
A Modica, la questione delle riscossioni tributarie è al centro di un acceso dibattito. L’invio massiccio di raccomandate ai cittadini contribuenti ha generato preoccupazione e malcontento. Queste comunicazioni riguardano il recupero, in via bonaria o tramite messa in mora, di tributi comunali non riscossi adeguatamente negli ultimi anni.
I tributi in questione includono IMU, TARI, canoni idrici, COSAP e imposta di soggiorno. Secondo le previsioni del Piano di Riequilibrio (Deliberazione n. 1/2023/PRSP, tab. 17), l’importo totale da recuperare ammonta a 84.133.806,66 euro.
I contribuenti si sentono vessati, lamentando difficoltà nel reperire le ricevute di pagamento e la reiterazione di errori già segnalati in passato. Alcuni cittadini, pur riconoscendo la necessità di saldare i debiti, si trovano in difficoltà a causa degli importi elevati. È stata avanzata la proposta di sospendere le riscossioni per 180 giorni, ma questa soluzione non è ritenuta ottimale.
La rateizzazione dei pagamenti, commisurata alle capacità reddituali dei contribuenti, appare una soluzione più equa. I casi limite, che sicuramente esistono, dovranno essere valutati con attenzione. La sospensione delle riscossioni, in una situazione di dissesto finanziario, comporterebbe diverse criticità.
L’importo da recuperare, pari a oltre la metà delle entrate annuali del Comune, è considerevole. Il dissesto richiede il raggiungimento del riequilibrio di bilancio per consentire scelte politiche straordinarie a beneficio dei cittadini. I liquidatori, una volta riconosciuto il dissesto, necessitano di dati precisi su entrate e uscite per quantificare il debito. La sospensione delle riscossioni renderebbe difficile la determinazione delle entrate, ritardando il riequilibrio e mantenendo elevate le aliquote fiscali.
È fondamentale la collaborazione tra istituzioni e cittadini. Questi ultimi sono invitati a chiarire la propria posizione sui pagamenti, mentre le istituzioni devono ridurre i tempi di attesa ed eliminare il sistema di fatturazione forfettaria per i consumi idrici, adottando letture sistematiche e aumentando il personale addetto. L’obiettivo comune è superare la fase di dissesto, che si preannuncia lunga.
Oltre alle entrate da recuperare, è importante considerare i debiti del Comune. La Sindaca ha ammesso l’utilizzo improprio di fondi vincolati in passato. I Revisori, nella loro relazione sulle cause del dissesto (21 gennaio 2025), hanno evidenziato la “mancata determinazione della cassa vincolata” e quantificato l’anticipazione di cassa al 30 settembre 2024 in 23.763.447,87 euro. Il contenzioso al 30 giugno 2024 ammonta a 47.033.951,80 euro, a fronte di un fondo contenzioso accantonato di soli 3.887.857,16 euro. L’ammontare dei debiti fuori bilancio è ancora da definire.
La relazione dei Revisori suggerisce che il bilancio comunale sia stato redatto con criteri approssimativi, paragonabili a quelli di un “bravo geometra” con esperienza imprenditoriale, anziché con la precisione richiesta a un ente pubblico.
Le criticità evidenziate dai Revisori nella loro relazione per la dichiarazione di dissesto, fanno supporre che la redazione del bilancio del Comune di Modica sia stata effettuata in modo approssimativo.
Giuseppe Iemmolo
1 commento su “Modica: riscossione di imposte e tasse, un dilemma aperto. Riceviamo”
Grande Giuseppe Iemmolo..
Ha individuato senza dubbi l’azione scellerata di Gnaziu che ha portato Modica nel baratro del dissesto..
Contemporaneamente da la soluzione per uscire in tempi ragionevoli dallo stesso..
Praticamente sta sbugiardando tutti coloro che chiedono la sospensione della riscossione tributi..
Sta dando lezione di buona amministrazione a tutti..