
Uno degli elementi centrali della nostra cultura popolare italiana è quella dei giochi di carte, che per secoli hanno rappresentato (e lo sono tuttora) uno dei passatempi più gettonati nel nostro Paese. Le carte hanno avuto la funzione di riempire il tempo libero di moltissime persone, non solo in Italia ma in tutto il mondo, riunendo giocatori nelle case e nelle osterie, ma anche nei bar delle città e dei paesini abitati. La loro loro importante funzione sociale non è in discussione, ma vediamo anche quali sono, che origini hanno e, soprattutto, in che modo si sono radicati nella nostra tradizione.
Le origini storiche dei giochi di carte
Partendo dalle origini, si può dire che i giochi di carte in Europa risalgono al Medioevo, conosciuti soprattutto attraverso gli scambi commerciali con il mondo arabo e asiatico, dove inizialmente avevano anche e soprattutto finalità divinatorie. Sono tanti i giochi, anche al di fuori delle carte, come ad esempio gli scacchi, che vengono riprese da queste culture. In Italia si diffondono in epoca rinascimentale e diventano in particolare i passatempi delle corti nobiliari, ma nel tempo passano poi da hobby aristocratici a giochi eseguiti in contesti popolari. Nel XV e XVI secolo, con la produzione delle prime carte stampate, i giochi di carte diventano accessibili praticamente a tutti e ogni regione, da Nord a Sud, sviluppò le proprie varianti con i propri mazzi.
Il valore sociale e culturale
Ridurre i giochi di carte a meri e banali passatempi non è corretto perché questi rappresentano a tutti gli effetti una parte del patrimonio culturale italiano. Nei bar di paese e nelle case di famiglia, le partite a carte sono diventate occasioni per rafforzare i legami, scambiare opinioni e anche, talvolta, per sfogare tensioni. Dei veri e propri appuntamenti fissi, soprattutto per gli anziani che partecipano a tornei nei circoli e non solo, al fine di stare in compagnia e condividere racconti, aneddoti e risate. La resistenza nel tempo dei giochi di carte, nonostante l’avvento del digitale, la si deve appunto a questo valore sociale e alla funzione aggregativa.
I giochi più rappresentativi della tradizione italiana
Tra i giochi di carte più diffusi in Italia va nominata innanzitutto la Scopa che è uno dei più amati e praticati. In questo gioco di presa l’attenzione e la memoria possono fare la differenza. Un altro classico intramontabile è la Briscola, dove c’è un seme che regna e dove si prende con le carte di valore più alto. Si può giocare sia in coppia che singolarmente. Un altro gioco che merita di essere nominato è Tressette, tra i più rappresentativi della tradizione italiana. Alcuni giochi si basano quasi esclusivamente sulla strategia e sulla capacità di prevedere le mosse dell’avversario e questo è sicuramente il caso del Tressette, un gioco che premia abilità e collaborazione tra i giocatori. Ha mantenuto la sua popolarità anche con l’avanzare del gioco online, infatti le regole del Tressette (o Tresette) sono reperibili e approfondite anche in rete sulle piattaforme di intrattenimento digitale. Serve tanta strategia anche nello Scopone, una variante della Scopa, spesso giocata in quattro giocatori divisi in coppie, senza dimenticarsi di Sette e Mezzo, ovvero uno dei giochi di carte tipici del Natale, che ricorda il Blackjack e che vede i partecipanti cercare di avvicinarsi il più possibile al punteggio di 7 e mezzo senza superarlo.