
L’ASP di Ragusa ha rilasciato una nota per chiarire la situazione relativa alla mancata effettuazione di una tomoscintigrafia cerebrale (Spet) con traccianti recettoriali o indicatori positivi di neoplasia, segnalata da una paziente e riportata da alcuni organi di stampa.
L’ASP precisa che l’esame prescritto dallo specialista neurologo era finalizzato alla diagnosi di “perdita di memoria” e non aveva alcuna correlazione con la ricerca di patologie tumorali. Si tratta di un accertamento diagnostico di secondo livello, utile per indagare patologie neurologiche come il Morbo di Parkinson e altri parkinsonismi.
Alla luce di quanto sopra, l’esame non rientrava tra le urgenze e la priorità “B” (entro dieci giorni) indicata nell’impegnativa del medico prescrittore non era compatibile con il quesito diagnostico.
L’Unità Operativa Complessa (U.O.C.) Medicina Nucleare dell’ospedale “Giovanni Paolo II” esegue questa tipologia di esame utilizzando un radiofarmaco recettoriale proveniente dal Nord Europa. Tuttavia, non effettua approfondimenti tomoscintigrafici impiegati in campo oncologico.
L’ASP di Ragusa si riserva di intraprendere le azioni necessarie di fronte a qualsiasi tentativo di distorcere la realtà, generando allarmi sociali ingiustificati e danneggiando l’immagine dell’azienda.
L’ASP di Ragusa ha voluto chiarire che l’esame prescritto alla paziente non aveva finalità oncologiche, ma neurologiche, e che la priorità indicata nell’impegnativa non era compatibile con il quesito diagnostico. L’azienda ha inoltre sottolineato la tipologia di esami eseguiti presso l’U.O.C. Medicina Nucleare e la sua intenzione di tutelare la propria immagine da informazioni distorte.