
“Se non fai non fallisci” insegna Homer Simpson al figlio Bart, gran sfaticato. È la norma abbracciata dai figli adottivi di Grillo, che vuole il reddito di cittadinanza anche per chi decide di starsene a casa. La stessa norma che i 5stelle applicano a se stessi: no grandi infrastrutture, no vaccini, no Olimpiadi, e ponte sì, ponte no per i genovesi sempre più arrabbiati. Una volta silenziati i tecnici, come è capitato al ministro Tria, scomodo difensore dell’equilibrio di bilancio e garante, fino a ieri, della nostra credibilità presso i mercati, una volta aboliti gli esperti e ogni possibile legame ereditato dai governi precedenti, i due premier delle due componenti di governo, al riparo da critiche e confronti, stanno spingendo il paese verso una pericolosa china, in una rincorsa reciproca per il consenso personale più che per “migliorare la vita dei cittadini.” Ne abbiamo avuto un’anticipazione con il decreto dignità, che ha già inflitto un duro colpo a diversi lavoratori cui non è stato rinnovato il contratto a tempo determinato. Eppure, questa poco incoraggiante premessa, non è servita a rendere Di Maio più cauto e a ridimensionare l’opinione che il giovanotto senza background ha di sé e delle proprie capacità intellettive. Sul balcone di Palazzo Chigi, fedele come sempre al cliché del movimento, compostezza e rispetto del linguaggio istituzionale, ha festeggiato la sua “manovra per il popolo”, come ha definito la legge di stabilità. “Con il reddito di cittadinanza elimineremo la povertà” ha detto. Salvini, in un’altra piazza, ha osservato che non è realistico pensarlo né sperarlo. Però lo ha firmato, in ottemperanza al contratto che assegna compiti distinti ai due azionisti di governo. Qual è la verità? Con i 42 miliardi di spesa, questo il costo della manovra, da sommare al debito che a tutt’oggi ha superato i 2300 miliardi di euro, e con i relativi enormi interessi, (70/80 miliardi l’anno) il nostro deficit, vale a dire il rapporto, in termini di entrate e uscite, tra la ricchezza prodotta e le spese correnti, è al 2,4 per cento. Il massimo consentito, raccomandato da Tria, era l’1,6. Se si considera che un terzo del nostro debito è finanziato da investitori internazionali, grazie ai quali lo stato paga gli stipendi dei dipendenti pubblici e fornisce i servizi ai cittadini, si capisce immediatamente quanto rischiosa sia questa manovra che non aiuterà la parte più vulnerabile del paese (10 miliardi di euro a 6,5 milioni di persone significa, per un puro calcolo matematico, poco più di 100 euro a testa) ma creerà i presupposti per una recessione, non essendo controbilanciata da manovre per la crescita e lo sviluppo. A fine ottobre, la Commissione europea si esprimerà sulla manovra, che, con tutta probabilità, non approverà. “Fa niente, ha detto Salvini, noi andremo avanti”. Ma non sarà l’Europa la minaccia principale, bensì i mercati, che non sono entità fantomatiche, ma persone che muovono i capitali in base al grado di affidabilità dimostrato nel mantenere la stabilità dei conti , ridurre il debito, promuovere investimenti e sviluppo. Salvini e Di Maio fanno i gradassi, ma sanno bene che non hanno alcun potere sui mercati: non possono eliminarli, né cambiarne le regole. Dovranno quindi rassegnarsi a subirle. Non accadrà il contrario, come Salvini ha scioccamente detto: “I mercati dovranno rassegnarsi”. All’azione dei mercati, e per fortuna che esistono, si unisce quella delle agenzie di rating, che potrebbero declassare il nostro debito al livello di spazzatura: non-investment grade. La Bce interromperebbe l’acquisto dei titoli di stato italiani e il paese fallirebbe. Intanto, da quando i gialloverdi si sono insediati, lo spread è salito di oltre 100 punti (ieri era a quota 265), in Borsa sono stati bruciati 25 miliardi di euro dopo il Def, il debito è oltre il 130 per cento del pil, la credibilità dell’Italia è ai minimi storici. Chi crede di non avere niente da perdere, forse ha qualcosa da guadagnare. Certamente chi continuerà a godere delle politiche assistenzialiste: i lavoratori in nero che, formalmente disoccupati, avranno il reddito di cittadinanza e i loro datori di lavoro, che continueranno a non pagare i contributi ed essere inesistenti per il fisco. Non vedo proprio cosa ci sia da festeggiare. ritafaletti.blog
9 commenti su “I mercati se ne faranno una ragione…….l’opinione di Rita Faletti”
quando saremo ridotti come il Venezuela forse (e dico forse) allora capiranno…
Il problema è che sono fortemente divisivi.
Stanno dividendo gli italiani.
Ma alla fine di cosa ci preoccupiamo?
Come dicono loro stiamo tranquilli.
Premiano gli evasori, e se le cose andranno male, in caso di bancarotta, i ricchi saranno più ricchi e i poveri più poveri,
Quello che abbiamo di buono oggi, ed è tanto, lo perderemo, ad esempio la sanità,
Ma lo hanno detto a Mattarella, stia tranquillo Presidente, ed io sto tranquillo.
Oggi siamo a 300.
