Ricordare la giornalista, Loredana Modica, è un dovere delle istituzioni di questa città. A distanza di 10 anni dalla sua scomparsa, l’Anffas ha chiesto al Sindaco, Ignazio Abbate e alla sottoscritta, di intitolarle un luogo della città.
“E noi siamo ben lieti di accogliere questo invito – dice la presidente del consiglio comunale, Carmela Minioto – di farlo nostro ed individueremo un luogoda intitolare a Loredana ed al suo impegno per Modica. Da volontaria della Protezione Civile e da giornalista che ha raccontato ogni giorno la nostra Città. Loredana Modica, ha rappresentato il meglio del giornalismo locale ed è davvero un onore per noi, come massime istituzioni cittadine, ricordarla in modo perenne. Loredana, c’ha lasciato troppo presto ed ha lasciato in chi la conosce, nei suoi colleghi, nella Protezione Civile, nelle tante associazioni con cui lei collaborava e che raccontava nei suoi ‘pezzi’, un vuoto importante ed incolmabile. Insieme al Sindaco, ci siamo messi subito al lavoro, non appena ricevuta la richiesta dell’Anffas e del suo presidente, Giovanni Provvidenza, per individuare un luogo significativo che dia giusta dignità ad una giornalista che è stata un’eccellente professionista e che ha rappresentato una penna capace di tracciare il quotidiano di Modica, con sagacia, bravura e in modo puntuale, preciso e corretto”.
1 commento su “Minioto: “Intitoliamo un luogo della città alla giornalista Loredana Modica””
Un altro sito andrebbe dedicato al S.Ten Caso prof. Giovanni , “u sinnucu ri Marina” .
Per aver sapientemente dato a Marina la toponomastica che ci ritroviamo (navigatori e fiori ) .
E per aver , durante la visita del Presidente Einaudi a Modica , rinunciato ad una “riconoscimento” che questi voleva evolvergli .
Il Presidente Einaudi effettuò un viaggio in Sicilia ,Calabria e Sardegna in occasione delle alluvioni del 1951 .
Alle intenzioni del presidente , il prof Giovanni Caso , rispose : “faccia qualcosa per Modica ”
Durante la visita a Modica la moglie Renata Aldrovandi , riconobbe tra la folla l’Ufficiale del Regio Esercito Caso e volle abbracciarlo e ringraziarlo .
Il S.Ten Caso , dopo l’8 settembre , salvo dalla distruzione dei tedeschi l’enorme biblioteca della casa editrice Einaudi , collocandovi la sede di un comando locale della Repubblica di Salò .
Con la sua esile statura fisica ma dotato della sua possente statura culturale , riusci a contro-battere ad un generale tedesco che in quella caso voleva collocare un proprio comando militare .
Einaudi antifascista , in quel periodo si trovava rifugiato in Svizzera , per scampare alle ritorsioni dei nazi-fascisti .