Cerca
Close this search box.

Chi ha sei marce e chi nessuna…l’opinione di Rita Faletti

Tempo di lettura: 5 minuti

Oscar Wilde diceva: “Ogni tuo successo ti crea un nemico; per essere simpatico occorre essere mediocre”. Renzi è tutto fuorché un mediocre, è il motivo per cui Di Maio e Salvini si sono impegnati per metterlo fuori gioco, senza riuscirvi. Nonostante il suo partito sia al 3%, le sue idee valgono molto di più e il Partito democratico che si è dato un gran daffare per demolirlo, con un accanimento quasi maggiore di quello dei suoi avversari politici, oggi ne sta prendendo atto, pur non potendo e non volendo ammetterlo. I politici si rivelano spesso bugiardi e subdoli, molti sono del tutto incapaci, rari quelli disinteressati e competenti o che dicono la verità. Renzi la dice, quando non te la sbatte in faccia la lascia intendere, come il cane che prima di attaccarti abbaia. Ricordate cosa disse a Letta? “Stai sereno”. Voleva forse invitarlo a stare sereno? No certo. Se si è attenti a quello che succede, si ricorda che questo periclitante governo è nato per volontà di Renzi per scongiurare l’uomo solo al comando. Ma credo che la ragione sia stata anche un’altra, quella rivelata da Don Vito Corleone: “Tieniti gli amici stretti ma i nemici ancora più stretti”. L’alleanza con i grillini aveva la finalità di ridurre quegli sbandati alla ragione evitando la bancarotta all’Italia. Ai tempi del suo governo, Renzi fece il possibile per realizzare il progetto Industria 4.0 con Carlo Calenda, allora ministro dello Sviluppo economico, promuovendo incentivi fiscali, sgravi alle aziende e super ammortamenti. I gialloverdi, ostili per ideologia all’impresa, hanno tentato di smantellare tutto, accorgendosi poi che per sostenere l’industria, unica in grado di creare lavoro e occupazione, a quel piano si doveva rimettere mano. I boicottatori di Renzi che ai tempi del Jobs Act si erano adoperati per fermare lo schema della flessibilità decrescente dei contratti e della decontribuzione che aveva come obiettivo la creazione di nuovi posti di lavoro, si sono dovuti ricredere. Provenzano, ministro per il sud, ha adottato quello schema per tentare di risollevare l’occupazione nel meridione del Paese. Un altro merito indiscusso di Renzi è stato combattere la gogna giudiziaria e il vergognoso circo mediatico che ha prosperato minando la garanzia di un giusto processo nelle aule di tribunale, non sulle pagine di giornali mascalzoni. Renzi ha sempre affermato il principio della separazione dei poteri, che Salvini condivide solo a parole avendo permesso a manettari incompetenti di fregarsene della Costituzione da loro tanto decantata. Oggi tutti riconoscono che Renzi aveva ragione. E ci sarebbe dell’altro da ricordare, per esempio la riforma che nel 2016 costrinse le banche popolari con capitale superiore a 8 miliardi a diventare società per azioni uscendo dall’opacità di gestioni legate a doppio filo alla politica.  Gli stupidi lo accusarono di liberismo. Ebbene, se la popolare di Bari non si fosse rifiutata di aderire a quella riforma trasformandosi in Spa, non sarebbe arrivata a un passo dal crac. Renzi rappresentava e rappresenta un ostacolo al mantenimento dello status quo. I modi e il linguaggio diretto, così inconsueto in un Paese di adulatori e adulati, infastidiscono i brontosauri della politica e i novelli politicanti, che si allertano quando temono che le loro poltrone rischino di essere spazzate via e i loro immeritati stipendi si dileguino. Renzi  non è stato ascoltato per invidia e antipatia. Sono convinta che pochi di quelli che lo detestano non sappiano neanche perché lo detestano. Non è simpatico? Ci ha pensato un comico a far ridere gli italiani, in entrambi i sensi, e così sono iniziate le lacrime che il Paese continua a versare, indipendentemente dalla pandemia. Oggi Renzi chiede il Mes sanitario. Non ripeto i motivi per i quali avremmo dovuto prenderlo da tempo. Continuo a ritenere che vada preso come ritengo che questo governino dovrebbe essere licenziato. Teresa Bellanova è stata chiarissima: fare il ministro non significa fare tappezzeria. I ministri e i parlamentari si valutano sulla base delle proposte, non sulla base del numero. Il Paese è in gravissima difficoltà e non può perdere tempo. La legge di Bilancio non è ancora entrata nell’Aula della Camera, se aspettiamo entreremo nell’esercizio provvisorio. Se non c’è un percorso serio non c’è alcun interesse a mantenere le poltrone. Basta decisioni autonome, siamo una Repubblica parlamentare: il Parlamento deve essere messo nelle condizioni di confrontarsi sul merito. Il confronto deve avvenire con le opposizioni ma anche all’interno del governo. E basta con la supponenza sulle imprese: sono le imprese che danno lavoro. Discorso perfetto.

