
Il resoconto della recente conferenza stampa del direttore generale dell’ASP di Ragusa ha suscitato forti reazioni da parte del Comitato Civico Articolo 32. Il presidente dell’associazione, Rosario Gugliotta, ha espresso “allibimento” per le dichiarazioni del dirigente, accusandolo di attribuirsi meriti non suoi e di aver “occultato” le principali criticità del servizio sanitario provinciale.
Gugliotta contesta l’affermazione del direttore generale riguardo all’ammodernamento tecnologico delle attrezzature, definendolo una “doverosa risposta alle sollecitazioni dei medici” piuttosto che un atto di straordinaria amministrazione. Cita l’esempio dell’ecografo per il consultorio di Ispica, acquistato grazie a una raccolta fondi privata e all’intervento della Provincia.
Il presidente del Comitato sottolinea l’impegno e l’eccellenza del personale sanitario, nonostante la carenza di 230 medici rispetto al previsto. Definisce “vergognosa” l’accusa di scarso senso di responsabilità rivolta ai sanitari.
Gugliotta critica anche la presentazione “trionfale” di tre ospedali di comunità e nove case della salute, definendole “tipiche operazioni di ristrutturazione immobiliare” destinate alla chiusura per mancanza di personale.
Il Comitato denuncia l’omertà che circonda la vicenda della neurologia e dello “stroke unit”, la struttura per i pazienti colpiti da ictus cerebrale, oggetto anche di una sentenza del TAR. Gugliotta auspica che tale struttura venga allocata in una posizione baricentrica, facilmente raggiungibile da tutti i comuni della provincia.
Il presidente del Comitato Articolo 32 punta il dito contro il collasso dei pronto soccorso, proponendo l’adozione del “protocollo della presa in carico anticipata” già in uso in molti ospedali italiani. Tale protocollo prevede il coinvolgimento degli infermieri, adeguatamente formati, nella gestione dei pazienti prima della visita medica, al fine di alleggerire il carico sui medici e velocizzare i tempi di attesa.
Gugliotta chiede incentivi per gli infermieri, al fine di evitare l’esodo verso la sanità privata. Il Comitato Articolo 32 annuncia ulteriori iniziative per denunciare le criticità del servizio sanitario provinciale.