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Dal bradisismo al botto nei Campi Flegrei?… di Giannino Ruzza

Tempo di lettura: 2 minuti

foto: C.Slow

Da sempre e all’unanimità gli esperti di vulcanologia mondiale considerano i Campi Flegrei un’area di grande interesse scientifico e vulcanologico, anche se con una certa controllata preoccupazione. La caldera in questione ha un diametro di circa 13 chilometri e copre una vasta area della zona occidentale di Napoli, includendo il Golfo di Pozzuoli. È una delle più grandi caldere vulcaniche esistenti sul nostro pianeta e comprende, crateri, fumarole e sorgenti termali, oltre ad essere una della più monitorate al mondo, grazie a una rete di sensori avanzati che registra costantemente i parametri sismici e geotermici, permettendo di rilevare tempestivamente eventuali segnali di allerta e consentire di sviluppare piani di evacuazione. Resta il fatto che la gente interessata dall’attività vulcanica ha paura e non si fida di dormire dentro casa temendo il peggio, soprattutto se colpita nel cuore della notte.

Una sinergia tra esperti internazionali e l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia italiano, stanno collaborando per analizzare i dati e meglio comprendere i fenomeni di bradisismo e sismicità che caratterizzano l’intera area. I Campi Flegrei hanno mostrato negli anni un’intensificazione dell’attività sismica e del fenomeno del bradisismo, che consiste nel sollevamento e abbassamento periodico del suolo. Dal 2023, sono stati registrati i sette terremoti più forti degli ultimi 40 anni, con il più recente di magnitudo 4.4 verificatosi ieri e quello di oggi alle 13,32 di magnitudo 3.9. Nelle ultime 24 ore, i vigili del fuoco hanno effettuato oltre 170 verifiche di stabilità nelle zone di Bacoli, Bagnoli e Pozzuoli. Per precauzione, 67 famiglie sono state evacuate da tre edifici a Bagnoli. L’ipotesi, speriamo la più lontana possibile, di una eruzione dei Campi Flegrei rappresenterebbe, infatti, un evento di portata potenzialmente devastante per Napoli e l’area circostante. In generale, gli esperti nazionali e internazionali sottolineano che il sollevamento del suolo e l’attività sismica sono fenomeni naturali in una caldera attiva come quella dei Campi Flegrei, anche se il rischio di un’eruzione catastrofica viene considerato basso nel breve termine, nessuno s’azzarda ad escluderlo del tutto anche nel breve periodo. Intanto la ricerca internazionale è al lavoro concentrandosi soprattutto sulla previsione di possibili conseguenze future e possibili misure e strategie da adottare per le popolazioni interessate in caso di allerta massima.

Ma nel concreto cosa rischierebbero le popolazioni locali in caso di deflagrazione?

 Potenziali fenomeni piroclastici

Flussi di gas e materiali vulcanici ad altissima temperatura che possono viaggiare a velocità incredibili, distruggendo tutto ciò che incontrano lungo il cammino.

Rischi per la salute

La caldera dei Campi Flegrei potrebbe emettere enormi quantità di anidride carbonica e altri gas. Un’eruzione rilascerebbe grandi volumi di gas tossici, con gravi rischi per la salute umana. Le ceneri generate da un’esplosione potrebbero coprire vaste aree, causando problemi respiratori, contaminazione delle risorse idriche, danni all’agricoltura e alle infrastrutture.

 Raffreddamento temporaneo del clima

I vulcanologi affermano che un’eruzione in grande scala potrebbe rilasciare nell’atmosfera enormi quantità di particelle che riflettono la luce solare, causando un raffreddamento temporaneo del clima globale. Un esempio è l’eruzione del vulcano Laki in Islanda di 243 anni fa. Durante quell’evento, furono rilasciate nell’atmosfera enormi quantità di particelle e gas, tra cui anidride solforosa in grado di riflettere la luce solare. Il fenomeno provocò un raffreddamento globale temporaneo e conseguenze devastanti sul clima e sull’agricoltura in Europa e in altre parti del mondo.

Tsunami

Se l’eruzione coinvolgesse il Golfo di Pozzuoli, potrebbe generare tsunami, con effetti imprevedibili lungo le coste.

In conclusione, sebbene il fenomeno del bradisismo e la crescente sismicità possano destare preoccupazione, è fondamentale sottolineare l’importanza della preparazione e dell’informazione per mitigare eventuali impatti. I Campi Flegrei ci ricordano il fragile equilibrio tra l’uomo e la natura, invitandoci a convivere responsabilmente con un territorio straordinario dal punto di vista storico-naturalistico, ma potente. Un pensiero che cattura il senso del rispetto e consapevolezza che dobbiamo avere verso questo luogo affascinate ma potenzialmente molto pericoloso.

 

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