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Venerdì 21 febbraio, dalle 9.00 alle 13.00, nella Sala AVIS di via della Solidarietà, a Ragusa, si terrà il seminario “Prevenire la violenza di genere” dedicato a tutti quegli strumenti utili a contrastare sul nascere un terribile fenomeno che continua a riempire senza sosta le cronache.
Promosso da Comune di Ragusa, Avis, Etnos CUAV, Paideia Italia, Scuola per assistenti sociali “F. Stagno D’Alcontres” e Università di Messina, vedrà la partecipazione di esperte ed esperti, comunità educante e istituzioni.
“Ogni giorno le cronache ci segnalano casi di femminicidio – afferma l’assessore alle Pari Opportunità, Elvira Adamo – un fenomeno in costante crescita e caratterizzato troppo spesso sia dalla ferocia delle aggressioni, sia dalla banalità degli eventi che scatenano gli autori dei femminicidi.
Il seminario non intende, però, riferire di queste efferatezze, ma descrivere, grazie al contributo di esperte e di esperti in materia, in che modo è possibile contrastare la violenza di genere e promuovere azioni preventive”.
“Non può esserci prevenzione senza educazione e non può esserci educazione senza il coinvolgimento delle scuole – prosegue l’assessore alla Pubblica Istruzione, Catia Pasta -. Credo sia evidente a tutti che se tanti episodi di violenza di genere si continuano e perpetuare, con un’età dei protagonisti sempre più giovane, dobbiamo imporci una riflessione sui modelli educativi che circolano in famiglia, a scuola, nel tempo libero e sui media. L’intolleranza e il machismo dilagante sono spesso alla base di una mentalità “del più forte” che non è compatibile con una società che si considera civile”.
2 commenti su “Ragusa. Un seminario su “Prevenire la violenza di genere””
La riflessione andrebbe fatta prima sui modelli educativi che propone lo stato nelle scuole, poiché non e la scuola a dover educare secondo dettami ideologici calati dall’alto.
E la famiglia la sola responsabile dei figli, che li può educare secondo i propri valori o fede, che possono discordare e di molto con quanto va di moda, e lo stato non ci deve mettere naso o bocca se non per violazioni di legge o casi problematici.
Appurato questo, bisogna poi analizzare i dati statistici dei femminicidi.
Ad esempio, l’ejdn, mostra che dove e meno forte la distinzione fra i ruoli in famiglia, i casi sono altissimi, con l’Italia appunto al penultimo posto). Ossia, dove l’uomo ricopre il suo giusto e naturale ruolo, ci sono meno casi e molta più sicurezza
La Svezia, ultrafemminista, ad esempio, e il paese con il più alto tasso di stupri.
l’Italia e il paese più sicuro per le donne, chi dice il contrario, non si capisce perché lo faccia.
Dal 1991 al 2022 gli omicidi per entrambi i sessi sono calati dell’80%.
E gli uomini sono morti per omicidio in numero maggiore delle donne, ma non se ne parla.
Inoltre, nella lista dei femminicidi, compaiono donne ammazzate da donne, per gelosia o altri motivi, o bambine ammazzate da madri, anziane fatte morire dalla badante.
Quindi, che c’entra il machismo? Che c’azzecca entrare nelle scuole e nelle teste dei bambini? I veri casi di violenza di genere sono relegati allo 0,0x%, e sono relativi a maniaci isolati.
E non scordiamoci il numero di uomini uccisi dalle donne, o suicidatisi a causa di un divorzio e relativi problemi economici scaturiti o altro conseguente alla separazione (200 nel 2022).
Pertanto, appurati i dati statistici, dietro a queste volontà umanitarie esiste sempre e solo l’ideologia.
L’educazione rimane alla famiglia, non a chi manipola o distorce i dati per portare avanti un indottrinamento a giovani menti.
Come mai tutta questa frenesia e sensibilità ad istruire e indottrinare le giovani generazioni? L’educazione appartiene alle Famiglie! queste sono gravi interferenze per omologare I ragazzi, facendogli credere che la perversione è normalità. Se questa è materia dei servizi sociali, vale a dire manipolare e deviare la formazione educativa dei giovani, credo che c’è qualche anomalia nella didattica rappresentativa! Ai giovani vanno dati giusti mezzi educativi ed esempi di vita civile, per farli crescere con libere scelte . Questi seminari a tema così sono diseducativi, altroche!