La Tassa Smaltimento Rifiuti Solidi Urbani che continua a lievitare (fino a oltre 2000 euro) e il silenzio tombale degli uffici comunali di fronte alle richieste di spiegazioni dell’utente. Confconsumatori Ragusa ha sbrogliato una situazione complessa e per certi versi paradossale: per la Commissione Tributaria, interpellata dall’associazione, non solo l’importo richiesto alla donna non era effettivamente dovuto, ma ha pesato anche la “carente e contraddittoria motivazione” avanzata dal Comune di Ragusa.
Tutto ha inizio nel 2012: una donna di Ragusa, dopo aver regolarmente versato la Tarsu, aveva ricevuto dal Comune una richiesta di integrazione relativa a una superficie di 50 mq superiore a quella dichiarata per la propria casa. La donna aveva, quindi, regolarmente versato anche l’integrazione. Ma, ancora, a distanza di 3 anni, nel 2015, era arrivata una nuova richiesta, sempre riferita allo stesso immobile e alla stessa annualità: il Comune questa volta pretendeva oltre 2000 euro, sulla base di altri, presunti, 232 mq di superficie. L’opinione del Comune era che fossero da assoggettare a tassazione pure una mansarda non abitabile e un’area esterna all’abitazione. A quel punto la signora aveva richiesto chiarimenti agli uffici, senza ricevere alcuna risposta.
Angosciata e decisa ad arrivare in fondo alla questione, la ragusana si era rivolta allo sportello locale di Confconsumatori dove l’avvocato Maira Crocco, consulente tributaria le aveva consigliato di procedere con la perizia di parte e di portare la controversia innanzi alla Commissione Tributaria. Così, tramite i legali di Confconsumatori, la cittadina ha impugnato l’avviso di accertamento. «Una dettagliata perizia in corso di causa ha evidenziato che la superficie dell’immobile sottoposto a tassazione corrispondeva a quella dichiarata dalla signora e non a quella presunta dal Comune – ha spiegato l’avvocato Samantha Nicosia responsabile Confconsumatori Ragusa – il Comune, inoltre, non ha contestato i dati emersi dalla documentazione e dalla relazione tecnica presentata dalla nostra associata». Così la ragusana ha ottenuto dalla Commissione Tributaria l’annullamento dell’avviso di accertamento. I giudici hanno motivato la loro decisione con “la carente e contraddittoria motivazione” del Comune di Ragusa.
La vicenda risolta da Confconsumatori Ragusa richiama l’attenzione sul problema delle “tasse pazze” ovvero richieste di ingenti pagamenti avanzate talvolta senza adeguate motivazioni da parte della Pubblica Amministrazione e a cui i cittadini devono sapersi opporre. «Non allarmatevi quando vi trovate di fronte a bollettini salati e tasse anomale – si raccomanda, la Nicosia – prima di pagare è necessario approfondire bene le richieste: è diritto dell’utente ricevere i chiarimenti da parte dell’Ente impositore e si ha sempre la facoltà di dimostrare e far valere i propri diritti e le proprie ragioni».