441255
© Riproduzione riservata

I commenti pubblicati dai lettori su www.radiortm.it riflettono esclusivamente le opinioni dei singoli autori e non rappresentano in alcun modo la posizione della redazione. La redazione di radiortm.it non si assume alcuna responsabilità per il contenuto dei commenti e fornirà, eventualmente, ogni dato in suo possesso all’autorità giudiziaria che ne farà ufficialmente richiesta.

21 commenti su “Chi ha sei marce e chi nessuna…l’opinione di Rita Faletti”

  1. Lo sciacallo sta facendo di tutto per far cadere il governo , cosi da mettere tutto nelle mani di un suo fratello maggiore muratore .
    Così da costruire un governo di coalizione con tanti fratelli muratore di partiti diversi .
    Quindi accettare il MES e condizionare a vita gli italiani .
    Per sicuro metteranno dentro qualcuno del M5s per ridicolizzarli . . ed in maggioranza saranno elementi del PUN ( partito unico del nord ) .
    Ricordatevi che il Pd è stato il partito che ha danneggiato il Sud e le isole più della Lega .
    Tutto si farà sulle spalle degli italiani ed in particolare per “premiare” il centro-nord a discapito del sud e delle isole .

  2. Gentilissima Rita,
    se Lei analizza, per un attimo, ciò che porta avanti Renzi oggi in un governo d’accozzaglie d’idee poche e confuse, altro non sono che le tesi ed i programmi da lui portati avanti nei congressi PD. L’ostracismo di allora è lo stesso di oggi, se ieri aveva all’interno del suo ex partito un’opposizione degli irriducibili così forte da portarlo alla scissione ed alla fondazione di un partito, come può sperare oggi che gli stessi soggetti lo seguano sulle linee di una condotta governativa che oggi reputo necessaria per cercare di galleggiare, di salvare il salvabile.
    Il PD non mollerà per partito preso ed i 5 Stelle non molleranno perché qualcuno avrà detto loro di dire di no (Grillo?) e non perché sanno quel che fanno.
    Mentre PD e LEU fanno demagogia, l’Europa dell’economia e del capitalismo ci sta mangiando pian pianino, prima hanno fatto shopping in Italia, domani ci ricatteranno sul nostro debito pubblico con il randello in mano rappresentato dal possibile rialzo dello spread, così come hanno fatto quando abbiamo provato a sbattere i pugni sul tavolo.
    E ciò che mi rammarica è che, un semplice cittadino come me moderatamente acculturato, si accorge dei pericoli incombenti e gente che dovrebbe avere i radar al posto delle orecchie, non vede al di là del proprio naso.
    E’ vero ciò che dice in un suo commento precedente, “le poltrone”! estendendo il concetto esse sono, per questi soggetti più importanti del bene della nostra cara e travagliata Italia.: Ahi serva Italia……….

