
“Chiunque nella sua vita avrà sperimentato che il modo di riportare un avvenimento, lasciando pensare a una cosa piuttosto che a un’altra, fa tutta la differenza”. Con queste parole, il sindaco di Ragusa replica alle recenti dichiarazioni del consigliere Mauro, accusandolo di “arte del ‘lasciare intendere'” e di riportare le informazioni in modo fuorviante.
Al centro della polemica, la questione dell’incarico del sindaco di Ragusa come presidente del Cda della Srr Ato. Secondo il consigliere Mauro, l’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac) avrebbe confermato l’incompatibilità di tale incarico. Il sindaco replica, tuttavia, che l’Anac si è pronunciata su un caso precedente, che Mauro ritiene applicabile anche alla Srr di Ragusa.
Il sindaco si interroga sugli interessi del consigliere Mauro, sottolineando come le sue attenzioni siano rivolte a “pochi e specifici temi, tutti riguardanti incarichi”. Il sindaco fa riferimento anche alle recenti denunce pubbliche del direttore generale del Libero Consorzio, che ha segnalato pressioni su incarichi da assegnare.
Il sindaco difende il proprio ruolo nella Srr, precisando che l’incarico non è retribuito ed è stato conferito con parere favorevole dell’avvocatura provinciale. Si chiede, inoltre, perché un consigliere di Ragusa si opponga al fatto che il sindaco della sua città segua in prima persona un settore cruciale come quello degli impianti di lavorazione dei rifiuti, e come mai l’assemblea dei sindaci non abbia sollevato obiezioni.
Il sindaco ricorda che la legge regionale 9 del 2010 prevede che “gli organi della Srr siano individuati ed eletti fra i soci”, e che tutti i componenti dell’attuale Cda sono sindaci in carica.
Il sindaco conclude accusando il consigliere Mauro di “sollevare fumo e gettare fango”, riferendosi anche alla questione dell’inquadramento del personale della Srr, che non ha legami con la vicenda principale.