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Firrincieli, Ragusa. Dimissioni Assessore Distefano e la pavidità politica del Sindaco

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“L’assessore Distefano? E’ stato costretto a rassegnare le dimissioni, inutile che ce la raccontiamo. Ancora una volta il modus operandi del sindaco, se si legge tra le righe, viene allo scoperto perché l’obiettivo è sempre quello, politicamente parlando, di fare in modo che ne esca pulito”. E’ il commento del consigliere comunale dei Cinque Stelle, Sergio Firrincieli, sulle ultime novità che si sono registrate in queste ore a palazzo dell’Aquila. “Al solito, dunque – prosegue l’esponente pentastellato – Cassì, almeno sulla carta, dà l’impressione di non prendere posizione. Invece di dare il contentino a Buscemi, che aveva legittimamente posto una questione politica alla luce dell’evoluzione della propria posizione, il sindaco, per farsi togliere le castagne dal fuoco, avrebbe invitato Distefano, che comunque, bene o male, aveva portato avanti la propria attività, a togliere l’incomodo anche perché, lo ricordiamo, era stato lo stesso Cassì, nelle scorse settimane, con una serie di dichiarazioni più o meno velate, a blindare la posizione dello stesso assessore. Quindi, per non cadere in contraddizione, per non scoprire le sue carte, il sindaco ha preferito questa scelta, quella del suicidio assistito, politicamente parlando, dell’ormai ex assessore Distefano che, giocoforza, si è visto costretto a compiere questo passo. Questo non significa che Buscemi, adesso, sarà accontentato per quanto riguarda la nomina in Giunta di un componente della lista che lo ha fatto eleggere in Consiglio. Anzi, tutt’altro. Già Cassì ha fatto sapere che per il momento resta tutto fermo, con l’aggravante che un paio di assessori subiscono un appesantimento delle proprie deleghe, come se già non ne avessero abbastanza”. “Perché Cassì – continua Firrincieli – per il momento sceglie di non scegliere? Semplice. C’è in ballo il passaggio a Forza Italia, o a un eventuale altro partito. E quindi occorre lasciare libero uno spazio per dare ospitalità a probabili pretese che arriveranno dai prossimi alleati. Perché la politica, che il primo cittadino solo a parole prende a schiaffi, possiede le sue liturgie. E Cassì lo sa benissimo. E se vuole raggiungere il suo obiettivo, che è quello della candidatura alle prossime regionali, deve fare buon viso a cattivo gioco. Insomma, il caso Distefano è la rappresentazione plastica dell’atteggiamento da sempre utilizzato da Cassì, pavido politicamente e scaltro, invece, nel muovere con capacità le pedine per fare in modo che nessuna responsabilità possa essergli addebitata. E’ giusto, riteniamo, che gli elettori ragusani lo sappiano”.

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