  3. Ovviamente condivido ogni sua parola signora Faletti. I brontosauri della politica si unirono proprio nel 2016 per distruggere Renzi in quel referendum che avrebbe dato una marcia in più all’Italia, avrebbe dato ciò che serviva per liberarsi da vecchi schemi dopo settant’anni. Tutti si unirono, dall’estrema destra all’estrema sinistra. Mi viene il voltastomaco pensare che i “nuovi” della politica, coloro che dovevano rivoltare l’Italia come un calzino si accodarono a quei dinosauri che avevano odiato da sempre. Tutti sapevano che la finalità di quei vecchi politici era distruggere Renzi e non erano minimamente interessati alla qualità di quelle riforme, pensiamo che erano state votate in parlamento in doppia lettura da loro stessi. I nuovi, gli onesti seguirono i vari D’Alema, Berlusconi, Bersani, Salvini, Meloni, addirittura Monti… tutti… restava fuori solo il pd. Gli italiani fermarono tutto e dal giorno dopo il referendum ritornarono a lamentarsi. Le riforme del 2016 sarebbero servite a tutti. Così come si lamenteranno alle prossime elezioni quando cercheranno i loro rappresentanti nel territorio e saranno molto limitati, sia alla camera che al senato. Inutile dire che non si è più parlato di leggi elettorali. Del movimento cinque stelle non esistono più le loro idee, almeno hanno capito che erano tutte sbagliate e le hanno rinnegate, sono rimasti solo alcuni tifosi che si posso individuare facilmente perchè hanno l’insulto facile. Cambieranno pure loro, andranno appresso ai prossimi nuovi somari che si presenteranno alle elezioni, purtroppo.

  4. E comunque la presa di posizione di Renzi e di Italia Viva è più che opportuna oggi più che mai, naturalmente lui sa che non si andrà ad elezioni, ma non può permettersi di lasciare che un tizio con il ciuffo, uscito dal nulla, possa creare una struttura extraparlamentare di super tecnici e faccendieri ai suoi ordini, mi riferisco alla task force di 6 mega esperti (forse consapevole dei brocchi che lui ha al seguito) e circa 300 personaggi che non si capisce da dove arrivino che dovrebbero gestire 200 miliardi concessi dalla “disprezzata” Europa. Quei 200 miliardi che sono la panacea per risollevare l’Italia in un momento così delicato. Dove sono i grillini che urlavano contro chi non è stato eletto dai cittadini? Dove sono i grillini che parlavano di oscuri traffici fuori dalle regole democratiche? O forse loro pensano di essere al di sopra della costituzione? Renzi deve fermare tutto questo e sono sicuro ci riuscirà, forse Conte non si dimetterà, la poltrona ed il potere lo hanno coinvolto ma si bloccherà lo scempio che aveva in mente. Esiste una democrazia, una costituzione e delle leggi chiare e occorre applicarle. Sono preparato anche agli insulti (li ho già visti in passato), ma sono l’evidenza che ciò che ho scritto è la verità, si tratterà di grillini che ragliano.

  5. “An unprecedented challenge: Italy’s first response to Covid-19”, sfida senza precedenti dell’Italia alla lotta al Covid-19. Il “tutto andrà bene” e i canti propiziatori dai balconi durante la prima ondata della pandemia, il trionfalismo di Conte. Tutto è andato male e si poteva facilmente prevedere. Forse qualche autorevole giornale titolerà: “An unprecedented failure: Italy’s catastrophic utilization of Recovery fund”: un fallimento senza precedenti: l’utilizzo catastrofico dell’Italia del Recovery fund. A meno che….

