
foto: X/@le_Parisien
Non si è spenta l’eco del massacro operato contro un gruppo di turisti indiani in vacanza in Kashmir, costato la vita a 28 persone e decine di feriti nel distretto di Anantnag. Un evento descritto come il peggior attacco perpetrato contro civili degli ultimi anni nella regione, territorio contestato tra Cina, Pakistan e India.
Così come non si è spenta la rabbia del governo indiano per il vile attacco terroristico, quando testimoni hanno riferito che gli aggressori hanno fatto fuoco a bruciapelo dopo aver verificato che l’identità religiosa dei vacanzieri non era di fede musulmana. “Il loro piano malvagio non avrà mai successo. La nostra determinazione a combattere il terrorismo è incrollabile e non farà altro che rafforzarsi”, ha affermato il primo ministro indiano Narendra Modi, che ha promesso di consegnare gli aggressori alla giustizia.
La concomitanza con la visita del vicepresidente J.D. Vance
Il tragico evento ha avuto luogo mentre Il vicepresidente J.D. Vance degli Stati Uniti accompagnato da moglie e figli erano in visita di quattro giorni in India. “Il Primo Ministro Modi e il grande popolo indiano hanno il nostro pieno sostegno e la nostra più profonda solidarietà. Io e mia moglie Usha esprimiamo a nome della nazione le condoglianze alle vittime del devastante attacco terroristico a Pahalgam. I nostri pensieri e le nostre preghiere sono per le famiglie dei defunti mentre soffrono per questo orribile episodio” ha dichiarato Vance.
Una storia che si ripete
Questo attacco ricorda una tragedia avvenuta 25 anni fa, quando un assalto mortale simile ha colpito questa regione oscurando la visita del presidente degli Stati Uniti Bill Clinton. Infatti, nel marzo 2000, poco prima dell’arrivo di Clinton in India, gli insorti massacrarono 36 abitanti del villaggio di minoranza religiosa sikh a Chittisinghpura, situato sempre nel distretto di Anantnag. La tempistica del massacro di Chittisinghpura gettò un’ombra sulla visita di Clinton, proprio come il recente attacco nello stesso distretto, coinciso con il viaggio del vicepresidente Vance. Oggi diversi giornali regionali indiani hanno stampato le loro prime pagine in nero per protestare contro l’odioso attacco terroristico..
Il territorio contestato
Il territorio di Jammu e Kashmir, nel nord dell’India, continua ad essere oggetto di un conflitto tra Nuova Delhi e Islamabad. Entrambi i paesi rivendicano la sovranità sulla regione, che da decenni è testimone di insurrezioni armate contro il governo indiano, che spesso coinvolge gruppi separatisti che cercano l’indipendenza o l’unificazione con il Pakistan. Vani gli sforzi del governo indiano che negli ultimi anni, sta faticosamente tentato di far apparire il Kashmir come una destinazione sicura e attraente per i turisti al fine di rivitalizzare l’economia locale e proiettare un’immagine di normalità, che al momento è ben lontano dall’essere tale.