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La tifosa con più chilometri in Italia è bergamasca e il suo cuore batte per la PVT Modica

La storia di Fabiana Perico
Tempo di lettura: 2 minuti

Tra Bergamo e Modica ci sono esattamente 1500 km. Immaginate di farli andata e ritorno ogni due settimane per 15 volte all’anno. Immaginate che gli anni in cui ripetete questa tratta siano 8. Alla fine il contachilometri toccherà quota 360 mila km. Praticamente 9 volte il giro della Terra passando per l’Equatore. E’ la vita di Fabiana Perico che dalla città lombarda scende a Modica per seguire le partite di pallavolo di sua figlia Michela, capitano della PVT Modica. Probabilmente è la tifosa più “chilometrata” in Italia, un sacrificio, che poi sacrificio non è, che la signora Fabiana affronta sempre con il sorriso. Troppo forte l’amore per la figlia e per la pallavolo, capace di azzerare le distanze, di cancellare le alzatacce notturne, di ignorare tutte le difficoltà logistiche nel raggiungere Modica. “In realtà – ci tiene a sottolineare la super tifosa – non è mica da otto anni che faccio questa vita. Michela ha cominciato a giocare piccolissima, probabilmente per colpa mia perché anche io giocavo e non avendo a chi lasciarla, la portavo sempre con me. Se ne stava tranquilla in panchina a guardarci giocare. Da subito ha mostrato di avere le qualità per arrivare in alto e da subito sono cominciati i viaggi. Padova, Lugano, le trasferte. Ogni fine settimana 4-5 ore di macchina per seguire le partite in tutto il nord Italia e in Svizzera. Più tutti gli allenamenti quando giocava con la Foppapedretti Bergamo. Se ci facciamo il conto i chilometri sono molti, ma molti di più rispetto a quelli che percorro per venire a Modica. Che, anzi, vi dirò sono trasferte molto più comode di quelle che facevo in auto. Per seguire Michela ho praticamente “finito” 3 auto”. Trasferte quasi sempre in solitaria, ci tiene a precisare la signora Perico: “Mio marito raramente mi accompagna perché durante il weekend è impegnato con la sua attività di scouting calcistico ma anche per seguire l’altro figlio che è calciatore. Ma in un certo senso sono più tranquilla da sola, non ho nessuno che mi mette fretta”. Ma come fa a programmare un’intera stagione di viaggi? “Una volta era molto più semplice. I prezzi dei biglietti molto più abbordabili, quindi quando usciva il calendario mi programmavo tutto. Ogni trasferta deve cominciare tassativamente il sabato mattina e finire entro la domenica sera perché il lunedi si lavora. Oggi i prezzi si sono alzati terribilmente e diventa più difficile farli rientrare nel budget. Però mi organizzo perché il mio posto al geodetico non me lo deve togliere nessuno”. L’ultima volta, il 16 febbraio, è stata per un’occasione speciale, il compleanno di Michela. E’ sceso anche il papà per festeggiare i 29 anni del capitano della PVT Modica, gli ultimi 8 trascorsi all’ombra del Castello. “Siamo consapevoli che abbiamo “perso” per sempre la nostra Michela – confessa ridendo – perché si trova così bene a Modica che non vuole più tornare. Glielo aveva detto suo zio quando si è trasferita in Sicilia che avrebbe pianto due volte, quando arrivava e quando ripartiva. Per evitare il secondo pianto la Michi non se ne andrà più anche perché ha trovato un ragazzo fantastico. Io sono contenta così perché la vedo felice. Pazienza per la distanza, ormai sono come un pilota d’aereo e non ci faccio caso. Magari quando andrò in pensione sarà più comodo perché non avrò l’assillo di tornare la domenica sera”.

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