Questo è quanto ha scritto Ferruccio de Bortoli, nei giorni scorsi, sul Corriere della Sera. “Pochi giorni fa ho percorso il tratto di strada che unisce Ragusa a Caltagirone. Uno dei luoghi più belli d’Italia. E del mondo. Un esempio di come il Sud possa crescere, creare reddito, attirare residenti stranieri. Ma quella strada, buche a parte, è circondata da rifiuti abbandonati, plastiche, copertoni, elettrodomestici. Al di là, un orizzonte di ordinati campi di grano, vigneti ben tenuti, filari perfetti. Una meraviglia. Mi chiedevo: ma perché non vengono rimossi tutti quei rifiuti? A chi tocca farlo? Perché nessuno si indigna?”. Fin qui quanto ha scritto de Bortoli evidentemente dopo essere stato a Ragusa per la partecipazione all’edizione 2019 di A Tutto Volume.
A rispondere a de Bortoli, il consigliere comunale Cinque Stelle Sergio Firrincieli che ha indirizzato una lettera aperta al giornalista. Questo il contenuto della missiva. “Caro direttore de Bortoli, siamo molto indignati come e forse più di lei, mi creda.
La strada da lei percorsa e le piazzole da lei notate sono solo una piccola parte di un problema più ampio alimentato sempre e comunque dal singolo cittadino. Nonostante molti comuni abbiano intrapreso il percorso della differenziata (oggi, a Ragusa, dopo un anno dall’avvio una percentuale superiore al 70%), abbiamo a che fare con orde di incivili che non conferiscono nel modo corretto, alimentando le discariche abusive che deturpano l’ambiente, l’immagine del territorio e danneggiano quella che ambisce ad essere la prima industria della Sicilia: il turismo. L’impotenza nei controlli e nella repressione è sintomatica di una percezione distorta del problema che forse non vuole essere visto. E quindi resta irrisolto”.
“Ecco perché, approfittando del suo intervento – continua Firrincieli rivolgendosi a de Bortoli – esorto i sindaci, in primis quello di Ragusa, a proporsi come capofila tra i suoi colleghi attivando una “task force” per contrastare quella che ormai ha assunto i contorni di una vera e propria emergenza. Task force che dovrebbe diventare operativa prima nei propri ambiti comunali, sollecitando poi il coinvolgimento dei Liberi consorzi comunali, della Regione e dell’Anas. Dobbiamo agire ora e subito. Perché dopo rischia di essere troppo tardi. E non possiamo sprecare quella gran risorsa che abbiamo tra le mani e che chiamiamo turismo. Serve un rilancio a tutto tondo e per farlo abbiamo bisogno di partire da queste cose. Rimuovere i rifiuti dai cigli stradali deve diventare una priorità. Attivandoci tutti per una mobilitazione degli intenti che possa essere il più nobile possibile. Ci sono i grandi progetti, quelli che consentono di guardare oltre per immaginare la Sicilia del futuro. Ma ci sono poi gli interventi che potrebbero essere effettuati in modo celere rispetto a cui si rende necessario rimboccarsi le maniche per dare risposte nell’immediato. E questo potrebbe accadere in quell’ambito comunale in cui ciascun sindaco può ritenersi parte attiva e responsabile nel contesto di questa battaglia di civiltà. E’, altresì, indispensabile una elevata attenzione mediatica. Ci mettiamo a disposizione come parte politica. Il nostro compito sarà quello di fare da sentinella e di sollecitare sempre e comunque chi di competenza per attivare le contromisure necessarie. Sì, siamo indignati. E diciamo: adesso basta”.