
Inascoltati ed esasperati. Così si sentono gli esercenti del centro storico di Ragusa che, ancora una volta, chiedono risposte alle istituzioni per arginare un crescendo di degrado e assenza di sicurezza. La presenza di decine di abitazioni chiuse, un centro storico sempre piu ghettizzato, un’ordinanza antibivacco puntualmente disattesa e cumuli di rifiuti che vengono abbandonati (nonostante il servizio di pulizia giornaliero della ditta Busso) rappresentano una problematica complessa e articolata.
“ll problema risiede nel fatto che il centro storico ha perso la sua identità di quartiere abitato e vissuto – racconta Peppe Occhipinti, presidente territoriale di Confimprese iblea – le famiglie che un tempo popolavano queste strade sono andate via lasciando il posto a una popolazione eterogenea e frammentata che non ha radici o legami con il territorio”. Occorre invertire la marcia prima che sia troppo tardi.
“Si apra presto una fase di confronto con tutti gli attori coinvolti per ripensare le politiche del centro storico ed immaginare una città a misura di turisti, residenti e commercianti-aggiunge il presidente di Confimprese iblea – Il centro storico è una parte della città con numerose problematiche evidenti ma non c’e’ la volontà politica e amministrativa di affrontarle e risolverle. Noi commercianti non riusciamo a pagare l’affitto per un crollo degli introiti. I nostri clienti preferiscono andare altrove. Invitiamo il sindaco o l’assessore al centro storico a fare una passeggiata in Corso Italia, in via Mario Leggio, in piazza Solferino o in piazza San Giovanni. Vedranno quello che noi vediamo quotidianamente: tante case e attività commerciali abbandonate al loro destino da anni, appartamenti sfitti da decenni, assenza completa di decoro urbano, palazzi fatiscenti, deiezioni canine presenti ovunque. Il commercio e’ in agonia e le poche attività ancora aperte rischiano la chiusura. Anche la cattedrale sembra poco interessata al decoro e alla sicurezza della piazza. A proposito di centro storico non c’e’ alcuna traccia, dopo ben 7 anni, del piano particolareggiato. Semplicemente vergogna”.