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Presentato lo scorso sabato a Pozzallo, presso lo Spazio “Meno Assenza”, il libro “Michele Giardina. Uno scrittore con lo sguardo sul mare”, pubblicato dal poeta e scrittore modicano Domenico Pisana, Presidente del Caffè Letterario Quasimodo, con una prefazione del decano dei giornalisti iblei, Gianni Contino.
Hanno patrocinato l’evento il Comune di Pozzallo, l’associazione “Confronto”, la Società Marinara, la Società Operaia di Mutuo Soccorso, la Società Carrettieri e Contadini di Pozzallo. Dopo il saluto istituzionale del sindaco di Pozzallo, Roberto Ammatuna, e della Presidente del Consiglio Comunale, Quintilia Celestri, che hanno avuto parole di apprezzamento per l’opera di Domenico Pisana, che analizza il rapporto di Michele Giardina con la sua città marinara presente nelle sue opere, è stato Gianni Contino, prefatore del libro, a sottolineare come Domenico Pisana con questa sua pubblicazione abbia tracciato un segno sul cammino della stampa iblea attraverso la figura di Michele Giardina.
Domenico Pisana nel suo intervento ha messo in risalto “la grande capacità di Michele Giardina di coniugare il giornalismo con la letteratura. Questa sintesi tra i due generi gli ha permesso di creare un linguaggio unico, capace di coniugare l’immediatezza e l’informatività del giornalismo con la profondità e la riflessione della letteratura. Giardina è riuscito a stabilire questo ponte grazie ad alcuni fattori fondamentali: lo stile narrativo coinvolgente e ricco di immagini, capace di far rivivere al lettore gli eventi e i personaggi grazie all’utilizzo di elementi letterari come le descrizioni evocative, le metafore e le similitudini; la scelta dei temi trattati da Giardina, spesso quelli cari alla letteratura: l’amore, la morte, la solitudine, la ricerca del senso della vita; la focalizzazione sui personaggi e l’impegno civile, che è elemento che unisce il giornalismo e la letteratura di Giardina”.
Domenico Pisana ha concluso la sua relazione affermando che “lo sfondo dei libri di Michele Giardina è il mare di una Sicilia magica nella sua bellezza, nonostante dominazioni, tormenti, contraddizioni, tragedie umane e politiche; nelle sue opere egli parla sempre alla gente, agli uomini comuni per provocare una reazione di riscatto e di ripresa contro chi ha tentato e tenta , ancora oggi purtroppo, di lasciare la Sicilia nell’immobilismo”.
Citando Fausto Biloslavo, giornalista inviato, per i quotidiani “Il Giornale” e “Il Foglio” , nei paesi in guerra , Domenico Pisana ne ha riportato le parole lì dove afferma che ‘le scarpe devono avere i buchi, come quelle dei giornalisti che non demordono e vanno a cercare le notizie. E ancora più, non si adattano alla versione ufficiale, al pensiero unico o al conformismo dei media. Michele Giardina – scrive Biloslavo – è un giornalista di provincia, che non significa di serie B, ma al contrario, lavoratore incallito e mastino dell’informazione. Non solo: nei suoi libri dimostra le stesse qualità su temi ben poco provinciali, spaziando dalle ipocrisie europee alle ONG, compresi i colossi dei diritti umani, fino alle porcherie nostrane e allo squadrismo dei talebani dell’accoglienza”.
Nelle sue conclusioni del suo intervento, Domenico Pisana ha infine affermato che “Michele Giardina è stato sempre un giornalista–scrittore che non ha avuto peli sulla lingua e che si è posto come obiettivo non il ‘politicamente corretto’, ma la ricerca della verità. Con i suoi 15 libri non ha avuto l’intento di produrre opere d’arte come direbbe lo scrittore statunitense George Orwell, ma quello di ‘smascherare bugie ed ipocrisie’, nonché prendere le distanze dal ‘sistema delle caste” imperante nel nostro Paese. E ha fatto tutto ciò con scrupolo, senso etico, passione, franchezza e discernimento, usando la parola non per demolire: se nelle sue opere di saggistica ha potuto dare a volte tale impressione, è perché nessuno è impeccabile; ha scritto in buona fede per costruire, non per infangare, ma per trarre dalla complessità dei problemi quegli elementi di bene che possono aiutare a costruire una società migliore”.
La presentazione è stata animata da omaggi musicali e canti a cura della pianista pozzallese Grazia Colombo, che ha dedicato a Michele Giardina brani di suo gradimento, già da lui apprezzati quando era in vita.
Giuseppe Nativo