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La ragazza del Hijab……..L’opinione di Rita Faletti

I primi giorni del 2018 inaugurano un nuovo capitolo nella crisi mediorientale. Nell’Iran degli ayatollah, il popolo si sta muovendo in masse sempre più numerose che si allargano dalla capitale Teheran a tutto il paese. E’ un’azione di protesta contro il regime accusato di corruzione e di aver ridotto la popolazione alla fame per investire denaro in guerre esterne. Quanto legittima è l’accusa? A capirlo, ci aiutano le guerre che hanno insanguinato Siria e Iraq, la guerra contro lo stato islamico, la guerra civile yemenita. In ognuna, l’Iran ha avuto una parte, in tutte, con lo scopo di rafforzare il suo potere nella regione e con l’aspirazione alla supremazia nel Medio Oriente, rimanendo sempre, però, dietro le quinte: in realtà, l’Iran ha combattuto guerre per procura. Prendiamo il caso della Siria. La rivolta popolare contro la dittatura di Bashar el Assad, quando in altri paesi arabi, Tunisia, Egitto, Libia, avveniva lo stesso, da cui la definizione “primavere arabe”, benchè repressa con la violenza, prese ben presto la forma di una brutale guerra civile che in sei anni uccise mezzo milione di siriani.

Quella guerra non sarebbe stata vinta dalle forze governative di Assad se le milizie irachene, afghane e quelle libanesi del gruppo Hezbollah ( il Partito di Dio ) sponsorizzato dalla repubblica islamica iraniana, non fossero intervenute sotto l’unica direzione dell’Iran. Se Bashar el Assad occupa ancora la sua poltrona di presidente, sa che lo deve a Teheran. Ora la sua Damasco rischia di diventare la capitale di una colonia iraniana, che potrebbe servire, in futuro, come base per un’offensiva militare contro lo stato di Israele. La recente distruzione del califfato di al Baghdadi tra Siria e Iraq, è stata il risultato, oltre che degli stivali sul terreno dei curdi siriani e dei peshmerga iracheni, dell’intervento congiunto dei cacciabombardieri di Obama e soprattutto di Putin e del suo decisionismo, anche dell’Iran. I lunghi tentacoli dell’espansionismo iraniano hanno in Iraq il sostegno di gruppi di miliziani professionisti, formatisi all’epoca della guerra americana in Iraq, addestrati, pare, secondo le tecniche utilizzate con successo dalle Guardie della rivoluzione iraniana. E non poteva mancare, nella rete di collegamenti e alleanze costruite nel tempo, il gruppo terroristico palestinese specializzato nel lancio di razzi Qassam e Grad su obiettivi civili a Sud di Tel Aviv, il famigerato Hamas, sponsorizzato anch’esso da Teheran, come ha confermato lo stesso Abu Mazen: ” Il processo decisionale di Hamas è nelle mani di Teheran.” Per tornare alle proteste di questi giorni, il presidente “moderato” Rohani si è rivolto ai manifestanti rassicurandoli che non è sua intenzione colpire i fautori dei disordini, ma non tollererà che le leggi vengano trasgredite. Finora, sappiamo che le vittime sono una ventina e oltre un centinaio gli arresti. E che ne sarà della giovane donna ripresa mentre agita in aria il hijab per chiedere più libertà e più diritti? la somma Guida spirituale della Rivoluzione, Khamenei, il successore di Khomeini, ha parlato e ha assolto i ribelli. Un discorso breve: la responsabilità dei disordini è dei nemici dell’Iran che vogliono destabilizzare il paese con soldi, armi e spie. Non scioglieremo il mistero rivelando i nomi dei nemici, ci limitiamo a commentare così: pensano male coloro che agiscono male. Intanto giunge la notizia che le proteste sono state sedate e l’ordine ristabilito. L’apparato non desidera clamori, l’Iran è un paese coeso e stabile. Però qualche domanda possiamo farcela: quali sono i reali obiettivi di quel signore dai modi concilianti, il presidente Rohani? Consolidare il potere iraniano nella regione o estenderlo a tutta la penisola arabica? Esportare la rivoluzione khomeinista in tutto il mondo islamico? Viene il dubbio che gli obiettivi di quel signore dai modi concilianti vadano ben oltre le concessioni di Obama sul nucleare, che Trump intende cancellare.

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1 commento su “La ragazza del Hijab……..L’opinione di Rita Faletti”

  1. …. Bashar Al Assad (Bashar Hafiz al-Asad , بشار حافظ الأسد‎, Baššār Ḥāfiẓ al-Asad)

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