“Verosimilmente l’amministrazione comunale di Ragusa seguirà la linea tenuta nella prima fase dell’emergenza, in attesa delle misure statali e regionali in soccorso dei bisogni delle famiglie e delle imprese in difficoltà per la crisi socioeconomica determinata dalla pandemia.
Rispetto a Comuni vicini, c’è inerzia, indifferenza e forti ritardi nell’azione di sostegno”
È la conclusione alla quale perviene il Direttivo di Territorio Ragusa dopo l’analisi comparata degli aiuti a famiglie e imprese resi indispensabili dalla crisi.
E il segretario cittadino, Michele Tasca, aggiunge: “Sappiamo che altri Comuni, come avvenuto nella prima fase, sono intervenuti con congrui contributi, per esempio per il pagamento degli affitti dei locali commerciali.
A Ragusa, il Sindaco preferisce prendere tempo, aspettando le decisioni del governo centrale e di quello regionale, quest’ultimo sempre in enorme ritardo: basti pensare che mentre è stata già erogata una ennesima tranche di aiuti alimentari, dallo Stato, Ragusa ha incassato quasi 600.000 euro, la Regione deve ancora erogare il 70 % delle somme deliberate nella scorsa primavera.
Nessuna azione autonoma della nostra amministrazione, solo un normale passaggio di somme ricevute e da erogare, attorno al quale si favoleggia per chissà quale impegno gravoso degli uffici”
“A questo punto è legittimo chiedersi, e se lo chiedono molti in città, qual è l’effettivo impegno della nostra amministrazione a favore di cittadini e imprese in difficoltà ? Quanto abbiamo stanziato di soldi nostri per gli aiuti ? Dai comunicati di esponenti del governo nazionale si legge di enormi somme trasferite per minori introiti tributari e per mancati incassi, occorrerebbe un bilancio delle somme in entrata e di quelle in uscita per l’emergenza. “ conclude Tasca confidando che si faccia chiarezza sulla questione.