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Il Comune di Vittoria potenzia il servizio di accoglienza con la nuova figura del mediatore culturale

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Da oggi, il Comune di Vittoria introduce ufficialmente la figura del mediatore culturale, con l’obiettivo di favorire l’integrazione con la popolazione straniera. In particolare, l’Amministrazione comunale ha deciso di potenziare l’ufficio di front-office, dello Stato Civile e dell’Anagrafe, con un mediatore di lingua araba, per rispondere alle esigenze crescenti delle comunità di origine araba che vivono nel territorio. Il mediatore culturale, figura fondamentale per l’inclusione sociale, si occuperà di facilitare la comunicazione tra i cittadini di lingua araba e l’amministrazione comunale, garantendo un accesso più semplice ai servizi pubblici e contribuendo alla creazione di un ambiente più accogliente e inclusivo. Il progetto si inserisce in una strategia più ampia dell’amministrazione comunale, che mira a promuovere la partecipazione, il rispetto reciproco e l’integrazione attraverso il rafforzamento della comunicazione. L’Assessore ai Servizi Sociali, Francesca Corbino, ha sottolineato l’importanza del progetto: “L’inclusione sociale è una priorità per questa amministrazione. L’introduzione della figura del mediatore culturale, in particolare per la comunità araba, è un segnale forte di accoglienza, sostegno e di prevenzione di eventuali situazioni di sfruttamento. Con questa iniziativa, miriamo a superare le barriere linguistiche e culturali, affinché tutti i cittadini possano accedere con facilità ai servizi comunali, sentendosi parte integrante della nostra comunità”.
Il Sindaco Francesco Aiello , ha commentato: “Siamo molto soddisfatti di questa nuova importante iniziativa, che testimonia l’impegno del nostro Comune verso l’inclusione sociale e il miglioramento della qualità dei servizi offerti ai nostri cittadini stranieri. Con l’introduzione del mediatore culturale, vogliamo rendere l’amministrazione comunale più vicina, più accessibile e più accogliente per chi ha bisogno di assistenza. Crediamo fermamente che l’inclusione sia una delle chiavi per costruire una comunità coesa e forte. L’introduzione del mediatore culturale rientra in un più ampio piano di inclusione sociale che prevede l’adozione di misure concrete per favorire la partecipazione attiva di tutti, indipendentemente dalla loro origine”.

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