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La Corte di Cassazione ha rigettato, per inammissibilità, i ricorsi contro le condanne della Corte d’appello di Catania per l’operazione “Survivors”. I giudici etnei avevano, infatti, condannato per associazione mafiosa i fratelli vittoriesi Giambattista Ventura e Filippo Ventura, rispettivamente a 15 anni e mezzo di reclusione rispetto ai 18 anni del primo grado, ea 26 anni ed otto mesi, rispetto ai 28 anni anni in continuazione con la sentenza di condanna a 12 anni emessa della Corte d’Assise d’Appello il 23 aprile 2012. Queste le altre condanne: 15 anni per Rosario Nifosì, con uno sconto di un anno; 9 anni per Salvatore Macca, pena confermata; 9 anni e 4 mesi per Salvatore Nicotra con la riduzione di 8 mesi; 9 anni per Francesco Giliberto, pena ridotta di 2 anni; 13 anni e sei mesi per Angelo Ventura, figlio di Titta, con uno sconto di un mese. Il collegio difensivo comprende gli avvocati Cosimo Rina del Foro di Bologna, Italo Alia, Enrico Platania, Saverio La Grua, Giuseppe Di Stefano, Gianluca Gulino, Maurizio Catalano. Il blitz permise – secondo l’accusa – di appurare l’esistenza della “stidda” a Vittoria e Comiso, dedita alle estorsioni. Ora le pene sono diventate definitive.