  6. …….A meno che il rottamatore rinsavisca.
    Oggi è sono un ricattatore.
    Un piccolo Craxi malriuscito.
    Vuole imporre il MES, che potrebbe tornare utile, solo per creare dissidi fra PD e 5S.
    Vuole scambiare la tenuta del governo con tante belle poltrone.
    Gli frega niente del bene degli italiani.
    Credo che i piani dei due Matteo si siano infranti miseramente, nessuno di loro aveva previsto che il loro più grande ostacolo sarebbe stato un essere microscopico.
    Quando si dice che il diavolo fa le pentole …………

  7. Renzi, sta facendo ciò che andava fatto, oramai non è più tempo di melina (mi riferisco alla situazione economica al MES ed al Recovery), lui deve dare il messaggio chiaro che le risorse devono essere utilizzate nel rispetto di tutti con le giuste proporzioni. I proclami sulle modalità e le percentuali relative oltre al metodo, cioè pool di esperti, come se le persone votate dai cittadini non andassero bene sono completamente sbagliate ed anche i cittadini devono comprendere questo. E’ ovvio che nessuno vuole andare alle elezioni, forse solo la Meloni, forse. Renzi ha una marcia in più, forse anche perchè il PD non può intervenire in modo diretto, ma le cose sono chiare. C’è ancora chi blatera sempre contro Renzi (fa paura alle persone semplici che non lo comprendono, questo è naturale) e non comprende che solo grazie a lui questo governo esiste, avrebbe potuto candidamente alla fine del Conte 1 non dare la fiducia e oggi avremmo avuto il peggior governo possibile, ma questo disprezzo me lo posso aspettare da persone di destra che legittimamente sono state sconfitte e si lamentano, il problema grave italiano è che arriva anche dalla sinistra e da gente che difficilmente potrà comprendere, ma ha beneficiato e beneficierà dei risultati. Per quanto riguarda la gestione della pandemia, è sotto gli occhi di tutti, anche se ognuno lo vede a suo modo. Un presidente del consiglio che pensa a fare scena ma è completamente inefficace e fuori tempo. Cerca di accontentare tutti con atteggiamento di autorevolezza, ma i fatti sono quelli che sono. Fa decreti inutili e fuori tempo, le conseguenze sono prevedibili. Molti dicono che un altro governo Salvini avrebbe fatto peggio, probabilmente è così, ma io non mi adagerei mai sul fatto che gli altri sarebbero stati peggio. Troppo trucco e brillantina e poca sostanza, ma meglio che niente, speriamo che le cose non peggiorino, ma se peggiorano, che almeno qualcuno si assumi le proprie responsabilità e non continui sempre con l’idea che gli altri avrebbero fatto peggio, perchè questo non è assolutamente dimostrabile. Ieri abbiamo assistito all’ultima sceneggiata in parlamento, il movimento 5 stelle che ha rinnegato un’altra norma fatta con Salvini (assolutamente giusto farlo) ma non sono riusciti neppure a salvare la faccia, neppure a cercare una sorta di mediazione, hanno completamente distrutto e evidenziato di avere sbagliato nel Conte 1, tutto cancellato mandando su tutte le furie la destra. Io personalmente ho sempre pensato che avevano fatto un gravissimo errore, ma oggi, il m5s dovrebbe capire che è il caso di mettersi da parte e accettare la decisiva sconfitta, non posso vedere la faccia orgogliosa e arrogante di un ministro come Di Majo.

  8. Signora Rita, e dopo “tutto andrà bene” e i “canti propiziatori dai balconi”… e le cose vanno male, magari si può dare la colpa all’antipatico di Renzi e così saranno tutti felici e contenti come le favole, Il lupo deve sempre fare il lupo e cappuccetto rosso sarà salvo.

  9. Ma come cavolo si fa di tenere gli occhi bendati guardando il matteo muratore ?
    E l’essere più viscido e par…lo dei politici italiani , è anche per sua responsabilità se l’Italia ha più morti per Covid19 .
    E vero che non c’è più sordo e cieco di chi non vuol sentire e vedere …
    Fortunatamente sparirà alle prossime elezioni , insieme a m.elena ed alla bellanova .

