Bonaccini vince con sette punti di scarto su Borgonzoni. Il Partito democratico raccoglie i frutti del lavoro altrui e gongola. Alla Sette di Urbano Cairo, la corazzata dei giornalisti schierati e dei conduttori di talk fa muro contro le critiche al governo, che vengano da destra o dagli scissionisti del Partito democratico, Renzi e Calenda, o dai radicali di +Europa. Il risultato del voto in Emilia-Romagna non deve però confondere: un conto è il Pd di Bonaccini, un conto il Pd nazionale. Le differenze sono in alcuni dati eloquenti: il Pil dell’Emilia-Romagna ha registrato un+1,7% contro il Pil nazionale dell’ultimo trimestre del 2019:-0,3%; nel paese la disoccupazione ha ripreso a camminare, meno 75 mila posti di lavoro a tempo indeterminato, in controtendenza nella regione governata da Bonaccini: +1,9%. Non stupisce alla luce dell’ “anno bellissimo” preconizzato da Conte, è anzi in linea con la politica economica del governo precedente e di quello attuale. Le promesse iperboliche dei grillini, la loro sostanziale avversione alle imprese e l’incremento delle misure assistenziali, ci autorizzano ad aspettarci il contrario di quello che ci viene raccontato. L’economia non decolla. Fino ad oggi, il Partito democratico di Zingaretti è andato a rimorchio dei 5s, anche per una questione di forze all’interno del Parlamento, dove il MoVimento, non più maggioranza nel paese, oggi al 14 per cento, è maggioranza. La botta violenta presa alle regionali potrebbe cambiare gli equilibri favorendo Zingaretti, sempre che la sinistra radicale e qualche democratico non si mettano di traverso. E’ probabile che questo accada, in contrapposizione al riformismo dei renziani. Chi ha manovrato contro l’ex presidente del Consiglio nel 2016, ci riproverà. D’Alema ha detto che i grillini sono stati portatori di una nuova energia nel Pd. L’odio si può stemperare ma mai assopire. Per continuare con i dati economici, fortunatamente impermeabili ai sentimenti, si evince facilmente l’andamento dell’economia in Emilia-Romagna. Le esportazioni sono aumentate: +17,3%, la produttività registra 63,2 mila euro per addetto, gli investimenti esteri sono al 43,5%. Ancora: la robotizzazione si è confermata un’occasione di crescita: su 154 imprese registrate in Italia, il 18,2% si trova in Emilia-Romagna (39% in Veneto, 15,6% in Lombardia), la raccolta differenziata è al 70%,+15 rispetto alla media nazionale, con 8 termovalorizzatori attivi uno dei quali raccoglie i rifiuti provenienti da Roma a 180 euro a tonnellata. A dimostrazione che i termovalorizzatori producono ricchezza oltre che tenere pulite le città e ostacolare i guadagni delle ecomafie, sempre che, invece, non si vogliano favorire. E per completare il quadro, la Banca popolare dell’Emilia-Romagna è diventata società per azioni con la riforma Renzi. Dunque, in casa Pd e dintorni, bene rallegrarsi ma con cautela. L’atmosfera festaiola è iniziata a “Di martedì”. Floris ha accolto Zingaretti con un “Contento di aver vinto?” Il segretario sorride felice e attacca con la solita tiritera: unità, comunità, solidarietà del buon governo (di Bonaccini, il suo non promette bene) e invia un messaggio di comprensione e rispetto per il travaglio (oops..) interno ai Cinque stelle. “Adesso calma e gesso, umiltà e serietà e pancia a terra”. Solo il gesso e la pancia sono concreti, il resto è retorica. La sera successiva, ospite a Otto e ½, Bonaccini ha evitato di commentare l’osservazione tendenziosa della Gruber sullo scampato pericolo. Il governatore, look da tronista, ha detto che alla vittoria della Lega non ha mai creduto. “Ero certo di vincere, ne ho avuto conferma girando tra la gente, cosa che il Partito democratico colpevolmente non fa da tempo. L’Emilia-Romagna è la mia regione, ci sono nato e cresciuto e la conosco. E’ una regione ricca, ma c’è ancora da lavorare per alzare ulteriormente il livello di benessere che le persone chiedono”. “Cosa dovrebbe fare il Pd per replicare questa vittoria in altre regioni?”. “Andare in mezzo alla gente e ascoltare, essere popolare non populista”. Allusione ai grillini? Poi, per fugare ogni dubbio sulla sua vittoria: “Tra gli elettori, molti sono del centrodestra”. Per chi ha orecchie da intendere, il messaggio suona chiaro: ho vinto io con il mio programma che è stato apprezzato anche dall’opposizione. Vero. Le prossime regionali saranno in Toscana, Marche, Campania e Puglia. A chi andranno? Tutto dipenderà da quello che il Pd deciderà di fare, se seguire Renzi, che fino ad oggi non ha sbagliato una previsione, o i grillini. C’è chi spera nella mossa del pitone: abbracciare i Cinque stelle stretto stretto fino a soffocarli.
- 5 Febbraio 2025 -