Un amico molto addentrato nella Lega mi ha spiegato che l’unico scemo è Di Maio, perché come si dice dalle nostre parti, Salvini “so potta Catania Catania”.
Salvini sta facendo di tutto per farci cacciare dall’UE, infatti le sue parole sono atte solo ad esasperare, sa che in un referendum pro/contro UE, uscirebbe sconfitto senza mezzi termini. Ma il suo fine non è l’uscita dalla UE bensì un altro, che può essere messo in atto solo dopo.
LA SECESSIONE.
Mi ha detto ” rifletti, può cambiare opinione in pochi mesi una persona che ha da sempre considerato i meridionali la feccia della nazione, dei parassiti, dei delinquenti, tali e quali i migranti africani?”
Lui ha fatto tesoro degli avvenimenti dei Catalani, dentro l’UE non può esserci secessione.
Perfettamente d’accordo con gino, ma il problema è che al SUD nessuno comprende questo. Non solo Di Majo,ma tutto il SUD so potta Catania Catania… ma stiamo parlando di gente che neppure comprende che la secessione non sarebbe un affare per il SUD, c’è ancora gente che pensa che il NORD lo manteniamo noi… figuriamoci a che livello siamo. Ma le legnate servono per svegliare un popolo di “addormentati”.
La lettura è semplice. Salvini ama il potere: avere il mano tutto il centrodestra con l’eliminazione dalla scena politica di Berlusconi, mentre Di Maio deve per forza garantire il reddito di cittadinanza che gli consentirebbe di mantenere saldi credibilità e potere. Potere a cui non vuole rinunciare, venendo dal nulla. I due hanno approfittato della palese debolezza del Pd e Forza Italia. Non vedo intento di secessione, ma un semplice “cogli l’attimo”. E il popolo, come nell’Inno, alla fine ha risposto. Sì.
Un nuovo vertice oggi a Palazzo Chigi tra Conte, Di Maio, Salvini, Tria e Moavero: in nottata si è lavorato alla definizione delle cifre del Def. Si allenta la tensione sui titoli di Stato italiani, lo spread è in calo, bene Piazza Affari.
non temete, questo governo anche se non piace ad alcuni irriducibili della (ormai finita) sinistra non potrà mai fare i danni causati dagli ultimi governi dei vari renzi, letta,monti berlusconi etc ( tutti rigorosamente in minuscolo) Dott.ssa Faletti, la stimo come giornalista, ma non influenzi i lettori con le Sue ideologie: scriva un libro,scriva quello che vuole ma non scriva sui social il Suo pensiero come se fosse l’assoluta verità. Ritengo che non sia corretto dal punto di vista dell’imparzialità che (dovrebbero) avere tutti i giornalisti.
A Roby, se mi dice quali ventate di novità sta portando questo governo magari posso ricredermi.
Condono? Film già visto.
Reddito di cittadinanza? Penso Lei conosca bene i suoi paesani, dal nord al sud, mi dirà come andrà a finire.
La povertà non si elimina con l’elemosina, ma generando lavoro.
Come? I 780 li diamo all’INPS e l’impresa che ti assume paga solo lo stipendio.
Prima di dare fiato alle trombe non era meglio pulirli bene gli strumenti?
Anticorruzione, evasione, riforma del sistema bancario, giustizia, tutti provvedimenti a costo zero che avrebbero generato risparmi per lo stato e fiducia nello stato.
A Giannino
Lei non vede minacce di secessione, ma la lega c’è l’ha nel DNA. E Salvini, per attuarla, e l’uomo giusto, al posto giusto, nel momento giusto.
È malvagio, non vuole solo il potere, è un despota della peggiore risma.
Ogni sua parola è calcolata per raggiungere lo scopo, ogni sua parola è divisiva, e purtroppo su questo il M5S lo asseconda.
@ roby :
Stavolta sono concorde con quanto espone e rilancio .
Quanti hanno fatto o fan fatto parte del PD (vedi puppetta) non fanno altro che denigrare e sparare a zero su gli avversari .
Tanti di coloro che han votato a sinistra , son fuggiti , ed altri fuggiranno .
Ma dico io come possono pensare di essere credibili se si tengono stretti tutti coloro che hanno rubato ai cittadini, o che hanno portato l’Italia sul baratro .
Prepariamoci ad assistere a moti violenti di piazza , ci sarà una”resistenza”piuttosto violenta .
Ricordatevi che chi sta nel fango fa di tutto per farci cadere gli altri .
@roby, lei non vede che dopo i proclami antieuropa, di non fare nessun centimetro indietro, poi si ritratta tutto, ma non lo vede? Ma cosa ha fatto questo governo fino ad oggi, ha modificato l’1% del job act, se n’è accorto. Ma non vede che sono solo proclami che fanno peggiorare lo status quo, non lo vede che tutti gli insulti fatti agli altri stati si ripercuotono di nuovo contro di noi? Non lo vede che l’aumento dello spread ha determinato un ulteriore esborso per le nostre casse e va ad aumentare il nostro debito pubblico. Ma lei presterebbe soldi a chi gli dice che non pagherà e sforerà gli impegni presi. Ma lo vede questo roby? Lasci stare il tifo, questo non è sport è il futuro dei nostri figli, se lei ce li ha capirà? Mi scusi, ma la invito a riflettere e la saluto.