Era il 29 ottobre del 1922, quando Vittorio Emanuele III, scavalcando il Parlamento, chiamò a Roma Mussolini per formare un nuovo governo. Fu così che l’Italia venne consegnata al fascismo, fino ad allora forza politica di minoranza. Nel 1926, con le Leggi fascistissime furono soppresse: la libertà di stampa, le libertà politiche, fu abolito il diritto allo sciopero, furono sciolti i sindacati, istituita la pena di morte per i reati politici, fu istituito il Tribunale speciale per la difesa dello Stato, fu istituito il confino, fu istituita la polizia politica per scovare e reprimere gli antifascisti. I valori democratici furono disintegrati dal fascismo.
Nel 1938 furono promulgate le Leggi Razziali.
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, durante il discorso tenuto al Quirinale, in occasione del Giorno della memoria, ha affermato: Le leggi razziali – che, oggi, molti studiosi preferiscono chiamare ” leggi razziste “- rappresentano un capitolo buio, una macchia indelebile, una pagina infamante della nostra storia.
Ideate e scritte di pugno da Mussolini, trovarono a tutti i livelli delle istituzioni, della politica, della cultura e della società italiana connivenze, complicità, turpi convenienze, indifferenza. Quella stessa indifferenza… che rappresenta l’atteggiamento più insidioso e gravido di pericoli.
Con la normativa sulla razza si rivela al massimo grado il carattere disumano del regime fascista e si manifesta il distacco definitivo della monarchia dai valori del Risorgimento e dello Statuto liberale.
…. Alla metà del 1938, con le leggi antiebraiche, rivolgeva il suo odio cieco contro una minoranza di italiani, attivi nella cultura, nell’arte, nelle professioni, nell’economia, nella vita sociale. Molti, venti anni prima, avevano servito con onore la Patria – come ufficiali, come soldati – nella grande guerra.
Ma la persecuzione, da sola, non fu ritenuta sufficiente. Occorreva tentare di darle una base giuridica, una giustificazione ideologica, delle argomentazioni pseudo-scientifiche. Vennero cercati – e, purtroppo, si trovarono – intellettuali, antropologi, medici, giuristi e storici compiacenti. Nacque Il Manifesto della Razza. Letto oggi potrebbe far persino sorridere, per la mole di stoltezze, banalità e falsità contenute, se sorridere si potesse su una tragedia così immane.
Quest’anno ricorre l’80° anniversario della promulgazione delle Leggi razziali.
Mercoledì 31 gennaio si terrà a Pozzallo alle ore 17, presso la Scuola Media “ Giuseppe Rogasi “ un incontro sul 1938 – 1948: L’Italia tra le Leggi razziali e la Costituzione. Spunti per riflettere, un momento di riflessione sulle conseguenze che possono causare il silenzio, e l’indifferenza.
Alla luce di recenti fatti di cronaca sembra che lo spettro del razzismo aleggi nuovamente nella nostra società, pertanto si rende necessario identificare i segnali di pericolo reagendo con gli strumenti che la democrazia ci mette a disposizione, prima fra tutte l’educazione.
L’incontro organizzato dal Club per l’Unesco di Pozzallo, dall’Istituto Comprensivo “ Giuseppe Rogasi “, dall’Associazione per la gioventù Giorgio La Pira e dalla Sezione Sicilia dell’Associazione Nazionale Divisione Acqui, sarà tenuto dal professor Giuseppe Speciale, ordinario di Storia del diritto medievale e moderno della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Catania.
Il professore Speciale ha svolto degli studi sulle leggi razziali del 1938 e ha pubblicato libri e articoli sull’argomento, in particolare ricordiamo il volume Giudici e razza nell’Italia fascista.
Altre sue pubblicazioni sono: L’eredità delle leggi razziali del 1938. Nuove indagini sul passato, ancora lezioni per il futuro, in Leggi Razziali; La giustizia della razza. I tribunali e l’art. 26 del r.d. 1728 del 17 novembre 1938, in Il diritto del Duce. Giustizia e repressione nell’Italia fascista; L’applicazione delle leggi antisemite: giudici e amministrazione (1938-2010), in Le leggi antiebraiche nell’ordinamento italiano. Razza diritto esperienze; Le leggi antiebraiche nell’ordinamento italiano. Razza diritto esperienze; Le leggi razziali e i giudici (1938-1943), in A settant’anni dalle leggi razziali. Profili culturali, giuridici e istituzionali dell’antisemitismo; Le leggi razziali, la Costituzione, la legislazione risarcitoria: la giurisprudenza della Corte dei conti (1955-2008),in Studi in onore di Luigi Arcidiacono; L’applicazione delle leggi antisemite: giudici e amministrazione (1938-2010); Capire gli stermini. Per una didattica della Shoah. Summer School per gli insegnanti degli istituti di istruzione secondaria di secondo grado della Toscana Pisa, Giudici e razza nell’Italia fascista, in Ritorno al Diritto, 8 (2008); L’identità violata: gli ebrei in Sicilia, in Cultura della vita e cultura della morte nella Sicilia del ’900.