  10. terrorista: scomparirà un muratore e ne arriveranno 10… e che dire degli imbianchini, con la legge del 110% ci sarà tanto lavoro per muratori e ingegneri. Compasso, squadra e filo a piombo oltre a stella e occhio vigile. Cerchi di non divulgare la regole del nobile muratore e del “Codex Juris Canonici”, terrorista, altrimenti sarà avvolto dalle fiamme, questo lo sà… vero?

  11. Toh !
    . . . ‘zulu che si preoccupa della mia salute !
    Avevo circa 7 anni quando accerchiato da un incendio riusci a venirne fuori saltando incontro le fiamme .
    Pochi giorni fa ho spento un altro incendio , partito da una stufa a legna , che aveva reso l’aria irrespirabile ( bruciato tutto l’ ossigeno ) in cucina al punto da soffocare un fornello acceso .
    Delle ” chiavi d’oro ” della parrocchia Maria Ausiliatrice con su scritto i nomi dei miei antenati , sono venuti fuori dall’interno di una poltrona andata a fuoco ( boh ! ). . .
    Certamente lei non sa perchè tutti gli Ufficiali portano una fascia azzurra ?
    Tal colore rappresenta la Vergine Maria , protettrice di tutti gli Ufficiali . . . come vede quindi ho uno scudo .

    Ora con quanto scritto vorrebbe forse dirmi che qualcuno vicino o simpatizzante lo sciacallo , potrebbe avvisarlo e questi mobilitare i fratelli muratori per venire ad “arrostirmi” ?
    Quest oer evitare di far scoprire lo sporco gioco di cui si avvalgono nell’attuare le loro malefatte .
    Ritengo che ne sarebbero capaci . . . in special modo se tali sicari appartengono al genere femminile . .

    Ad ogni modo Grazie delle sue preoccupazioni .

  12. @Tonino Spinello
    Credo che, per mia esperienza vissuta, all’interno dei partiti della sinistra italiana si sono da sempre verificate scissioni e malumori, il tutto derivante dalle diverse anime che hanno sempre caratterizzato il dopoguerra. Molti dei nostri lettori nemmeno sapranno (tranne quelli con i capelli bianchi come me) che esistevano nella sinistra italiana in parlamento e contemporaneamente: PRI, PSI, PSDI, PCI, PSIUP, poi PD, Rifondazione Comunista, LEU,
    Non è la preclusione, secondo me, che offusca l’intelligenza e nel nostro caso vi sono state e vi sono due anime che sono inconciliabili fra loro: una, liberista e moderna che vuole adattarsi al mondo che cambia, l’altra statalista e nostalgica, quest’ultima anacronistica rispetto ai cambiamenti radicali che il Marxismo ha subito nell’ultimo trentennio, aggiungo in tutto il mondo.
    Renzi (e non sono renziano) è l’unico che aveva capito il cambiamento in atto e si è scontrato con i vecchi “compagni” quelli che ai miei tempi andavano in giro con l’eskimo e l’unità sotto il braccio e poi, tanti, erano figli di papà.
    Ricordo a Modica, alla fine degli anni 70, il classico figlio di papà (il padre era un noto imprenditore) che diceva: mio padre sarà il primo che impiccherò sul pennone più alto del mio vascello rivoluzionario. Com’è finita? I soldi di papà sono stati utili per far frequentare le più costose università italiane e straniere, compreso alcuni masters all’estero che pochi mortali si potevano all’epoca permettere.
    Il guaio di tutto ciò che stiamo vivendo e che ho brevemente descritto nel mio precedente commento, è quello che non ci stiamo rendendo conto che non siamo sull’orlo del baratro, stiamo precipitando e quando i riflettori si sposteranno (speriamo presto) dall’emergenza Covid, ecco che i problemi citati saranno prioritari, terrorizzanti nella loro gravità. Come dicono i catanesi: a squagghiata ra nivi, si viri u ddannu.
    Si è mai chiesto perché non è mai decollato il bipolarismo in Italia?
    Ci rifletta su e si dia una risposta (forse la troverà nelle righe citate sopra)
    Saluti

