
L’Osservatorio per l’equità e i diritti, promosso da Sinistra Italiana Ragusa, lancia un allarme sulla situazione della sanità italiana, denunciando una campagna di rappresaglie delle aziende sanitarie contro i medici di base.
Nel mirino delle aziende sanitarie ci sono i medici di famiglia che prescrivono farmaci come gastroprotettori, antinfiammatori e, in alcuni casi, antibiotici a carico del servizio sanitario. A questi medici viene imposto di rimborsare il costo dei farmaci prescritti.
Un documento proveniente dalla regione Campania, ma che testimonia situazioni simili anche in Sicilia e nella provincia di Ragusa, evidenzia un clima intimidatorio all’interno del sistema sanitario. Molti medici, pur subendo decurtazioni dallo stipendio, preferiscono non denunciare pubblicamente per timore di ulteriori rappresaglie.
Sinistra Italiana critica aspramente questi addebiti, che arrivano a migliaia di euro, e che “ledono la figura del medico di famiglia, primo interlocutore dei cittadini con la sanità pubblica”. I medici vengono trattati come “fattucchiere o spacciatori di cure non necessarie, inappropriate o superflue”.
L’ASP di Ragusa, inoltre, viene accusata di considerare sempre più spesso inappropriate anche le ricette per visite specialistiche, contestando i tempi di attesa definiti dai medici di base.
Sinistra Italiana denuncia un “odioso ridimensionamento delle risorse per la sanità”, che appare ancora più intollerabile alla luce dell’aumento delle spese militari in Italia e in Europa. “In questa folle e pericolosa corsa agli armamenti, a pagare le spese sono i cittadini e i settori più deboli della società”, con pensioni basse, servizi scolastici inadeguati, trasporti pubblici al collasso e risorse sottratte al Mezzogiorno.
Sinistra Italiana conclude con un appello a “smascherare l’ipocrisia al potere” e invita i cittadini a far sentire la propria voce attraverso il voto referendario.