluoghi di provincia. Rimangono chiusi bar e ristoranti tranne che per asporto e consegne a domicilio. I negozi saranno aperti fino alle 21″.

“Siamo al fianco” degli operatori che saranno coinvolti da queste misure. “Abbiamo sospeso contributi e tributi – ha sottolineato – per coloro che hanno perdite. Chi subisce dei danni economici deve essere subito ristorato. Questo decreto dispone subito un ristoro di 645 milioni per i ristoranti e bar”.

“Abbiamo davanti la fine di questo incubo – ha poi detto – , ci avviamo pur con misure restrittive al vaccine day del 27 dicembre in Italia e un primo gruppo di Paesi europei. Non risolveremo il problema il 27 dicembre. Interverremo con un piano vaccinale che abbiamo già anticipato: dobbiamo trovare in questa certezza la forza di chiudere questo brutto capitolo insieme”.

441316
© Riproduzione riservata

I commenti pubblicati dai lettori su www.radiortm.it riflettono esclusivamente le opinioni dei singoli autori e non rappresentano in alcun modo la posizione della redazione. La redazione di radiortm.it non si assume alcuna responsabilità per il contenuto dei commenti e fornirà, eventualmente, ogni dato in suo possesso all’autorità giudiziaria che ne farà ufficialmente richiesta.

4 commenti su “Decreto Natale, Italia zona rossa nei festivi e prefestivi”

  1. “È possibile ricevere nella propria abitazione fino a 2 persone non conviventi con eventualmente i propri figli minori di 14 anni”
    Atteso anche che il Premier ha detto che per costituzione non possano venire le forze dell’ordine a casa per controllarti, quindi posso ospitare a casa mia due che vengono da Modica Alta, due da Modica bassa, due da Frigintini, due dalla vignazza, ecc.….
    Insomma, posso organizzarmi il cenone! O sbaglio?

  2. Ma state ancora ad ascoltarlo? Ci sono persone che poco dopo il primo lockdown sono andate in cielo; come hanno vissuto la loro ultima pasqua? O gli ultimi mesi della loro vita? …ed ora si parla ancora di sacrifici, di stare agli arresti domiciliari… ci si rende conto del peso che hanno queste restrizioni per certe persone?
    Per quanto ancora questo teatrino? Il vaccino non arriverà a gennaio…!!
    Non si può smettere di vivere per paura di morire… anche perchè chi ha la certezza matematica che tra una settimana sarà ancora vivo?
    E poi.. chi ha preso impegni in altri comuni limitrofi il 29 o il 30 dicembre? Che c’entra la zona arancione in giorni sostanzialmente feriali? Incapaci, e fuori da ogni logica del mondo reale…!

  3. Mabbasta, la libera scelta va bene, io sono d’accordo con lei, ma anche la libera scelta di chi vuole aderire al rigore e rispettare le leggi. La libera scelta di questi ultimi è anche quella di non pagare le spese sanitarie per primi se per loro causa si infetteranno. Lo capisce o no che ognuno è libero di fare ciò che vuole e non di imporre le spese di questa libertà ad altri. Non se ne può più di sottolineare quello che è ovvio. Se io decido di fare ciò che voglio le conseguenze le devo pagare io, oltre naturalmente alle sanzioni, sempre per vengo beccato.

  4. Per Pippo, giusto rispettare le leggi. Ma queste sono da comiche….. Ne avrei cose da dire…… Le racconto di un amico positivo con sintomi….. Dopo I venti giorni lui ha dovuto richiedere l’altro tampone…. Volete sapere cosa gli hanno risposto? Che poteva uscire!! Ma scusate, di cosa stiamo parlando?? Se i contagi aumentano poi colpa dei cittadini! Sarebbe ora di finirla con questa commedia……

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Articoli correlati

RTM per il cittadino

Hai qualcosa da segnalare? Invia una segnalazione in maniera completamente anonima alla redazione di RTM

UTENTI IN LINEA
Torna in alto