  13. Sig. Massimo

    Si, il nostro paese non ama i sistemi con due partiti che si fronteggiano anche se oggi ci farebbe comodo! Piuttosto ne preferisce uno solo. La politica italiana ha un disturbo bipolare, il bipolarismo è il sogno infranto della Seconda Repubblica. Un po’ creato dall’Italicum.
    Ma la mia domanda che poi è quella che mi sono fatto più volte io, intendeva essere una provocazione al fatto che spesso per prese di posizione o per partito preso, o per simpatia, (per preclusione appunto) si tende a nasconde anche l’evidenza!. Questo accadeva anche a me fino a qualche tempo fa! Un po’ quando ti tiro una pietra e poi mi nascondo la mano. Ovviamente la provocazione non è rivolta solo alla Sig,ra Faletti o a Lei, ma a tutti i giornalisti che giorno dopo giorno raccontano le notizie specie quelle politiche in modo distorto per come sono gli accadimenti. E questo secondo me sminuisce se non svilisce una professione che mai come in questo momento farebbe molto bene al nostro Paese. Ci dobbiamo fidare di quello che ci raccontano, ma quanti poi alla fine riescono a vedere se non a capirne i fatti per come sono realmente? Oppure perché omettere di dare determinate notizie? Spesso si giustificano per il palinsesto pieno, o perché ritenuta una notizia apocrifa, o semplicemente ritenuta non importante dal direttore.
    Ecco, era questa la mia provocazione! Sempre nel pieno rispetto di tutti!

  14. @Massimo
    condivido il suo secondo commento. Anch’io ai tempi dell’università, è passata tanta acqua sotto i ponti da allora, sono stata testimone di quelle che consideravo pagliacciate di chi si poteva permettere di okkupare le università impedendo l’ingresso a coloro che volevano seguire le lezioni, perché il “papi” li manteneva di barba e capelli. Alcuni, dopo l’esperienza pseudorivoluzionaria, sono diventati i più accaniti difensori delle posizioni acquisite grazie allo status familiare. Hanno continuato comunque a manifestare idee di sinistra perché faceva “in”. Come si suol dire “cuore a sinistra e portafogli a destra”. Molti erano dei perfetti imbecilli e tali sono rimasti. Esempi del genere esistevano anche tra i politici. Oggi il marxismo è un ricordo e un anacronismo, mi stupisco che trovi ancora adepti. Il problema però è il provincialismo italiano, il servilismo connaturato nei confronti dei “potenti”, la decadenza della scuola, la mancanza di selezione per cui i civil servant son spesso privi delle competenze indispensabili ai ruoli che ricoprono non avendo partecipato a concorsi. Oggi poi c’è un’ignoranza abissale accompagnata da un’arroganza inaccettabile. E c’è di più: l’abitudine a considerare l’Europa un salvadanaio cui attingere alla bisogna. Una volta scrissi: chi fa da sé fa per tre, intendendo che prima di pretendere l’aiuto altrui si debbano risolvere i propri problemi interni. Cosa può fare l’Italia per se stessa che non debba chiedere all’Europa? Europeismo non significa appartenenza passiva a un’unione di stati, ma collaborazione e partecipazione a una realtà in cui ogni Paese si assume le proprie responsabilità. L’Europa mi pare che le sue se le sia assunte mutualizzando il debito. Ora sta a noi usare i fondi del Recovery con intelligenza e lungimiranza. E’ una sfida, dimostriamo almeno questa volta che siamo all’altezza.

    @Tonino Spinello
    desidero chiarire un punto onde evitare fraintendimenti: ciò che scrivo non è sottoposto al vaglio del direttore della Radio, che non impone una linea a differenza della maggior parte dei quotidiani. Sono libera di esprimere quello che penso, esattamente come chi commenta.

  15. Sig.ra Faletti,
    Mi spiace che mi abbia frainteso, non ho nemmeno pensato quello che lei ha inteso.
    Fa niente, consideri il mio commento come un pensiero ad alta voce.

  16. Qua non stiamo parlando di essere renziani o meno, Massimo 1955, lei puntualizza (forse per paura che possa essere classificato negativamente) il fatto di non essere renziano, il terrore di essere attaccato o denigrato dalla pancia di tifosi che non han compreso nulla di quello che, anche lei spiega, e che condivido anch’io perfettamente. L’Italia è il paese in cui la gente non si informa e parla divulgando tesi che neppure comprende seguendo solo urlatori e denigratori della politica. Portare avanti nella sinistra un’anima liberista e riformatrice non è qualcosa di cui vergognarsi, Renzi lo fa, e lo fa senza avere paura degli attacchi viscerali quotidiani. Credo anche lui sia consapevole del fatto che non avrà nessun seguito, il 2% non servirà probabilmente a nulla alle prossime elezioni, ma lui è rimasto autentico ed ha mostrato la linea riformista di cui l’Italia avrebbe bisogno. Questo è un momento cruciale per l’Italia e spero si lascino le vecchie logiche di simpatia o antipatia e si segua il buon senso.

  17. @’Zulu
    In queste pagine, qualche mese addietro, ho riferito di essere un liberista moderato secondo le regole di Giolitti, Enrico De Nicola e Luigi Einaudi prima e Malagodi dopo. La svolta a sinistra di Valerio Zanone (grande politico ma che all’epoca appoggiò un governo di centrosinistra) tradì, a mio parere, i dettami del partito che in seguito scomparve.
    Ora, sottolineo di non essere renziano non perché io abbia vergogna, semplicemente non lo sono. Apprezzo gli sforzi che egli sta facendo per far rinsavire la sinistra italiana, ma credo che sia un lavoro sprecato ed improbo per i motivi che ho brevemente trattato nei miei commenti precedenti.
    Sono liberista convinto perché, a differenza di altri, la mia morbosa curiosa verità intellettuale, mi ha portato a visitare più volte tutti i paesi dell’est durante la guerra fredda. Quello che ho visto (ho attraversato ben 4 volte il muro di Berlino) mi è stato fatale per capire ciò che il comunismo ha fatto al mondo, alla pari della destra hitleriana e quella di Franco, di Pinochet, dei Generali in Grecia ed in Argentina.
    Il mio auspicio (utopico) sarebbe quello che l’arco costituzionale si accorciasse facendo fuori, da una parte La Meloni e Salvini e dall’altra la Boldrini e Zingaretti.
    Resterebbero Berlusconi, Renzi e i 5Stelle, quest’ultimi non degni di menzione.
    E’ chiaro che una destra moderata rappresentata da Berlusconi non ha ragione di esistere considerata la fallita esperienza già vissuta, nella fantomatica equazione resterebbe Renzi il quale dovrebbe fare un salto al centro (da cui peraltro proviene) e liberarsi per sempre di quell’alone che gli macchia l’immagine dell’uomo politico del nostro domani.
    Draghi? Lui non ne ha proprio voglia perché conosce i pericoli insiti nella politica italiana e si guarda bene dall’avvicinarsi al suo abbraccio mortale.
    Riflettiamo, siamo orfani di uomini politici degni di rappresentarci e di portarci fuori da queste sabbie mobili, dannatamente letali.
    Se dovesse cadere il governo, io non saprei chi votare, a chi dare il mio consenso in un panorama politico arido e tristemente desolato.
    Siamo in pieno periodo natalizio, guardo spesso in cielo per scoprire se in cielo si materializzi una stella cometa che ci annunci la nascita di un messia politico, qualcuno che ci salvi dalla catastrofe.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Articoli correlati

RTM per il cittadino

Hai qualcosa da segnalare? Invia una segnalazione in maniera completamente anonima alla redazione di RTM

UTENTI IN LINEA
Torna in alto